Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 24 maggio 2016

Non è questa una giornata di eclissi

Direttamente catapultata dal buio del sonno alla penombra del risveglio, in quella terra di mezzo dove l'alba è solo una promessa che non è detto si avveri, e così, assolutamente sprovvista di qualsiasi punto di riferimento, sono costretta a procedere a tentoni, con l'intuito di una cieca che avanza circospetta, tastando le pareti e sperando nella compattezza uniforme del suolo, per non inciampare.
Un lunghissimo momento di sospensione e poi la vertigine finale che mi scaraventa nella realtà.
Un modo brusco, e per nulla piacevole, di svegliarsi.
Attraverso le fessure della serranda cerco di captare gli umori del tempo, se sarà una giornata di sole o di pioggia.
O una di eclissi.

Sono convinta che le giornate di eclissi siano le migliori, perché enigmatiche.
Non ti offrono né scelta né alibi.
Le devi semplicemente subire.
Ma il lato positivo, però, è che non ti lasciano dentro sensi di colpa perché tutto accade al di fuori del tuo controllo, in modo che tu non puoi farci niente.
Non  puoi opporre resistenza né escogitare nulla per riportare il tutto alla logica, al razionale.
Al fattibile.
Si è magnificamente impotenti e al contempo leggeri.
Inconsapevoli, come bambini nel bosco delle fiabe.

Ma non è questa una giornata da eclissi.
Dalle fessure penetra un'ammiccante luce torbida, ed io mi sento troppo inquieta ed elucubrativa.
Ho dentro il caos.
E l'esigenza di ricostruire un ordine.
Marilena