Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

lunedì 19 ottobre 2015

Magie



Quando sono a corto d'idee indosso un mio cappello, alquanto sformato dal lungo uso, che però considero dotato di fantastiche prerogative, ed esco sperando di trovare sulla strada l'ispirazione.
 Le idee, talvolta, si materializzano sollecitate dalla fantasmagoria della luce dei fari di una macchina che sbuca, improvvisa e minacciosa, da un vicolo buio; da  un lussurioso cesto di rose imperiali, che ammicca da un negozio di fiori, come una splendida prostituta intenta ad adescar clienti da una vetrina di Amsterdam; da un cane randagio, che si abbevera beato ad una fontanella, soddisfatto di quel momentaneo benessere, e lappa, ingordo e grato, anche la più piccola goccia d'acqua, consapevole che potrebbe essere la sua ultima polla per un lunghissimo tratto di strada; da un sole kamikaze, che si lascia esplodere nei colori di sangue del tramonto, martirio perpetrato all'ora dei vespri per impedire alla notte d'invadere, col suo occulto splendore, quel cielo che egli considera suo per diritto divino.
Tutto ciò che mi colpisce, d'inedito, favoloso, originale ed improbabile, lo stipo in quel mio cappellaccio, che è abbastanza fondo da contenere il tutto, e anche il di più.
E' questo bottino corsaro, che alla bisogna tirerò fuori dalle sue profondità deformi di quel mio cappello come dal cilindro di un prestigiatore, spacciandolo, al mio  pubblico, come straordinaria opera di magia  anziché di disperata ribellione all'amnesia.

6 commenti:

  1. Che bello un cappello che contiene il mondo... il mondo com'è il cappello, sformato e fantastico. Faccio i conti tutti i giorni con cappelli che si limitano a ricoprire calvizie incipienti. :-)

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    1. In effetti, è vero, ciò che tu sottolinei, che il mondo non è altro che un cappellaccio sformato e fantastico, e sta a noi cavarne fuori le meraviglie nascoste al suo interno, con un gioco di magia.

      Buona giornata, Giò
      (le calvizie incipienti, talvolta, accrescono il fascino anzichè diminuirlo)

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  2. Un pò come la valigia di Mary Poppins, te la immagini a dialogar amorevolmente con Amaranta, mentre prendono il tè tra le rovine di Roma, bagnate rosso popolare del sole al tramonto?
    Chissà cosa si direbbero.
    Ovvio che la tazza va presa con il mignolo alzato.

    Ciao Marilena...ma chi sono io Babbo Natale?

    Non ci far caso, è la polvere che mi ha dato Mary.
    SMACK.

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    1. L'immagine di Mary Poppins e Amaranta che dialogano tra le rovine di Roma, è inquietante ed affascinante, al contempo,
      Eh si che sono due donne così diverse tra loro che, di certo,di argomenti da controbattere ne troveranno a iosa.
      L'una appesa ad un ombrello e l'altra a cavalcioni di una scopa.
      ...ed ovviamente la tazza del tè va presa, signorilmente, con il mignolo alzato.
      Tutto molto glamour che si sa che basta un poco di zucchero e la pillola va giù :)

      Un bacio, endi :)

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  3. Mi eri sfuggita amica mia, e non sia mai detto.
    Se t'impegni, come sai fare a volte, puoi estrarre ciò che vuoi da quel cappello.
    Cristiana

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    1. Grazie, Cristiana...e scusa del ritardo con cui ho risposto al tuo commento.
      Ti auguro un dolcissimo martedì
      Bacio :)

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