Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

giovedì 29 novembre 2012

Piccola Cla (cap 3)



Clarabella Goat e Piccola Cla
Una lunga conversazione confidenziale dove emergono verità manipolate ed altre sottaciute
Se ti stai chiedendo se le capre mangiano i dolci non saprei risponderti, ma se mi domandi se io ne mangio, ti rispondo di si, e che i miei preferiti sono proprio frolle e meringhe, e quelle del tuo cartoccio emanano un profumo delizioso, e così  non ne disdegnerei un assaggio, sempre che tu voglia offrirmene...ecco brava, così, nel cavo della tua mano...un po di più per favore che altrimenti non riesco a prenderne.

Una strana coppia, la bambina e la capra, accoccolate a terra, intente a condividere l'incarto di dolciumi di cui Piccola Cla aveva generosamente, con abbondanza, omaggiato quella sua nuova straordinaria conoscenza.
Querula e frastornante, per la verità, perché ad ogni frase intercalava un belato variamente prolungato  secondo l'importanza attribuita al discorso. La bambina, nel corso della conversazione, aveva così scoperto che il bèèèèèè con sei echi finali rappresentava un punto di domanda, e questo particolare del linguaggio caprino si era rivelato essenziale per un più corretto svolgersi della conversazione che, altrimenti, sarebbe naufragata nell'incomprensione più totale dal momento che la "signora capra" non aveva considerato la necessità, per un miglior intendimento, di frasi più corte e di pause più lunghe.

Ma Piccola Cla era una bambina curiosa del mondo e pronta ad accoglierne le meraviglie senza discriminanti né inopportuni scetticismi.
La "signora capra" dal canto suo, dopo aver spazzolato anche le briciole cadute a terra, era assai ben disposta nei suoi confronti.

Meglio del salato c'è il dolce, e non si discute! Ne hanno messe in giro di leggende per darci ad intendere il contrario, cara mia, ma senza riuscirci, dammi un bel tazzone di latte, piccola, con una manciatella di biscotti per fare una colazione degna di questo nome, che il sale lo lascio volentieri ai fornai e ai pizzaioli.
A proposito, come ti chiami? Io Clarabella Goat. Origini straniere, penserai, naaaaaaa...è che mia mamma era patita dei personaggi Disney, in particolare di quella mucca smorfiosa, Clarabella, appunto, e allora che ti va a pensare al momento di dichiarare il mio nome all'anagrafe dei caprini? Clarabella Cow! Fortuna che ha aggiustato il secondo nome in Goat. E tu come ti chiami? Cappuccetto Rosso? Ok, lo so, questa è scontata e chissà in quanti te l'avranno già detto, però un po' le somigli. Io l'ho conosciuta personalmente sai, ed anche lì ci hanno montato una storia epocale, distorsione dei fatti, stravolgimento della realtà, piccola, e tutto per il business, che quel povero lupo...ma ti pare davvero credibile che i fatti siano andati così come sono stati raccontati? Al solito, non sapevano che pesci prendere, abbisognavano di un capro espiatorio (non volevo dirla sta frase, che mi  provoca subbuglio e sudori freddi) e il lupo, con la cattiva fama che da sempre lo perseguita, ben si prestava allo scopo. E il ruolo del cacciatore? Quello vero, intendo! Mai fatta un indagine approfondita che ancora oggi in quel maledetto affaire, la verità non è mai emersa. « Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto! » Così recita Clint. E il povero  lupo non era neppure armato! Sai che se fossi nata maschio mi sarei chiamata col suo nome e cognome? Clint Eastwood,  perché mia mamma non fa mai le cose a metà. Ma come vola il tempo quando si è in così piacevole compagnia, è ora di pranzo ed i miei si staranno chiedendo dove sono finita. Bé, piccola, è stato un vero piacere conoscerti. Arrivederci al prossimo picnic!

Piccola Cla non si era resa conto di quanto tardi fosse, della corsa che avrebbe dovuto fare per risalire la collina per essere a casa prima che sua mamma la chiamasse per apparecchiare la tavola.
Non avrebbe mai fatto in tempo, e stavolta si che sarebbero stati guai grossi.
Chissà se le rivelazioni di Clarabella Goat, quelle sulla predilezione caprina per il gusto del dolce anziché del salato, e quelle ancor più scottanti sugli omissis nell'affaire Cappuccetto Rosso, sarebbero state in grado di mitigare la collera materna e, seppur per miracolo avessero costituito un buon motivo per giustificare il suo ritardo a tavola, non avrebbero di sicuro rappresentato un valido alibi per la gravissima colpa di aver disobbedito al suo divieto perentorio di non scendere mai in strada da sola.

Ci sarebbe stata baruffa, e di sicuro le avrebbe buscate.
Ma non avrebbe pianto.
Piangere sarebbe stato abiurare quel suo desiderio realizzato, promettere che non l'avrebbe fatto più.
No, non avrebbe sottoscritto nessun trattato di resa incondizionata che l'avrebbe relegata ad un esilio forzato a quel balconcino, che da quel momento immaginava sarebbe stato sorvegliato a vista.
E non avrebbe neppure inventato una bugia per giustificare quella sua imperdonabile trasgressione, tanto sua mamma non avrebbe compreso, perché non le importava davvero capire, era il reato commesso l'unica cosa di cui avrebbe tenuto conto senza prendere in considerazione i motivi che lo avevano determinato.
Perché sua mamma, come tanti, non nutriva nessun reale interesse per la verità delle storie.
Proprio come aveva asserito Clarabella Goat.

2 commenti:

  1. Eccomiiii!!! Finalmente posso commentare anch'io...! E ringraziarti per questo bellissimo racconto. Mi ha commossa...
    Come detto, Piccolacla attraversa fiabe, fumetti, realtà e fantasia... e parla con la capra! I tuoi racconti indossano la magia del tuo cuore. E la trasmettono con quell'intensità che soltanto la vera passione può esprimere. Grazie Marilena...
    mi racconterai un'altra storia?
    TVB
    piccolacla

    RispondiElimina
  2. Ma grazie Caudia, è stato per me un piacere, ed una gioia, scrivere questo piccolo racconto e dedicartelo. Piccolacla si è insediata nel mio cuore con la forza della sua storia e quella della tua amicizia, un dono prezioso ed ispiratore.
    TVB

    RispondiElimina