Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

mercoledì 25 maggio 2016

Maddy

Non la incontravo quasi mai di giorno, e le poche volte che mi sono imbattuta in lei ho solo avuto la visione fugace di lunghi capelli rossi, divisi in bande ordinate, ed il viso nascosto da enormi occhiali da sole, una via di mezzo tra Milva e Janis Joplin,
 Di quest'ultima  aveva l'aria traballante dei nottambuli, di quelli che vanno giù pesante con le esperienze di vita e di droga.
Si chiamava Maddalena, e della Joplin aveva anche la voce roca che fuoriusciva come un fumo invisibile da quelle sue labbra laccate rosso natalizio, che brillavano sul suo viso come l'insegna di un negozio sempre aperto.
Di notte diventava Maddy, con i capelli gonfiati dal phon e dal vento, in bilico su tacchi esasperati che instancabili calpestavano, nel loro monotono andirivieni, sempre lo stesso tratto slabbrato di marciapiede.
Poi Maddy è sparita nel nulla, inghiottita da una notte più buia delle altre, ma se concentro lo sguardo su quel suo pezzo di asfalto vedo il calco delle orme dei suoi passi, proprio come quelle impresse a Hollywood Boulevard, dalle star del cinema.