Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

sabato 5 novembre 2016

Molto rumore per nulla

Ieri finalmente Cagliostro ha fatto il suo ingresso ufficiale nell'antro, ovviamente questo ha scatenato un fenomenale parapiglia in cui ognuno ha mostrato il meglio e il peggio di se.

...e Cagliostro, ovviamente, al pari di tutti gli altri, ha fatto la sua parte.

Il primo incontro/scontro è stato con Iggy, intrattabile dal suo ritorno da  Fairbanks, che di certo il clima freddo di quei luoghi gli è molto più congeniale di questo nostro, dolce e temperato, e così le sue nevrosi umorali sono allo zenit e pressoché vani si sono rivelati tutti i tentativi per quietarlo.

Le amorevoli ninne nanne alternate a minacce di tremende punizioni, da parte di Amaranta, non hanno sortito alcun effetto, così credo che lei, di qui a breve, gli propinerà un letargo indotto, l'ultima estrema soluzione a cui ricorrere quando anche i farmaci non sortiscono effetto.

Iggy, come al solito, se ne sta attaccato alle gonne della mia alter ego ma come ha visto svettare la sontuosa coda di Cagliostro è stato colto da un accesso di collera subitanea e le sue mani nodose sono corse subito alla fondina della pistola per risolvere il problema.

In realtà la grossa pistola di cui si fregia Iggy, che nel passato è stato un pericoloso killer ma che poi il D.O.C. ha ridotto ad una pallida parodia di se stesso, è solo un giocattolo, un'arma totalmente innocua che serve solo a rassicurarlo sulle sue illusorie prerogative.

Ma Cagliostro, un gattino svezzato a baci e carezze, si è trovato totalmente impreparato ad affrontare quello che deve essergli sembrato un tremendo demonio inferocito, che si dimenava tirando calci all'aria ed emettendo lugubri mugugni.
Così il piccolo felino si è velocemente eclissato, trovando scampo in un angolino irraggiungibile sotto la credenza da cui è precipitosamente emerso, spaurito e in grande affanno, il topolino Robinson, che li s'era s'era provvidenzialmente rifugiato quando il piccolo Conte aveva fatto il suo ingresso.
Robinson, abituato alle straordinarie performance di Iggy non ne ha ormai più alcuna paura,solo prudentemente se ne tiene alla larga, mentre di questa new entry non sa nulla, eppoi si tratta pur sempre di un gatto, nemico storico della sua specie.

E così Robinson s'è andato ad infilare nello stretto incavo tra le due pietre disconnesse del camino, abituale rifugio della lucertolina Lizard, ora abusivamente occupato dal piccolo roditore, convinto che in quell'esiguo pertugio mai potrà raggiungerlo la zampata felina di Cagliostro.

In realtà, Lizard, se ne sta appiattita, completamente immobile, mimetizzata col disegno del tappeto, in attesa di sgusciare via e guadagnarsi l'uscita verso l'esterno, appena se ne presenta l'occasione.
Gliela fornirei volentieri io, quella via di fuga, ma temo che un mio qualsiasi movimento scatenerebbe rappresaglie feroci al suo indirizzo.

Così tutti rimaniamo immobili, quasi senza respirare, come statue di cera confinate ognuna sul proprio piedistallo, sotto scacco di un invisibile cecchino pronto a far fuoco al minimo, impercettibile movimento.

...e poi la porta d'improvviso si spalanca ridestandoci dal nostro mortale incantesimo, mentre la tonda sagoma di BLOG si materializza sulla soglia come una presenza benefica e pacificatrice.

Sento il mio cuore riprendere di nuovo a battere mentre corro felice ad abbracciarlo, dimentica dell'ipotetico cecchino appostato nel buio in attesa solo di un pretesto per aprire il fuoco.

BLOG, il sorriso largo e gli occhialoni neri, contraccambia il mio abbraccio mentre sonda con sguardo circolare la stanza, per accertarsi che tutto stia esattamente al proprio posto, così come l'ha lasciato, perché nella sua filosofia esistenziale tutto si può aggiungere ma nulla si deve sottrarre.

...e così ho la certezza che tutto è a posto perché niente di nostro sarà mai considerato un corpo estraneo, o superfluo, in questo meraviglioso antro aperto alle sfide e mai precluso ai sentimenti.

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