Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

giovedì 12 febbraio 2015

Robinson

Come ogni mattina, io e il topolino abusivo, che d'ora in poi chiamerò Robinson, (in onore del più famoso Crusoe), ci siamo affacciati nello stesso momento, sulle rispettive soglie, ad ammirare il silenzioso Eden che si espande tenace, a dispetto del gelo di questi ultimi giorni, con nuove, imprevedibili fioriture fuori stagione, a colmare ogni centimetro di pietrisco.
Cespugli, piante, alberi e fiori, saturi di vapore acqueo inglobato durante le piogge alluvionali, si concupiscono in una sfrenata, lussuriosa orgia, promiscua ed impudica, da cui nascono ibridi, fantastici germogli, dai colori che nessuna tavolozza di pittore ha mai visto.
Io e Robinson ci guardiamo un pò smarriti: perfino il Paradiso può lasciare allibiti.
Nessuno dei due, fino ad ora, ha trovato il coraggio d'inoltrarsi in questa fitta selva, frenati dalla paura di non riuscire a ritrovare la strada, io col mio scarso d'orientamento e lui con la sua incosistenza corporea, che rischierebbe di rimanere schiacciato sotto il peso di un petalo opulento, all'ombra delle enormi foglie che si stagliano nell'aria come fantastici inganni, ad intrappolare le nubi e i raggi del sole.

Robinson, col passar del tempo è diventato meno timido, ogni giorno compie un piccolo, seppur prudene passo, verso di me.
E' un minuscolo topolino di campagna, non riesco ad immaginare come sia potuto capitare in un territorio a lui così, fino a ieri, ostile, se non trasportato da un potente vento d'uragano, o forse unico superstite clandestino dell'ennesimo naufragio negli oceani burrascosi di Blogosphere.
 Un sopravvissuto come me


 Aspetto paziente, gettando sguardi dalla finestra fiorita, attendendo l'arrivo della mia piccola ciurma dispersa ai quattro angoli del mondo, o forse sono già qui, dall'altra parte del labirinto vegetativo, anche loro incerti sul sentiero da imboccare che li porti al loro luogo abitativo, così trasformato da sembrare altro, e che solo l'istinto dell'amore rende inequivocabile.
Torneranno tutti.
E' solo questione di tempo.

4 commenti:

  1. Felice di essere capitata qui, tra queste parole e immagini che fanno sognare...
    Un abbraccio

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    1. Benvenuta in questo spazio, ellie. e grazie del tuo gentilissimo commento.
      Contraccambio con entusiasmo il tuo abbraccio.
      Marilena

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  2. Qualcuno sta arrivando. Bisogna solo raccogliere il coraggio e l'incoscienza di attraversare quella strana selva.

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    1. Una strana, meravigliosa selva con fiori che nascono dalle pietre.
      Una simbologia, riflette il mio stato d'animo.
      Un cambiamento non solo di grafica del mio blog.
      Un pò di serenità e di ritrovata concentrazione, seppure basata essenzialmente sul contrributo dei farmaci: antidepresivi e sonniferi, a ristabilire i ritmi della veglia e del sonno.
      E di mio ci metto anche molta volontà.
      Grazie, AGO,
      Buon week end :)

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