Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 24 aprile 2012

Una conchiglia disabitata

Atmosfere crepuscolari gravano sull'antro.
Molte ombre e poca luce.
Soprattutto noia, e male organizzata.

L'Imperatrice Camilla  mi consiglia, con estrema cautela, di fare più vita sociale (stava per dire mondana, poi si è corretta) e di tirarmi fuori dalle coperte e via dalle scartoffie, di rinnovare il mio guardaroba, e suggerisce un nuovo colore e un nuovo taglio di capelli.
A sentir lei sarebbe una rivoluzione perchè io, da quando mi conosce, non ho mai avuto il coraggio di un vero cambiamento.
Sono troppo abitudinaria, troppo prevedibile: una conchiglia disabitata.
Eh si, questo è il suo pungente ritratto, però......che fantasia!
E non ha neppure tutti i torti.

Va bene, va bene, Imperatrice, cambiamento di look, e poi?
Magari smetto di fumare le sigarette ed inizio la pipa, come nello stile de La Gladiatrice, la mia ultima eroina, seppur lo riconosco non ho il suo fisico nè il suo temperamento.
Lei approva la pipa, dice che mi renderebbe più sofisticata a patto però che attenui, di conseguenza, il mio troppo evidente lato dark.
Una vera trasformazione!
Via gli anelli vescovili, i collarini, i taffettà neri e viola, via il pallore dal volto (ma quello è naturale!), un maquillage più sfumato, un colore più morbido di capelli (qualche meches, se non vuoi tingerli), via la frangia indisciplinata (il mio hijab), piuttosto un taglio sfilzato che mi costringerebbe a frequentare più spesso le coiffeur (lei non dice parrucchiere) .
E basta con il fai da te! M'ingiunge perentoria.
Cerco di vedere, attraverso i suoi occhi, la nuova me stessa e non mi riconosco.
Di tutto l'armamentario da lei proposto salvo soltanto la pipa, forse perchè appartiene alla gladiatrice e, quindi, è come se un pò appartenesse anche a me.
Cosa c'è di più femminile, e raffinato, di quella pipa tra le sue labbra?

Faccio partecipe l'Imperatrice di questa mia visione della femminilità col risultato di farla arrabbiare, lei che ha dovuto limare e contenere la sua prorompente bellezza, quasi un imbarazzo, così carnale e seduttiva, perfino un intralcio in certi contesti, dice che non riesce a capirmi e che sta solo sprecando il suo tempo perchè sono una donna ostinata e refrattaria ad ogni buon consiglio e, per questo, ci rinuncia una volta e per sempre.

8 commenti:

  1. L'imperatrice ha delle ragioni, ma se un cambiamento a volte è necessario, stravolgerci no, ucciderebbe troppo di noi.
    E allora vai con pipa e qualche uscita, ma un po' di dark ci sta bene o stesso miaoooooo

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    1. Assolutamente concordo con te sui cambiamenti ma non sullo stravolgimento.
      Oltretutto trovo seducente una mano inguantata in un pizzo o in un raso (stile vittoriano, ovviamente)che porta alle labbra una pipa di schiuma.

      La mia biografa ufficiale, l'Imperatrice Camilla, sentitamente ringrazia, per questo suo intervento, la mia commentatrice ufficiale, Lucy Fel.

      Ad entrambe un bacio :)))))))))9

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  2. Il cambiamento: una sensazione intima che solo in noi deve arrivare, il vram del quadro che cade il quel preciso instante e non sai perché, il respiro profondo prima di immergersi...
    poche parole, tanta atmosfera...
    Un bacio
    Giulia

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    1. Al pari di te penso che i cambiamenti devono partire dentro di noi, devono essere, innanzitutto, una nostra esigenza.
      Va bene anche la sollecitazione esterna verso un cambiamento ma, questa sollecitazione non può travalicare deteminati limiti ed essere sempre rispettosa della personalità dell'altro, altrimenti sarebbe sintomo di una "non accettazione".

      Un bacio grande, streghetta bionda

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    1. La verità è che sono refrattaria ai cambiamenti non solo per convincimento personale ma, anche, per paura e per pigrizia.
      Un bacio, Antoine
      Buon Week End

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  4. Ma che bello questo scritto Marilena! L'ho letto una marea di volte, è di una verità enorme. Parto chiaramente dal presupposto che le emozioni che ci da una lettura sono soggettive, quindi è interpretazione personale immedesimarsi nella storia o nel personaggio.
    Perchè cambiare?
    Dici:Mi piace il mio trucco anche se a volte un pò eccessivo, i miei anelli che adornano le mie mani, i miei abiti, le mie cinture, le mie collane, la mia frangia ed i miei capelli che non taglierei mai. Mi piace la mia casa (anche se farei dei cambiamenti, ma quei mobili... mi piacciono ancora tanto,adoro la mia camera da letto, ci sono i miei ricordi, perchè cancellare il mio passato?)...
    Certo i cambiamenti per aver l'effetto desiderato devono partire da dentro, io non credo però dalla nostra anima, perchè a volte cambiare è solo un po' fuggire, voler dimostrare non a se ma agli altri che siamo diverse, che sappiamo rimetterci in gioco, ma perchè?
    Io ho cambiato la mia casa, eppure anche avendo mobili diversi ho intatti i ricordi di come era prima, ho tagliato i miei capelli ma solo per praticità, tutto quello che ho cambiato da dieci anni ad oggi non è stata una scelta ma una "necessità".
    E' complicato esporre questo pensiero, anche lungo da esprimere e forse per come vorrei io fosse inteso.
    I cambiamenti sono positivi quando si fanno per una scelta libera, a volte anche condivisa.
    Cambiare per una serie di motivazioni sicuramente aiuta ma basta girarsi un mn indietro e chissà quanti rimpianti per quella strada ormai vecchia e gettata, proprio come i miei mobili bianchi oppure i miei capelli che potevo accroccare con le forcine.
    Spesso mi sono chiesta se effettivamente la voglia di cambiare corrisponde fino in fondo al reale o piuttosto non è solo un paliativo per cambiare la realtà. Oggi la risposta l'ho trovata...
    Alla fine essere refrattari ai cambiamenti può essere dannoso come apportarli,la parola "felicità" la possiamo trovare nel vecchio come nel nuovo.
    Un filo sottilissimo difficile da non far spezzare,invisibile, a volte crudele che io chiamo EQUILIBRIO è l'unico cambiamento ed è completo se parte dall'anima!
    Grazie per questo bellissimo "racconto di vita".
    Tiziana

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    1. Ciao Tiziana, ma che bello sto commento
      direi che hai centrato il cuore del mio scritto, in effetti tu scrivi una verità molto profonda quando dici che i cambiamenti a volte sono soltanto paliativi attraverso i quali speriamo di poter cambiare la realtà: un gioco di magia che, però, non sempre avviene.
      Come è vero che, comunque, i cambiamenti per aver efetto devono partire da una nostra profonda esigenza di cambiamento altrimenti il tutto si riduce ad un gioco a voler dimostrare agli altri che possiamo anche noi cambiare, apparire diversi.
      Apparire, però, non è essere.
      E' questo il punto., perchè io, Tiziana, al pari te, sono convinta che i cambiamenti sono una cosa difficilissima se fatti con intento vero, perchè significa azzerare e ricostruire, azzerarsi e ricostruirsi.
      I cambaimenti di facciata, quelli sono facili ma, di certo, non risolvono il problema.
      Un nuovo taglio di capelli, o un nuovo look, cambiano un pò l'immagine ma non l'essenza.
      Io sono altresì convinta che i cambiamenti veri non richiedono nemmeno modifiche all'immagine, ma sono pprese di coscienza, emancipazione e consapevolezza, maturità o, ancor meglio, prendere atto dei propri deficit, degli squilibri e di ciò che frena la nostra crescita, di ciò che inibisce il nostro realizzarci, e lavorare su noi stessi per apportare modifiche e migliorie.
      Giusto anche quel tuo punto dove sottolinei la differenza tra un cambiamento nato da una scelta e quelli dettati dalla necessità (credo che questo sia un punto molto importante)

      Grazie infinite Tiziana di questo tuo bellissimo commento che, in qualche modo completa il mio scritto.

      Un bacio grande a te, sorella, e a tutto il nipotame (Valentino, Aurora ed Erica)

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