Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

lunedì 6 marzo 2017

Yin and Yang cats (cap 1)


L'Imperatrice Camilla mi telefona tutti i giorni, alla stessa ora, per assicurarsi che Ginevra, la gatta di sua figlia Desirèe, stia bene e non mi arrechi troppo disturbo. 
Queste telefonate seguono uno schema fisso assurto a rituale a cui affettuosamente non mi sottraggo, a beneficio soprattutto della piccola Desirée, inconsolabile per l'abbandono forzato di Ginevra.
Cosi, dopo il rassicurante scambio d'informazioni tra me e Camilla, il telefono passa nelle mani della bimba alla quale snocciolo, con dovizia di particolari, un dettagliato rapporto sulle mirabolanti imprese della sua gattina.
...ovviamente omettendo quei piccoli fatti che potrebbero causarle ansia, perché lei, data la sua giovanissima età, non riuscirebbe correttamente ad elaborare, ad esempio, gli incontri/scontri con Cagliostro 

Eh si, perché i due blasonati felini apparentemente mal si sopportano, essendo entrambi stati allevati come gatti unici non sono abituati alla coesistenza con altri mici, perché padroni assoluti della casa e del cuore dei loro sudditi umani.
A dir la verità, quando Ginevra ha fatto il suo ingresso in casa, Cagliostro, riconoscendo in lei un suo simile, un circospetto, discreto approccio, lo ha tentato, sdegnosamente però da questa respinto.

Il piccolo Conte, al pari di quelli della sua specie, è molto orgoglioso, seppur in lui alberga la fiammella di quella ironia napoletana che prontamente stempera il dramma in commedia, e all'occorrenza in farsa, e così per qualche tempo si è limitato ad un compunto, distaccato studio, della nostra ospite, posizionandosi sulla parte alta di una credenza da cui si avvale di un ampio, aereo raggio esplorativo.
Sentinella attentissima e paziente, è appostato in quella sua garitta virtuale da due giorni, discendendone solo per andare alla lettiera, che per gli approvvigionamenti alimentari me ne sono già incaricata io, trasferendo sulla credenza ciotole e piattini colmi di cibo e di acqua bastanti a sfamare una super affollata colonia felina.
Dal canto suo, però, anche Ginevra non lo perde mai di vista, lanciandogli dal basso occhiate intimidatorie, seppur la ritirata tattica di Cagliostro le ha dato modo di esplorare con più agio l'intera casa, odori sapori rumori, e tracciare una mappa, visiva e mnemonica, di angoli, anfratti e vie di fuga.
L'ho vista perplessamente affascinata dal terrazzo, che le deve esser parso puerile e spoglio se paragonato al rigoglioso giardino pensile della sua dimora abituale.
L'ho accompagnata in questo suo giro d'ispezione, discretamente tenendomi qualche passo indietro, per accertarmi che avessi ben neutralizzato ogni possibile pericolo e reso sicuro ogni accesso.
La bellissima Ginevra, (purissima gatta d'angora turca, come attesta il suo pedigree), non mi disdegna di strusciatine e fusa, cercando nelle mie braccia conforto, tenerezza e rassicurazioni, circa la brevità di questo suo esilio.
E' come una bimba spaurita, catapultata d'improvviso in un mondo a lei sconosciuto, non ostile ma estraneo, e a cui dovrà, seppur per un breve periodo, forzatamente abituarsi.
...anche se, certe attese, brevi non paiono mai.