Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

mercoledì 30 settembre 2015

Il primo abbraccio (cap 2)



(Pubblicato nell'antologia "Il tango di Cloe" da "Writer Monkey" Maggio 2018)

 
La terza regola della strada suggerisce di seguire il proprio istinto, che anni di vita all'aperto hanno affinato e reso sensibile all'estremo, come quello dei cani randagi in grado di subodorare il pericolo in agguato nell'apparente quiete.
Anche i due compagni di strada, (che da questo momento in poi saranno John e Mary) avevano col tempo acquisito, e perfezionato, ognuno a proprio modo, le tattiche essenziali di sopravvivenza, quali l'invisibilità e il mimetismo.

A dire il vero, a Mary, queste strategie primarie le erano state da subito precluse, che la sua altezza da giraffa la evidenziava tra la folla attirando su di sé tutti gli sguardi, costringendola a spostarsi più cautamente di notte, quando il mondo dorme e le strade sono meno frequentate.
Ma le strade deserte non sono di certo più sicure, e se si sentiva protetta dalla curiosità della folla diurna non poteva altrettanto esserlo da quella notturna, soprattutto nelle notti di luna piena quando anche gli agnelli si trasformano in lupi mannari. Così s'era premunita, come arma di estrema difesa, di una piccola lama, seppur mezza spuntata, che teneva ben nascosta nella profondità di una tasca.
La quarta regola della strada insegna, infatti, ad elargire avaramente la propria fiducia, che sovente accade che lo stesso col quale durante il giorno hai condiviso il cibo, quando poi cala il buio ti derubi dei tuoi miseri averi.

Al contrario di Mary, John, invece, le tattiche del mimetismo e dell'invisibilità le aveva elevate al massimo grado, che avrebbe ben saputo insegnare agli strateghi della guerra il segreto dei gechi e dei camaleonti, o quelli più arcani dell'invisibilità, ad onor del vero, favorito in questo da quella sua fisicità minima e col tempo divenuta anche incolore, che ben s'apprestava all'amalgama col selciato e i muri e le nebbie mattutine. L'arte della mimetizzazione lo aveva salvato in più di una situazione. Per questo preferiva viaggiar solo che non tutti erano, al par di lui, in questo geniali. E in particolare questa sua compagna di strada che svettava su tutti gli altri nella sua inopportuna altezza, costituiva per lui un pericolo serio e costante, Una vera disgrazia nascere così alti, soprattutto per una donna, s'era ritrovato più volte a pensare, finalmente rappacificato con la sua bassa statura, che un qualche centimetro in più in altezza lo avrebbe, in tempi passati, desiderato, anche se questo suo deficit non era mai stato d'ostacolo alla sua carriera di dongiovanni, perché le donne erano ipnotizzate dai suoi occhi turchini e attratte dal suo broncio d'adolescente.

In base alla quarta regola della strada, John, che di Mary nulla conosceva (neanche il colore dei capelli, celati dal foulard ), tanto meno era al corrente dell'esistenza di quel suo coltellino. La lama  che in più di un'occasione aveva fatto la differenza, e che lei egregiamente aveva imparato ad usare.
Come la notte in cui un balordo, silenziosamente, era strisciato fin dentro il loro rifugio provvisorio, trovando ghiotta l'occasione di un facile bottino e di un veloce stupro, che la donna, pur essendo altissima, era pur sempre una femmina assoggettabile, come tutte le altre, dalla forza superiore maschile, e il nanerottolo che le camminava a fianco non costituiva di certo un ostacolo alla sua impresa. Oltretutto i due s'erano allocati negli angoli opposti e divisi da un tramezzo, con l'uomo  che già dormiva della grossa. La donna, invece, era di schiena, rivolta verso il muro, intenta a una qualche sua segreta operazione, al riparo dallo sguardo del suo compagno, semmai si fosse svegliato. Il che, pensò l'intruso, gli avrebbe reso tutto più facile, aggredendola alle spalle l'avrebbe colta di sorpresa togliendole ogni possibilità di reazione, e uno straccio, infilato in bocca, l'avrebbe azzittita. Non ci sarebbe stato neppure bisogno di tramortire l'uomo pesantemente addormentato, per non rischiare un  suo risveglio prematuro, o un qualsiasi trambusto che potesse allertare la donna. Era strisciato così alle sue spalle, afferrandola con una mano per la vita e con l'altra cacciandole in bocca un fazzoletto, e contando sulla sorpresa non s'era aspettato alcuna reazione, tanto meno il baluginio di una lama spuntata d'incanto nelle mani della donna nell'attimo stesso in cui s'era alzata in piedi, ergendosi in tutta la sua altezza e disarcionandolo E s'era ritrovato a terra, con un coltello puntato alla gola. Invertite le parti era lei ora che conduceva il gioco. E il trambusto, in quello spazio minimo, aveva alla fine svegliato John che, ancora incredulo, s'era trovato davanti la fantastica scena di un'amazzone scarmigliata, con la chioma tagliata a metà, che premeva un coltello  alla gola di uno sconosciuto.

6 commenti:

  1. Perdona tu il ritardo, e se andrò fuori dal tema del post, strega mia. Ho dovuto cambiare indirizzo nel frattempo, il precedente è stato sotto hacheraggio e l'ho chiuso. Ti prego, inoltrami il tuo incantesimo a quello nuovo. Lo trovi sempre nel mio profilo. :)
    Ti leggerò volentieri, ti risponderò appena possibile. Ti abbraccio, ti stritolo.

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    1. Non preoccuparti di rispondere, Matteo, l'importante è che ti arrivi.
      Ti abbraccio con tutto il mio calore, impiastricciandoti col rosso lacca del mio rossetto.
      Ti voglio bene <3

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  2. Domani il finale (manca sempre il tempo per scrivere)
    Un bacio e l'augurio di una buona serata :)

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  3. Da vittima a carnefice, Mary è una eroina della strada.

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