Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

domenica 12 aprile 2015

Labirinto Frattale

Mi sento meglio ora che ho ripreso in mano la storia di Rebecca.
E' diventata una questione di credibilità, verso me stessa, il portarlo a termine.
Devo aiutare Rebecca a compiere il suo destino, non importa quanto tempo ci impiegherò, quanto lunghi saranno gli intervalli tra un capitolo e l'altro.
Temo solo di perdere (o forse di averlo già perso) l'imprinting originale con cui avevo avviato questo racconto, che davvero mi piaceva e con cui tutto avrebbe dovuto risolversi in tre soli capitoli.
Invece eccomi ancora qua a dipanare questa serica rossa matassa (che tale è il colore dei capelli della mia giovanissima protagonista) al 22° capitolo ancora ingarbugliata.
Mi sarebbe piaciuto scrivere "felicemente ingarbugliata", ma avrei mentito sapendo di mentire, che quella felicità s'è andata smarrendo nelle lunghe, inopportune pause, che m'hanno distolto dal mio compito primario di nutrice.
Ho aiutato Rebecca a venire alla luce nell'entusiasmo di riserbarle un destino imprevedibile e vincente, ma avrei dovuto ricordarmi, prima d'avventurarmi stoltamente lungo i percorsi insidiosi di quel labirinto frattale che è l'enigma del destino riservato agli uomini, ma non alle creature di carta, di non averlo voluto concepire già compiuto nella mia placenta/canovaccio.
Così, invece, non tenendone conto e puntando tutto sulla mia  arrogante anarchia letteraria, che non contempla l'uso di taccuini  sui quali preventivamente stabilire, seppure a grandi linee, gli eventi fondamentali della narrazione ma, soprattutto dove si va a parare nel finale, assecondando la mia mania di deviare liberamente dal percorso, per altro mai disegnato, inevitabile il rischio di rimanere imprigionata all'interno degli algoritmi di questo labirinto frattale dove solo il genio di Escher saprebbe mostrarmi la soglia.
Eppure trovare l'uscita non è impossibile, partendo dalla teoria che ogni passo comincia dove finisce l'altro, e facendo attenzione che ogni passo deve essere uno e uno solo.
Ma ben determinato.

Riprendere in mano la storia, riordinarla, focalizzarne il punto centrale e poi procedere spedita verso l'ultimo capitolo.
Ancora un paio di paragrafi, massimo tre, per arrivare al punto nodale, dopo di che, però, non mi è facile stabilire quanti altri capitoli ancora per concludere la storia.
Ma sono conscia di non potere, e né volere abborracciarne la fine, dopo quello che è stato, per me, un entusiasmante inizio.

8 commenti:

  1. Per come la vedo io, i due giovani non devono assecondare i padri, pur scoprendo tra loro, un'intesa perfetta, soprattutto sessuale il cui segreto li ripagherà della pretesa regia paterna sulle loro esistenze :):):)
    Cri

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    1. Dal momento che il finale non l'ho ancora deciso terrò nel giusto conto il tuo suggerimento, Cri.
      Anzi, ben vengano altri suggerimenti a tale proposito.
      Grazie davvero, Cristiana.
      Un bacio

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  2. io sono per il lieto fine, Rebecca ammazza tutti e scappa alla volta del Messico con la sua fiamma, una pittrice di nome Frida, vivendo una vita loca con tutti i soldi che è riuscita a strappare a genitori, amanti e preti corrotti.

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    1. Suggerimento, questo, da tenere in seria considerazione
      Ovviamente ne dovrò prima discutere con lei, che sulle sue tendenze sessuali ne sò ben poco :))))
      Grazie!!!!!
      Buon inizio settimana, endi :)

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  3. Non è un problema, quello di perdere l'imprinting originale. E' giusto così, lo credo profondamente.
    Potrebbero esserci svolte totalmente inaspettate.
    Ti bacio dolcemente, Marilena.

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    1. Credo che tu abbia ragione, Matteo, è giusto vedere da questa prospettiva.
      Mi hai dato un punto di vista diverso che sicuramente mi aiuterà a far procedere più velocemente la storia, scrollandomi di dosso un pò di paranoie.

      Grazie infinite!

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  4. Le storie sono soggetti evolutivi, Le narrazioni sono dotate di libero arbitrio quando sono autentiche. Abbiamo solo la sensazione di determinarne l'andamento. Bentornata a Rebecca. :-)

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    1. ......abbiamo solo la sensazione di determinarne l'andamento.

      Una verità questa a cui ho sempre creduto nei momenti felici, e più facili, della mia scrittura.
      Una verità a cui devo far ritorno.

      Grazie, Giò :)

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