Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

giovedì 10 novembre 2016

Un rifugio è tutt'altra cosa di un nascondiglio.


Io e la mia maledetta mania di trasformare in personaggio da romanzo chiunque transiti, anche solo momentaneamente, nella mia vita
(Amaranta)


Un rifugio è quell'angolo che non deve necessariamente essere un luogo fisico ma benissimo si può configurare in uno sguardo, un abbraccio, un cenno d'intesa.
O ancora un oggetto, qualcosa che conservi il calore di un corpo e il battito di un cuore.
O un ricordo positivo in cui ritrovarsi quando si è troppo malmenati dalla vita.

Un rifugio è tutt'altra cosa di un nascondiglio.

Il mio rifugio nell'antro è un posto che io ho voluto render pubblico, uno spazio aperto ed accessibile, facilmente rilevabile dalle mappe satellitari e da quelle terrestri, come dai più banali navigatori GPS, ma dove, in verità, non si è avventurato mai nessuno di coloro che avrei desiderato giungessero.

E così l'ho riempito di presenze immaginarie, tutte meravigliosamente imperfette e caotiche, e sono così diventati loro i miei compagni di vita, virtuale e reale.
Il computer, questo strumento magico, troppo spesso a torto bistrattato, è stato il caminetto che mi ha scaldato nelle lunghe veglie dell'insonnia; l'astronave con cui ho intrapreso i miei viaggi esplorativi, fuori e dentro di me; lo strumento musicale che mi ha permesso di trasformare in suono quello che altrimenti sarebbe rimasto solo un grido strozzato.

Un rifugio segreto volutamente aperto al mondo, ma che il mondo ha continuato a fingere d'ignorare.
E così si è ancora più soli, perché non si può consapevolmente fingere di udire passi in un corridoio vuoto, perché bisognerebbe ammettere la finzione con se stessi e col serio rischio, alla fine, di crederci pure.

No, ho sempre ben distinto la realtà dalla finzione, ma mi sono volontariamente rifugiata in questo luogo fittizio, come nella pellicola di uno di quei film dove recitano assieme attori e cartoni animati, a raccontare e raccontarmi storie.

...perché ci sarebbe davvero, nelle storie dell'antro, materia per un film.

PERSONAGGI
La scrittrice (e voce narrante degli eventi)
Amaranta (la mia alter ego) una donna favolosamente bella, senza età, proveniente da un mondo remoto e destinata a sopravvivermi.
L'Imperatrice Camilla, mia amica e mia editor, incarnazione di una donna perfetta e quindi il mio esatto opposto.
Iggy, il killer affetto da D.O.C., sosia in versione tascabile della rock star Iggy Pop, adottato da Amaranta in uno dei suoi straordinari viaggi
Il manipolo dei FREAKES, creature mutaformi, mostriciattoli rappresentanti di quegli incubi che per lungo tempo mi hanno accompagnato.
Kilroy, il freak graffiti writer, dissidente e anarchico, in aperto conflitto con la sua gente e per questo da loro bandito.
Lizard, la lucertolina bionda dal dolce volto di donna.
Robinson, l'audace topolino catapultato nell'antro da un naufragio.
BLOG, il mio figlio obeso e nichilista,(personificazione di questo blog), che filtra la vita attraverso la visuale dei suoi grandi occhiali neri.
Conte Cagliostro del Vlad, il mio gattone nero, destinato a recitare nel ruolo di se stesso.

...eppoi tutto il vasto corollario dei protagonisti dei miei racconti, con le loro frequenti incursioni nella mia vita reale e in quella dell'antro, perché le loro storie non terminano con l'ultimo capitolo.

Ed ecco che questa mia esternazione ha spalancato di nuovo all'esterno le porte del mio rifugio.
Perché il mio antro è un rifugio e non un nascondiglio.
Marilena