Io non voglio tutto, solo alcuni confort e un piccolo amore
(Charles Bukowshi)
Adempiendo al collaudato rito del mattino, ci dirigiamo in cucina, lui alle sue ciotole ed io alla mia moka, ma la cosa di cui più sento il bisogno in questo momento, è una sigaretta, seppur ormai ho smesso di fumare da un discreto numero di anni, ma l'esigenza, quella, non la smetti mai.
Credo che quando andrò in pensione cambierò totalmente, ed irreversibilmente, i ritmi della mia vita, dormendo di giorno e vegliando di notte: una vita silenziosa, felpata e segreta.
...seppure di segreti io non ne abbia
Ma non ha importanza, quello che davvero conta, è dare l'idea di averne, cosa che non mi rimane affatto difficile dal momento che pure ho saputo fingere una vita quando non ne ho avuta alcuna.
All'inizio era un mio bisogno questa finzione, un inganno innocente, in attesa che la mia esistenza vera si realizzasse
Poi è diventato abitudine.
Poi disperazione.
Poi rassegnazione.
L'esigenza di una vita, una necessità impossibile da dismettere, che si rinnova a tutti i risvegli, cosicché l'unico luogo dove potrei trovar rifugio è il sonno, se non ci fosse l'insonnia ad inchiodarmi le palpebre aperte.
...un macabro scherzo questo mio sguardo eternamente spalancato sul nulla.
Un riposo negato.
Io non voglio tutto, solo alcuni confort e un piccolo amore, recita Charles, mentre quello che avrei voluto io era una vita e non la sua finzione.
Marilena
Marilena