Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

mercoledì 14 agosto 2013

La pelle e la seta

"Il sesso non prospera nella monotonia. Senza sentimento, invenzioni, stati d'animo, non ci sono sorprese a letto. Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, dei viaggi all'estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino "
(Anais Nin)


LA PELLE  E LA SETA
 Lui le ordinò, spogliati!
E lei, obbediente, iniziò a spogliarsi.
Fallo lentamente, impose lui.
Allora lei iniziò dalle mani, denudandole degli anelli e quindi passò ai polsi, liberandoli dai bracciali come da pesanti catene.
Poi le dita salirono verso il collo a slacciare il nastro che lo cingeva, ma lui le disse, quello no, è l'unica cosa che puoi tenere.
E le indicò uno specchio verso cui guardare.
Allora lei tolse le scarpe.
Un'accenno di danza.
Poi alzò la gonna, sul fianco destro, e nello specchio balenò un riflesso di seta.
Flettendo il busto, con una lenta carezza, sbucciò la gamba dal suo lucido velo.
Alzò la sottana sul fianco sinistro, per toglier la calza che ancora vestiva, ma lui la fermò.
Solleva la veste ed apri le gambe, disse sdraiandosi sotto di lei.
Docile lei acconsentì a quella visione inibita allo specchio.
Con dita esperte lui esplorò la gamba ancora vestita, nella zona di confine tra la pelle e la seta, con una lunga, suadente carezza, a lambire il suo delta.
E l'ombra umida sulle sue mutandine.
Il capriccio di un'onda che nasce da un intimo tumulto, e lascia traccia di spuma, laddove lambisce la riva.
Continua, le impose lui riprendendo il suo posto.
E lei denudò la gamba che, nella seta, la pelle bruciava.
Fu poi la volta della sottana che scivolò a terra, pallida e aperta, come labbra di vulva.
Nello specchio cercò i suoi occhi per sentirsi più bella.
Ed avere conferma di quella sua offerta.
Lui disse, vieni sopra di me.
E la fece sedere sopra il suo sesso.
Ora l'onda montava come mare in subbuglio e su quel duro scoglio non vide salvezza.
Che lasciarsi andare a seguirne il sussulto.
Tutto bruciava, e s'inumidiva, la pelle e la seta, arsura e tempesta.
Il corsetto, pesante come armatura, e la carne che invocava incondizionata la resa.
Ma lui disse, ritorna allo specchio.
E lei obbedì, ma con fretta eccessiva nell'aprire i gancetti, impigliò le dita nelle stringhe e nei nastri.
Così forte la voglia di spegnere il fuoco, di essere nuda come legna di bosco, che l'acqua irrora e reca ristoro.
Agognava alla lingua, alle dita ed al sesso, che muovevano l'ombra come fili nascosti.
Con mani febbrili sciolse l'ultimo nastro ed i seni eruppero come splendide lune.
Con rumore di foglia, staccata dal vento, scivolarono a terra le sue mutandine.
Per offrire all'uomo, che la sovrastava, il suo sesso ricciuto bagnato di miele.

10 commenti:

  1. In attesa di salire al tredicesimo piano, ripropongo questo scritto, già pubblicato il 19/03/2011, sotto l'etichetta "Frammenti Erotici" con i miei auguri di buon ferragosto :)))))))

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  2. Di tutte le cose citate da Anais Nin, direi, non manca nulla... lacrime, viaggi, paura, gelosia... viaggi all'estero.
    Manca, appunto, il tredicesimo piano!
    Buon ferragosto!
    TVB
    Cla

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    1. E quello, Claudiotta, ce lo mettiamo noi, come parte dei nostri deliri!
      Chissà, un giorno scaleremo insieme, a piedi nudi, il tredicesimo piano del nostro palazzo/miraggio, alla ricerca di una nostra coerenza, vitale o suicida.
      In attesa dell'evento, i miei auguri per un ferragosto strepitoso :))))
      TVB, Claudiotta

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  3. Conosco mutande bianche di cotone colme di allegri elastioci morbidi tesori

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    1. Quelle bianche sono le più affidabili, facile cancellare le tracce dei peccati: basta un pò di candeggina e tornano immacolate.
      Mi piace il particolare degli elastici "morbidi tesori".
      Andres, dovresti brevettarli :)

      Buon Ferragosto, ardente e caliente!

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  4. Che meraviglia unire la vita vissuta a un'infinita passionalità creativa.
    Cristiana

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    1. E' così che nascono i racconti: realtà e fantasia.
      Ogni vita, Cri, è degna di un racconto, anche quella che sembra la più banale, la più ordinaria, basta solo saperla raccontare: il segreto è nelle parole e nella nostra capacità d'assemblaggio.

      Pe te, l'augurio sincero per un ferragosto intenso ed immaginifico :)

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  5. ... in attesa dell'evento...!!! Un bacio. E buon ferragosto!
    TSVB
    Claudiotta

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  6. Concordo con il tizio il nastrino collarino va assolutamente lasciato. Una stregatta lo sa.
    Baci e nastrini setosi miao

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    1. Un collarino, di seta o di velluto, è sempre molto sexy.
      Le stregatte, che in fatto di seduzione la sanno davvero lunga, scaltramente se ne servono da millenni, fomentando l'illusione che quel collarino decreti l'appartenenza ad un padrone quando, invece, è esattamente vero l'opposto.
      Ma l'abbiamo più volte ribadito, Lucy, e con convinzione, che non sempre è ciò che sembra :)

      Baci post ferragostani :))))))

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