Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

mercoledì 6 giugno 2012

Sulla felicità

Star male viene molto più facile che star bene perché lo star bene è una conquista a volte ardua, che richiede straordinari, reiterati tentativi e, in agguato, c'è sempre la possibilità del fallimento.
E' per questo che la perdita della felicità è quanto di più temibile possa accadere nella nostra vita, cosicché questa conquista cerchiamo di mantenerla vita natural durante, giungendo perfino ad accettare l'inganno di una sua parvenza.
La felicità viene spesso associata, o confusa, con la sicurezza e la solidità, cosa diversa anche dalla condivisione che, pur presuppone, l'assenza di condizionamenti.

LA FELICITA' SIMBIOTICA
Ci sentiamo felici quando crediamo nella stabilità dei rapporti (coppia, famiglia, amicizia) e quella dei sentimenti, creandoci la convinzione della sua inalterabilità nel tempo.
Questo tipo di  felicità, però, crea dipendenza, se questa è solo e strettamente legata al soggetto che la elargisce, generando spesso stati inconsci della paura che qualcuno, o qualcosa, possa metterla a repentaglio.
E' questa, allora, una felicità condizionata, vincolata alla stabilità del partner, alla solidità del rapporto e alle certezze acquisite, come certificazioni determinanti ed inalterabili.
Ovviamente, in questo stato di grazia, si può anche valutare l'ipotesi dei rischi possibili, ma senza credere davvero nel loro accadimento.

Io, di questo tipo di felicità, sono un'esperta, e posso assicurare che quando poi si cade ci si fa male davvero.
Si sgretola un intero universo e si rimane disperatamente soli sullo sfondo di una scenografia vuota.

LA FELICITA' MATURA
Eppoi c'è quel tipo di felicità che origina dal nostro profondo, indipendente da volontà esterne e non condizionata a fattori precostituiti, riconducibile quindi solo a noi stessi.
Una felicità, questa, unicamente basata sulle nostre pulsioni e sul nostro sentire, un appagamento che ci rende liberi e consapevoli del momento, quindi in grado di goderne davvero e con pienezza.
La sua ampiezza, come la vastità e la profondità, sono date unicamente dalle nostre percezioni, ed è assolutamente genuina perché scaturisce svincolata da possibili influenze.
E' solo in questi stadi di totale affrancamento che della felicità se ne percepisce la pienezza, e se ne trae la voluttà più completa.

E' su questo tipo di felicità che, nel presente, ho trovato un concreto e veritiero benessere, basato sull'appagamento delle mie esigenze, sulla mia autonomia, libera da quei condizionamenti, da me stessa creati, che per un lunghissimo periodo della mia vita hanno influito distorcendone le prospettive.
Marilena

4 commenti:

  1. Trovare un equilibrio ed un appagamento sulle proprie esigenze e sulla propria autonomia sicuramente è il massimo.
    Ma che la felicità ed il suo segreto sia alla fine racchiuso in questa sintesi?
    L'ho posta come domanda ma per il mio pensare è già risposta affermativa.
    Sicuramente tutto quello che ne seguirà sarà solo il completamento di questa cornice, perchè il quadro ancora non è ultimato, ma lo sai il perchè?
    E' impossibile terminarlo, questo dipinto in "particolare" nel corso della tua vita subirà dei ritocchi, di pari passo con i tuoi gg, come il mio quadro oppure il quadro di altre migliaia di persone.
    Nessun quadro è concluso finchè noi continuiamo a cambiare i colori,il gg che avverrà forse non ne rimarranno più le sfumature, ma quella SINTESI si, eccomeee e sarà la certezza di questo immenso gioco di colori, a volte luminosi, a volte spenti, eppure una grande opera!
    P.S. Mi piace leggere le pagine che scrivi del diario, anche perchè scopro il piacere che percorrendo le mie strade e dipingendo il mio "quadro" non sono mai SOLA!.
    Tiziana

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    1. Ma sai, Tiziana, quello che io scrivo su queste pagine, in generale, penso che possa far riferimento alle esperienze di tante altre persone, ovviamente con intensità e sfumature sempre molto personali, cosicchè ogni "quadro" alla fine, pur partendo da un tema comune, ha i suoi colori esclusivi ed irripetibili per cui, quel quadro risulterà essere sempre un opera d'arte unica.

      Le esperienze accomunano anche se ognuno di noi le vive, e le interpreta, col proprio temperamento ma le aspettative, le delusioni o i successi, fanno parte del nostro comune, umano sentire, uniti da quel prezioso filo d'oro che si chiama empatia.
      Un bacio grande
      P.S. - Bello ed esplicativo il paragone con il quadro :))))

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  2. Tutto ciò che è conquista interiore, percorso personale, maturità dell'io,credo sia veramente la sensazione più prossima alla felicità o serenità o positività o consapevolezza piena, come la si voglia vedere, proprio perchè viene da noi , non da altri condizionamenti, ha il profumo della libertà. Un bacio stregotta svolazzante

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    1. In effetti, Lucy, è esattamente a questo tipo di felicità che fa riferimento il mio scritto.
      La felicità, per me, è anche guardare la luce senza disconoscere il buio, con la consapevolezza delle inevitabili intermittenze senza cadere più, come nel passato, in quelle drammatiche crisi esistenziali che hanno caratterizzato buona parte della mia vita.
      Un bacio, Lucy, e l'augurio di una buona domenica

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