Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

venerdì 18 settembre 2015

Relazioni pericolose (parte seconda)



L'entrato in scena di Cristiano Diogo de Santos, conosciuto alle cronache come Il Portoghese, ha prodotto un amorevole, quanto strampalato trambusto, tra le creature di genere femminile che abitano il mio antro.
Tutte follemente innamorate di lui, della sua bellezza e della sua tristezza, quando a causa di una ancor più di lui scaltra incantatrice, decadde dall'Olimpo dei conquistatori, votandosi alla solitudine.

Il Portoghese, vestito di chiaro, i bellissimi occhi verdi nascosti dietro gli occhiali scuri, è seduto sul divano in meraviglioso contrasto con l'imperiale Camilla, vestita di scuro, e con il seducente volto messo a nudo dai capelli raccolti in una pesante, elaborata treccia.
Discutono, in modo pacato, a bassa voce, davanti lo sguardo discreto, ed incantato, di Lizard/Monna Lisa, la lucertolina bionda, acciambellata in adorazione ai pedi di Cristiano.
Lei, così timida e riservata, sfoggia per lui uno sfarzoso nastro di seta gialla posto sulla sommità della piccola coda, a guisa di strascico regale.
Lentamente, come fosse attratta da una calamita, dimentica il suo pudore innato di creatura mimetica, e si avvicina a lui, un centimetro per volta, solo per respirarne il profumo ed entrare, anche se per un solo momento, con l'abbaglio frusciante del suo nastro di seta, nel suo campo visivo.

Faccio il mio ingresso sulla scena senza pensare minimamente di essere inadeguata alla parte che mi è stata assegnata: quella  seducente dell'amante.
Mi rendo conto di indossare una maxi t-shirt da lungo tempo fuori moda, i cappelli tenuti indietro dalla scenografica, quanto inutile, mascherina nera per dormire.
Alle mie spalle avverto la presenza silenziosa, e divertita, di Amaranta
Cristiano e Camilla, quando mi vedono si alzano allo stesso tempo, l'uno per abbracciarmi e l'altra per tendermi la mano.
Una volta io e lei ci saremmo abbracciate, qualunque fosse stata la causa del litigio, ora, invece, ci ritroviamo entrambe, impacciate ed estranee, nel gesto sportivo di stringerci la mano.
Così d'impulso l'attiro a me, l'abbraccio stretta e mi ritrovo, come ai vecchi tempi, ad inspirare il  sontuoso profumo del suo perfettissimo essere, e sentirmi rinascere nelle sue grandi, confortevoli braccia materne.
Siamo coetanee, ma l'abisso delle mie insicurezze ha stabilito il grado della parentela.

Cristiano mi avvolge in un lungo abbraccio, caldo ed innocente.

Eu te amo, Escura.
Mi sussurra tra i capelli
.
(Escura è il nome con cui lui mi chiama nell'intimità)

Questo impenitente peccatore ci ama tutte con lo stesso trasporto, la stessa sincerità e gli stessi inganni.
Chissà se anche la perfetta, incorruttibile Imperatrice Camilla, ha ceduto alle sue lusinghe.
Lei che si è costruita da sé, un centimetro alla volta, facendo attenzione a calibrare il meraviglioso, incredibile volume del suo divino essere, col quale avrebbe potuto, invece, facilmente e in un solo boccone, fagocitare il mondo con la sua straordinaria bellezza: i piedi da soldato, le mani grandi, la chioma straripante, i seni colmi da nutrice, e l'ancheggiare morbido dei fianchi sinuosi.
 E lo splendore della sua pelle maculata da minuscole lentiggini, sparse a pioggia come un impalpabile velo di zucchero scuro.

2 commenti:

  1. Cristiano Diogo de Santos maestro, ho tutto da imparare :)

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    1. All'inizio era un inimitabile tombe de femmes...finché non è stato toccato dall'amore.
      Poi, quando l'amore lo ha stravolto, la sua leggenda è precipitata nel "teorema" di Ferrandini.

      Ah l'amour...l'amour ;)

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