Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

sabato 26 novembre 2016

Deserto Tumblr

 Luna Di Venere, alias Amaranta, si è definitivamente spenta lasciando nel buio più completo il pianeta Tumblr, e intenzionata a non ripetere la disastrosa, anche se brevissima avventura, in quello che io ho vissuto come il luogo più affollato e nel contempo più deserto della rete.
Mi sono ritirata in buon ordine, senza colpo ferire e senza nessun rimpianto, da un luogo che non mi ha emozionato affatto, anzi se possibile instillato una sorta di nuova depressione da cui sto velocemente riprendendomi.
 Così ancora una volta di più apprezzo l'asilo offertomi da questo blog.

Con entusiasmo sono ammarata su Tumblr, questa piattaforma di microblogging, (una via di mezzo tra twitter e un normale blog) molto conformato, però, sulle dinamiche di twitter, stessi meccanismi, si diventa follower di diversi tumblr/blog, (magari quelli più famosi) e sulla scia di questi si spera di essere notati (a meno che non si sia così geniali di splendere, subito, di luce propria), o quanto meno dagli altri essere rebloggati.
Più sei rebloggato più acquisti visibilità e possibilità di diventare famoso.
Ovviamente se ti reblogga un tumblr di rilievo acquisisci subito molti followers aumentando così di molto le possibilità di raggiungere più velocemente l'Olimpo delle celebrità.

C'è in corso una sorta di guerra tra twitter e tumblr dal momento che il primo ha vietato al secondo d'importare i propri contatti per trovare nuovi amici: una guerra tra titani :)

E qui mi viene da sorridere, ma senza alcuna alterigia, anzi con una qualche tenerezza verso gli utenti di tumblr e me stessa che in questa esperienza mi sono voluta cimentare, senza immaginare di essere fuori tempo, per via dell'età (la maggior parte dei tumblero sono ragazzi giovanissimi) e del linguaggio.

Probabilmente superata lo sono anche su questo blog, ma qui è ancora sopportabile, non sono spronata a correre, nè ad inseguire nè ad essere inseguita.
D'altra parte non ho neppure mai amato twitter, seppure qualche buon scrittore dei 140 caratteri l'ho trovato: aforismi, frasi brevi, intuizioni letterarie, da scremare nell'oceano delle banalità, del rivisitato, e il più delle volte malamente rifritto, che però, troppo spesso trova calorosa accoglienza presso un pubblico adolescenziale o immaturo, non intellettualmente formato, facile preda degli stereotipi e dei modelli di massa, quelli più condivisi.
Questa accade per una solida mancanza culturale o semplicemente per sentirsi parte di un tutto.
Sentirsi accettati. Sentirsi integrati. Sentirsi conformi.
...anche se questo riguarda tutte le età.

Quindi su Tumblr ci si accoda a chi ce l'ha fatta o è in procinto di tagliare il traguardo, rebloggando gli scritti degli altri in attesa di essere notati, apprezzati e avere una spintarella per essere, a propria volta, rebloggati.
A tutto questo si aggiunge lo sprone a interagire in maniera stucchevole, al limite della piaggeria, con i tumblero già affermati.
Questa la dottrina predicata, in aggiunta di un'impostazione zuccherosa ed ammiccante.

Io l'ho trovato fuorviante per i più giovani, quelli che si cimentano nelle prime competizioni con la vita (ricordiamoci che il virtuale, in questo caso, non è qualcosa d'impalpabile, immateriale, da non confondere con il finto, il non vero, l'inventato: in entrambi i casi dietro c'è sempre una persona in carne ed ossa a digitare su una tastiera).
Se le regole suggerite per emergere sono quelle dell'accodamento e della piaggeria, allora siamo davvero senza speranza.
E se queste, ed altre simili, sono le moderne fucine dove si forgiano i giovani talenti, dovremo riconvertirci agli esercizi solitari della carta e della penna, allo studio e alla ricerca di uno stile personale, di quell'impronta d'autore che ci renda inconfondibili nella nostra genuinità.

Ma io non faccio testo, sono di un'altra epoca, e senza mortificare questa attuale, che pure di buono ha molto, seppur mal proposto o male interpretato, resto dell'avviso che questa globalizzazione intellettuale sta producendo solo danni, che la fretta e i metodi proposti per arrivare a conquistarsi una hit, anche solo virtuale, sono i più controproducenti e mistificatori, perché disconnettono la facoltà di valutazione personale, di critica e di miglioramento, in particolare verso se stessi.
Marilena