Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 26 settembre 2017

Il fiore del mio giardino (cap 4)


MAI DIRE MAI
Dopo aver messo alla porta un frastornato Garfield, Veronica s'era presentata al sexy shop e, senza troppi preamboli, aveva intimato a Perez: «Ed ora voglio la tua versione dei fatti!»
L'imperativo lo aveva colto di sorpresa mentre era piegato su un imballo e nel rialzarsi aveva battuto la testa contro la sporgenza di un ripiano, e così la risposta immediata era stata quella di un'intraducibile bestemmia che subito, però, alla vista di Veronica, con un sorriso da simpatica canaglia, aveva tramutato in scuse.

Veronica: «E' lampante che per l'odiosa messinscena che ogni giorni si replica in questo angolo di Browing Street, la regia è di Garfield ma il casting è tuo.»
Perez: « Davvero, Veronica, non so di cosa tu sia parlando, ma vedo con piacere che siamo passati a darci del tu.» Aveva risposto lui, con aria innocente.
Veronica: «Ti sto dando la possibilità di raccontare la tua versione della storia, che se il malanimo di Garfield nei miei confronti ha motivazioni concrete, anche se meschine, quelle tue, invece, proprio mi sfuggono. Non hai mai avuto mire di espansione né condotto guerre di religione, hai accettato perfino le incursioni di Van Gogh all'interno delle tue mura, e credo che della popolarità di cui ha goduto "Il fiore del mio giardino" te ne sia anche tu avvantaggiato. Chiudo e mi trasferisco a Napoli, nella città dove sono nata, voglio ricominciare da capo e dimenticare questa brutta storia, ma non me ne andrò a mani vuote, sono sicura che Garfield sborserà fino all'ultimo centesimo della somma che gli ho chiesto per avere il mio negozio.»
Perez: « Davvero hai intenzione di partire?» Le aveva chiesto serio, mentre continuava ad armeggiare con fili e lucchetti, intorno al grosso imballo.
Veronica: «Van Gogh ha bisogno di ritrovare la fiducia ed io l'ottimismo, e qui a New Eden non è più possibile, ma prima di andarmene vorrei conoscere le ragioni del tuo malanimo nei miei confronti. Quelle di Garfield le ho intuite, ma le tue...ecco, quelle mi sfuggono.» Era arrabbiata ma anche delusa.
Perez: «Non ho partecipato a questa ignobile messinscena, ma non l'ho neppure impedita. Non ho potuto far nulla, perché se avessi tentato una qualsiasi contro partita con l'aiuto di certe mie conoscenze sarebbe scoppiata una guerra tra bande che non avrebbe risolto il problema ma, piuttosto, si sarebbe scatenata  una sanguinosa guerriglia per il possesso di Browing Street. Garfield non sa neppure in che guaio si è cacciato nonostante, fin dal principio, ho cercato di dissuaderlo. Io...»
Veronica: «Tu...cosa? Cos'hai fatto di concreto per impedirgli questa follia? Sei rimasto a guardare, magari divertendoti pure. Sei esattamente come lui!» Nella sua voce, ora, la delusione aveva il sopravvento sulla rabbia.
Perez: «Esattamente come lui!» Perez esclamò infuriato. «Io sono forse peggiore ma non sono come lui. Non devi neppure pensarlo che io sia come lui. Sono colpevole, ai tuoi occhi, di non aver agito come ti saresti aspettata, di non essere corso in tuo soccorso.  Mi hai dato una chance ed io, invece, mi sono comportato esattamente da quel bastardo che tu immaginavi fossi. Ti ho deluso e mi dispiace, ma non avevo alternativa. Ho tentato di dissuadere Garfield provando inutilmente a farlo ragionare, a retrocedere da questa assurdità che purtroppo pagherà a caro prezzo perché il mafioso a cui si è rivolto non s'accontenterà degli spiccioli pattuiti per la messinscena, ma esigerà una compartecipazioni nella gestione dei negozi in attesa di espropriarli del tutto, dopo di che resterà solo il nome di Garfield sull'insegna. Un nome pulito, incensurato, una copertura per la gestione di attività illecite. Lo hanno in pugno, il coglione, con registrazioni ed altro. Dovrà sottostare al loro ricatto se non vuole finire ammazzato Non è gente che scherza, quella!» Disse battendo un pugno sul tavolo.
Veronica: « E tu, invece, non corri rischi? Te non ti toccheranno?»
Non erano sfuggiti a Perez il tono sarcastico della domanda e il sorriso ironico di lei.
Perez: «Non mi toccheranno perché sto tagliando la corda anch'io. E senza nemmeno un'assegno di buona uscita. Ci tengo a salvare pelle e tatuaggi. A proposito, hai già incassato quello di Garfield?»
Veronica: « Non ancora.»
Perez: «Temo che non potrai più averlo.» 
Veronica: «Perché? E cosa diavolo stai armeggiando?»
Perez: «Sto salvando la pelle a quel coglione di Garfield, e puoi scommetterci che non me ne sarà neppure grato. Fammi da palo, controlla che la strada sia deserta, devo trascinare questo scatolone all'angolo dei vostri negozi, e poi farlo esplodere.»
Veronica: «Sei completamente pazzo. Non puoi farlo, e io non sarò tua complice.»
Corse a sbarrargli l'uscita, ma Perez, con delicatezza, la spinse di lato e con un calcio spalancò la porta.
Perez: «Si che posso e lo farò, con o senza il tuo aiuto. Ma se collaborassi te ne sarei grato. Avanti, stiamo facendo un'opera buona, anche se Garfield non merita niente, ma sarà il Signore a giudicare. Ci credi in Dio? Io non ne sono certo, ma se mi chiedi del diavolo ti rispondo di si, soprattutto dopo averlo visto all'opera, e t'assicuro che Garfield sarà davvero fortunato a non passargli tra le mani. Si farà qualche anno di galera quando lo incolperanno di questo disastro, ma sarà comunque vivo. Col mio espediente  nessuno si farà troppo male. Tu comunque volevi andartene ed io pure. Sono costretto a filarmela subito perché sarò il primo ad essere sospettato. A te, invece, conviene rimanere, ci sarà l'Assicurazione a risarcirti, quello che non prendi da Garfield lo prenderai da loro, magari non la stessa fantastica cifra, ma pur sempre qualcosa di sostanzioso per ricominciare.»
Con molta cautela aveva sollevato lo scatolo che aveva poi accostato al muro de "Il fiore del mio giardino" avendo cura di posizionarlo sulla parete contigua al negozio di Garfield: l'esplosione avrebbe danneggiato anche quello, per dare l'idea dell'opera messa in atto da un principiante.»
Veronica: «Perché stai facendo tutto questo per Garfield? Cosa te ne viene in tasca?»
Perez: «E' inutile, non riesci proprio a vedermi come l'eroe buono! Mettiamola così, che senza un avversario non mi diverto e, seppur Garfield non è mai stato alla mia altezza, devo riconoscergli alcune non disprezzabili, perverse, intuizioni. E poi anche tu e Van Gogh siete in procinto di partire: senza la mia madonnina italiana vestita di nero, e il suo pappagallo che mi svolazza intorno, non ho ragioni per rimanere.»
Veronica: «Io?» Domandò sinceramente stupita Veronica.
William Perez confermò con un sorriso, guardandola con tenerezza. 
Perez: «Ti confesso che volevo andarmene già da un pezzo, la vita stanziale non fa per me, ma se non fosse accaduto tutto questo casino sarei rimasto almeno fino al giorno in cui tu avresti smesso il lutto per vederti indossare un altro colore. Credo di essere rimasto solo per questo. Una volta ho sognato che eri vestita di rosso. Il rosso è il mio colore preferito. Magari a te ne neppure piace. Ma nel mio sogno eri vestita di rosso, ed eri bellissima.»
Veronica: «Il rosso... sono anni che non lo indosso, non piaceva al mio defunto marito, lo considerava un colore profano.»
Perez scoppiò in una risata « Un colore profano? Davvero? E tu gli hai creduto?
Veronica: « No, ma gli ho dato retta.»
Perez: «Non sembri di quelle che danno facilmente retta. O eri troppo innamorata e così lo hai accontentato, o non lo eri affatto, una colpa che hai espiato con la rinuncia. Si, deve essere andata proprio così.»
Veronica: «Sei un tipo pieno di certezze.» 
Perez: « In alcuni campi ho acquisto una certa esperienza.» Confermò, col suo disarmante obliquo. «Dobbiamo separarci. Dovrai rimanere ancora un qualche tempo qui a New Eden per raccontare la tua versione dei fatti, che è poi la tua unica verità. Non ti accadrà nulla di male e non potrai essere accusata di niente: d'altronde eri tu il bersaglio. L'Assicurazione dovrà risarcirti, non so in che misura, ma qualcosa ti spetta, e magari sarà sufficiente per realizzare il tuo viaggio a Napoli.»
Veronica: «E tu cosa farai? Dove andrai?» 
Perez: «Taglio la corda prima di essere accusato di essermi rammollito. Ho anch'io una reputazione da difendere. Del negozio se ne occuperà il mio socio, ne farà quello che vuole perché quello che mi spetta l'ho già preso, il resto non mi riguarda. Dove vado è top secret.»
Veronica: « E' un addio, questo. Non ci rivedremo più?» Chiese triste Veronica.
Lui le sollevò il mento e la baciò a lungo, dolcemente. «Mai dire mai.» Le sussurrò all'orecchio prima di sparire nella notte che di li a poco si sarebbe colorata di rosso.