Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 20 maggio 2014

Ritratto in nero

Insomma, ultimamente ho ritirato fuori tutte le mie cianfrusaglie antidepressive.
I miei feticci.
Per combattere le mie segrete distimie.
Il mio pallore anemico e le nere palandrane.
I funerei crespi del mio malessere.
La frangia e gli occhiali scuri, perennemente incollati sugli occhi.
Le labbra rosse, sono l'unica nota di colore.
Che risultano così nitide, eccessive, nel biancore della mia immagine.
Mi aggiro come un fantasma teatrale, annunciata dal tintinnio dei miei monili.
E dal profumo amaro del mio malessere.
Una presenza discreta. Incolore.
Sono le mie mani, callose e sciupate, a ricordarmi che appartengo ancora a questa vita.
Sono le mani di una donna terrena queste che distendono le pieghe del vestito.
Spazzolano i capelli.
Pennellano di rosso le labbra.
Queste mani che dovrei rivestire di una pelle nuova.
E di nuovi desideri.
Ma ho smesso di desiderare da tanto tempo.
E di sognare.
Così anche le mie ali si stanno incancrenendo, private dello slancio del volo, sono sempre più strettamente pressate sulle mie spalle, come some che curvano la schiena.
Ali appiccicose. Pesanti.
Zavorra. Sotto la quale rischio, continuamente, di rimanere schiacciata.
Se non fosse per queste mie mani, callose e sciupate, con le quali mi sfioro e sfioro il mondo, cercando di afferrare la vita, potrei ben convincermi di non essere davvero io la donna terrena, vestita di nero e con le labbra di fiamma, che scrive le pagine di questo diario, ma la protagonista di una storia raccontata per immagini su una pagina di romanzo.

9 commenti:

  1. Già pubblicato il 28/01/2009 con l'etichetta DIARIO

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  2. il profumo amaro del malessere rimane più a lungo nell'aria rispetto a quello dolce del benessere, forse e scrivo forse, sono stati lanciati da stilisti della vita diversi.

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    1. Originale, endi, questo tuo commento: mi piace l'idea di uno stilista del benessere ed uno del malessere. "
      Dolce e Gabbana in contrapposizione :)

      Ogni tanto il mio "mal du vivre" si riaffaccia e contrastarlo non è facile, soprattutto in carenza di energie e di convinzioni.
      E' la mia "foto scura".

      Grazie, endi, e a presto :)

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  3. Deve consolare il fatto che ben 5 anni fa pubblicasti queste parole?
    Credo di sì, credo che tu sia un affabulatrice fantastica, cui piace farci riflettere.
    Cristiana

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    1. Grazie, Cristiana, per l'apprezzamento in questo tuo commento.

      Volevo scrivere di questo riaffacciarsi della depressione, ma sono a corto di parole, non riesco a concentrarmi, e allora ho fatto ricorso a questo vecchio scritto che ben racconta la situazione attuale (quando la mano guantata torna a stringere la mia gola, i sintomi sono sempre quelli, le sensazioni e la disperazione di cinque fa sono gli stessi di oggi).
      E' ciclica: fa parte di me.
      Periodi più o meno lunghi, più o meno intesi, ma sempre ritorna.
      Grazie, per la tua attenzione.
      A presto :)

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  4. Uso, quale oggetto di culto, antidepressivo permanente, occasione di fuga e manfestazione propedeutica alla salvezza, la carbonara! Ne ammetto la natura prosaica ed i monocromatismi piuttosto noiosi, dunque ne ho migliorato la condizione con erba cipollina e prezzemolto. :-)

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    1. Antidepressivo permanente: se funziona ne farò smodato uso a costo di metter su peso :)))
      .....ovviamente con le varianti da te consigliate.

      Grazie, Giò, per questo tuo suggerimento :)

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  5. ma senza Photoshop, vera, al naturale

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    1. Absolument au naturel, associé ineffable.
      Je suis....
      Marlene :)

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