Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

sabato 23 maggio 2015

Cacciatrice di nuvole

Image by Katharina Jung

Ventiquattresimo capitolo della storia di Rebecca, e ancora non ne vedo la fine.
Chissà, magari ne ricavo un libriccino.
Una cosa positiva è che, dopo un lungo letargo, mi si vanno schiarendo le idee riguardo il corso della storia.
Il problema è che queste fantastiche idee s'affacciano alla mia mente nel momento in cui non posso annotarle e, nonostante i miei sforzi per memorizzarle, si disperdono, quanto prima, come nubi al soffio del vento.
 M'industrio, allora, a creare ipotetici nodi, connessioni tra immagini e parole, per avere la possibilità, qual'ora subentri l'amnesia, di ritrovarle tramite l'ingegno di un simbolo prefissato, o di una parola chiave.
Non sempre, però, mi riesce.

Giusto ieri, durante le ore lavorative, mi era sovvenuta una fantastica ipotesi di svolgimento della trama, un flash back visivo in cui avevo velocemente e coerentemente assemblato i restanti capitoli della storia.
Finale incluso.
Ma non ho avuto la possibilità, per via del lavoro che stavo svolgendo, di prendere appunti, e allora ho cercato di ricorrere al mio solito sistema dell'associazione delle idee, ma devo aver dimenticato d'inserire un tassello nel mio puzzle mnemonico, e mi sono ritrovata nel caos.

Forse sono ricorsa ad associazioni troppo logiche, ma la visione della trama era così chiara che ho pensato bene di non ricorrere ad alcun paradosso, quell'ombrello sgargiante di tutti i colori dell'iride che spicca, unico ed inconfondibile, nella sincronia dei monocromatici, vibrante come la bacchetta di un rabdomante che ha trovato la sua polla d'acqua.
Nel mio caso l'ispirazione.

Non ho pensato di aprirlo quell'ombrello magico, presa com'ero a scrivere mentalmente la storia, non mi sono resa conto della miriade di nuvole che, nel frattempo, s'andavano addensando sul mio capo.
Tante nuvole quanti erano i miei frammenti visivi.

Ho rovistato per un pò in quel soffice mare, trovandoci: aggettivi smarriti; parole involontariamente, o consapevolmente, cancellate; lo stralcio puerile di un promemoria; una combinazione, lettere e numeri, di un codice che mai ho decifrato; i versi autunnali di una poesia d'amore; l'incipit di un racconto scritto e poi abiurato.
Ma nessuna traccia dei favolosi capitoli, ipotizzati e subito dopo dimenticati, inerenti la storia di Rebecca.

Ma ancora non m'arrendo.
Ostinata le rincorro, quelle nubi malandrine che vanno diradandosi dopo aver ben compiuto la loro fumosa opera di confondere, nascondere e creare impalpabile caos.
Quel caos che solo io vedo.
Che son certa se chiedessi a qualcun altro, quello direbbe che il cielo è terso e le nubi sono solo nella mia testa.

8 commenti:

  1. Sei talmente ricca di idee che, una strada o l'altra tu decida d'imboccare, la percorrerai con disinvoltura.
    Il 24 mi è piaciuto assai e mi ha incuriosita.
    Ciao mia cara!
    Cri

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    1. Grazie davvero, Cri, per la pazienza di leggere i miei post, e la gentilezza dei commenti.
      Spero di riuscire a dare alla storia un indirizzo inedito o, almeno, non troppo prevedibile.
      Buon sabato, Cri
      A presto :)

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  2. Sono molto indietro nella lettura, ma prometto di recuperare! Ma sapere che la fine ancora non c'è, mi uccide, anche se anch'io scrivo esattamente allo stesso modo, seguendo lo svolgersi degli eventi e dei pensieri.
    A presto

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    1. Chiedo scusa anche a te, AGO, per aver disertato il tuo blog, ma è un periodo colmo di cose da fare e, oltretutto, carburo poco, lentamente e in maniera discontinua.

      Prmoetto anch'io di recuperare!

      Penso che sia un modo pessimo di scrivere, però...però è anche il più affascinante, perchè fino alla fine, nessun destino è stabilito.
      Grazie, infinite, AGO :)

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  3. Ho letto l'ultimo di Rebecca e sono curioso di cosa escogiterai per il 25.
    Non è facile riportare su carta (?) le idee, che spesso ci abbandonano e vanno per i fatti propri, specialmente quando sono più di una.

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    1. MI scuso anche con te, Endi, per la lunga defezione dal tuo blog, per motivi di tempo e di necessità inderogabili (lavori edili in casa).
      Sono curiosa anch'io di sapere cosa accadrà ;)
      I miei personaggi vivono di vita propria, sono ingovernabili ed anarchici: ma per loro è facile trasgredire all'etica dei personaggi di carta, una sorta di decalogo a cui chi aspira a diventare protagonista di un racconto deve attenersi.
      Ma con me hanno gioco facile, visto che non sono una vera scrittrice e, oltretutto, sono perennemente in balia dei miei stessi umori.
      E dell'insonnia, che sta diventando sempre più perniciosa, e così la mancanza di concentrazione, che come primo sintomo ne deriva, mi ingarbuglia le idee, o peggio ancora come in questo caso, addirittura le cancella.
      Eh si che avevo trovato il bandolo della matassa......

      Grazie infinite, Endi :)
      A prestissimo!

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  4. sapere che continui a scrivere è ossigeno per chi ti ama. un abbraccio infinito.

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    1. Grazie, Lucy. Spero, con tutto il mio cuore, che un giorno tornerai a farlo anche tu.
      Un abbraccio stritoloso, con tutta la forza del mio affetto :)

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