Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 14 novembre 2017

Isabel


Isabel che non dorme mai e passa le sue notti alla tastiera del computer, come fosse a comporre melodie a un pianoforte ma, in realtà, limitandosi a raccontare dei suoi incubi o di quei sogni magnifici, destinati a rimanere desideri.

Isabel, avrei voluto chiamarla in altro modo che già, nello scarno carniere dei miei racconti, una Isabella esiste, (la diabolica bambina protagonista nella storia "Latte")  ma lei fieramente si è opposta: il mio nome è questo e tale rimane! e a questo suo imperativo io non ho più addotto obiezioni, che lei, la Isabel in questione, ha subito fatto mostra di un carattere deciso in contrapposizione ad un aspetto minuto.

 Isabel, dunque, l'ho incontrata nello studio medico dove anch'io ero a far la fila per la prescrizione di un farmaco, possibilmente potente, che mi guarisse dal morbo dell'insonnia, sedute vicine è stato quasi naturale prender chiacchiera, che pure mi aveva colpito questa donna dall'età indefinibile, il cui fisico asciutto, e ben proporzionato, benissimo poteva essere quello di una ragazza, in contrasto con le mani ed il viso che, invece, rivelavano un qualche inganno.
...e gli occhi, di un verde ombroso, velati dalla patina dell'insonnia, che pure scrutavano intorno attenti e senza fretta, con la pazienza tipica di chi è abituato a confrontarsi con l'eternità e non calcola più il tempo sui normali parametri dei secondi, perché l'insonnia, alla fine, diventa stile di vita.

 Sono una scrittrice.
L'ha detto quando la conversazione stava languendo.

Anch'io!
Ho risposto con un sorriso largo e l'entusiasmo nella voce (in verità io non sono una scrittrice intesa nel senso classico del termine, io scrivo in un blog, ma sull'onda dell'eccitazione non ho saputo trattenermi).

Lo so.
Ribatte con un sorriso Isabel.

Lo sai?
Esclamo meravigliata
Come fai a saperlo? Non sono mica famosa, e non ho mai neppure pubblicato nessun libro.
Aggiungo, incredula

Isabel -  Al pari di te, l'unica motivazione per cui scrivo è quella di alleggerire l'anima, e per questo non occorre un editore, poi qualcuno si è interessato ai miei scritti e si è proposto di espanderli, tutto qui il segreto del mio successo, che personalmente non mi sarei mai dannata per la notorietà. A dirla tutta pensavo che nessuno leggesse le mie cose, e che pure ci fosse stato, per me sarebbe stato secondario, che ho sempre scritto per una persona sola, un uomo, che probabilmente non avrà mai letto un mio rigo. Scrittrice per amore, era questa la sola motivazione del mio scrivere, per tentare di penetrare l'indifferenza del suo cuore con la magnificenza della poesia, ma ho fallito nonostante mi sia, invece, giunta la fama, che se ti dico chi sono, il mio nome d'arte, tu davvero stupiresti, ma non te lo dirò, perché in questa mia storia che andrò a raccontarti io voglio essere solo Isabel, e solo come tale raccontata, e solo come tale giudicata.
Io - Perché hai scelto proprio me che non avendo pubblico sarà ancora più difficile che a lui giunga il tuo messaggio?
Isabel - Perché questo racconto sarà solo per me...e forse anche per te, che molto di più, oltre l'insonnia, abbiamo in comune
Io -  Hai già un titolo per questa tua storia?
Isabel - Isabel, scrittrice per amore.

Questa la storia del nostro incontro, mentre quella di "Isabel, scrittrice per amore"...date il tempo a lei di raccontare e a me di scrivere.