(Amaranta)
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Conte Cagliostro del Vlad |
Questo piccolo felino, dai denti aguzzi e dagli artigli snudati, è destinato a portarsi dietro questa pesante eredità, baldanzosamente caricata, e senza sforzo apparente, sulla nobile, regale coda, sontuoso strascico col quale si preannuncia, promesso messia, a cui è stato affidato il compito epocale di rivoluzionare i mondi del reale e quelli del fantastico.
Per questo ritardo il suo ingresso nell'antro, per proteggerlo, preservandolo ancora per un po nell'incoscienza dell'infanzia, tenendolo all'oscuro, per quanto mi è possibile, dell'esistenza degli orchi, che pur numerosi popolano i mondi equidistanti.
Perseverante nel mio ruolo di madre, vorrei esistesse per il mio piccolino solo un mondo felice di fate e di elfi, di unicorni e di sirene, e di lieto fine.
Così lo terrò al sicuro con me, ancora per un po, nonostante la sua sempre più manifesta irrequietezza, esplicativa richiesta di una libertà a cui io, invece, antepongo le mie ansie materne, immaginando, nel frattempo, di fargli da battistrada, spianandogli il terreno e rimuovendo ostacoli, di cui neppure conosco la natura, ma che so per certo esser gravosi, nel tentativo di rendere meno impervio il suo percorso.
Il piccolo Conte Cagliostro del Vlad, a discapito del suo altisonante, quanto crudele cognome, è una creatura solare dal cuore gitano, l'eroe positivo di una futura saga che non sarò io a scrivere ma un'altra me stessa, proveniente dal futuro di un mondo remoto, che entrando in possesso di questi miei brogliacci, s'appassionerà alle vicende dell'antro trovandoci spunti di studio e di scrittura, e le riproporrà in una veste nuova, come materiale inedito, frutto del suo ingegno, plagiando la ormai defunta, sconosciuta scrittrice, che dal suo impalpabile mondo di cenere non potrà certo gridare alla contraffazione e reclamare diritti.
Ma è questo ciò che talvolta il destino riserva ai mondi di carta e ai loro creatori.