Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

mercoledì 21 settembre 2016

Nuove costruzioni psicologiche

Ho sempre amato le giornate di pioggia da trascorrere in casa, ora che le condivido con Cagliostro le apprezzo ancor di più perché entrambi nutriamo la stessa identica passione per la vita casalinga, con particolare propensione alle tentazioni della cucina e a quelle del divano, rese ancor più godibili dall'estenuante scrosciare esterno della pioggia che incessante picchietta sui vetri.

Un tempo erano proprio le giornate di pioggia a favorire le mie escursioni nei mondi paralleli, quando riuscivo, senza sforzo alcuno, a intraprendere la via del mare, oltrepassare le colonne d'Ercole e clandestinamente introdurmi nelle regioni occulte di Utopia.
Affascinata da quel madreperlaceo mondo di nebbia, abitato da amichevoli ombre cordiali; incantata da quel suo paesaggio cangiante, estremamente mutevole, inedito ad ogni mia nuova esplorazione, e dove ho vissuto esperienze indimenticabili. Irripetibili.
Irripetibili, appunto, che nel trascorrere del tempo e l'avanzare degli anni, le percezioni affievoliscono e le sensibilità ottundono o, al contrario, esasperano.
Così, con questi equilibri sfalsati, è la genuinità dell'esplorazione ad esser compromessa e incerto il piacere che se ne ricava, per cui meglio conservare il ricordo di quella felicità ancora vivida, anziché, partendo da questa consapevolezza, il voler reiterare un tentativo già improntato al fallimento.

Se Utopia, avvolta nelle sue impalpabili nebbie, è sempre più irraggiungibile, allora tento nuove costruzioni psicologiche, ipotesi forse meno avventurose ma non per questo meno entusiasmanti.
...che ogni viaggio, ogni tipo di viaggio, sempre c'insegna qualcosa, perché quello che davvero conta, al di là delle situazioni che lo determinano, delle circostanze in cui si svolge, e dello stato d'animo con cui ci si accinge ad intraprenderlo, è l'esperienza che se ne ricava, quella in grado di modificarci.


Io e Cagliostro siamo usciti sul terrazzo alle prime luci dell'alba, accolti da un cielo pallido, già autunnale, che fa capolino da sotto la tendina frusciante della pioggia.
Il piccolo Conte, incurante dell'acqua, intrepido guada i brevi rivoli che vanno a convogliarsi nella direzione prestabilita dalla pendenza dello scolo, attratto dal mistero di quella grata che l'inghiotte e dove lui non può penetrare.
Non potendo fare altro, la esplora da ogni angolazione, con un interesse commovente.

...mentre io sorseggio un caffè troppo dolce e prendo appunti.
Marilena

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