Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

lunedì 26 agosto 2013

In viaggio verso Blogosphere : geografia metafisica


Confina con i territori nebbiosi di Utopia, dalle cui recondite alture è possibile intravedere, in situazioni meteorologiche favorevoli e con l'ausilio di un potente cannocchiale puntato verso nord, i labili contorni dell'Isola Che Non C'è. Focalizzando le lenti verso sud, invece, nitidissimi emergono i bastioni decadenti del Deserto dei Tartari. Immemore avamposto di una frontiera morta. Che ad est fiancheggia la monotonia uniforme, ed ingannevolmente sconfinata, di un anonimo tavoliere, in origine pianura di sollevamento, trasversalmente percorso da una lunga dorsale montuosa, che rammenta il profilo radiologico di una colonna vertebrale scoliotica.
Modeste altitudini che però spiccano evidentissime nella desolante depressione paesaggistica, con una rilevanza abnorme e fittizia. Cime e pinnacoli puntano perentori contro un cielo ardente, circumnavigato dal volo ossessivo dei passeri dal petto nero.
Ed ancora s'intravede il tracciato indicativo di un fiume denutrito. Ormai quasi del tutto prosciugato. Nel cui letto hanno un tempo dimorato, in pacifica coesistenza, le specie endemiche con quelle aliene.
Sottili alberelli dal tronco refrattario, alla cui base parassitano cespugli anemici.
Ed una moltitudine, spontanea ed invasiva, di funghi ibridi e di radici filamentose.
Questi sommariamente i contorni morfologici, con dettagli di flora e di fauna, della regione metafisica che mi appresto a percorrere in sella ad un ronzino distrofico e sordo, ma devotamente paziente. Che, in virtù del suo lodevole carattere, ho battezzato Mahatma.
Convinta come sono che per intraprendere questa audace esplorazione avrò bisogno più di un compagno fidato che di un motore efficiente. Così per non gravargli come soma aggiuntiva diventerò incorporea, percorrendo a piedi i tratti più disagevoli.
Un tascapane ed un barilotto di acqua, un'essenziale cambio d'abiti ed una coperta notturna. Questo il volume totale del bagaglio stabilito per fronteggiare le necessità del viaggio.
Verso la leggendaria regione di Blogosphere.
Che all'inizio, anch'io come tutti, erroneamente avevo ipotizzato si dovesse trovare nell' insondabile intrico dei labirinti siderali.
E, per questo, irrangiungibile.
Ma, dopo attenta rilettura di pergamene indiziarie e di mappe geografiche approssimative, mi sono lasciata permeare dall'idea che l'ubicazione di Blogosphere sia contenuta, in realtà, in un enigma irrisolto di meridiani e paralleli terrestri.
E' quanto ci apprestiamo ad appurare, in questo viaggio ardimentoso, Mahatma ed io.

9 commenti:

  1. Già pubblicato il 09/05/2009, sotto l'etichetta RACCONTI.
    La parte sopravvissuta, trasformata in racconto unico, di un progetto più ambizioso che era quello di narrare l'epopea di Blogosphere, tra il genere fantasy e quello western.
    E con un occhio alla realtà :)

    Ma ogni volta che leggo questo racconto, al quale sono molto legata, sempre penso di aver sbagliato a cancellare tutto che pure c'erano dei passaggi che mi piacevano molto, e che oltretutto m'erano costati in tempo di ricerca e di stesura.
    Ed ecco, ora, se solo potessi tornare indietro......

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  2. un abbraccio Amaranta e che tristezza che non tutto sia per sempre.... purtroppo

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    1. Panta rei, Pupy, tutto inesorabilmente scorre..........c'est la vie :(

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  3. Che il tuo viaggio con Mahatma riesca a ricostruire la rotta esatta attraverso Utopia. È un viaggio che serve, il viaggio nella terra in cui tutto è ibrido, contaminato, in altre parole perfetto. :-)

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    1. Blogosphere è stata, e forse ancora è, una sorta di terra promessa, l'ultimo continente scoperto e, quindi, ancora da esplorare.
      Un miraggio più che altro......

      Grazie Giò e bentornato :)

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  4. leggo il tuo blog e mi aiuta a capire meglio le donne.
    mi fa ridere, arrabbiare, diventare triste, mi fa venire i brividi.

    Scrivi come una Dea.

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    1. Capire le donne, Suarakamansa......si fa prima a penetrare i segreti di un continente nuovo che capire le donne.
      Ma il fascino del nostro essere è proprio in quei misteri mai svelati.

      Ma grazie davvero per il tuo apprezzamento, ed il bellissimo complimento che oltremodo mi lusinga e mi sprona.

      A presto :)
      Marilena



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  5. Un viaggio fantascientifico i questa realtà parallela , che ci irretisce e ci può perdere o portare in nuovi mondi. Buona avventura.

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  6. E' un vecchio racconto, Lucy, eppoi il viaggio si è fermato qui.

    Non lo so, ma sto periodo mì è presa la fissa per i racconti di viaggio e di esplorazione: sarà mica perchè lunedì vado in ferie e mi tocca, invece, rimanee a Roma??????????

    Bacissimo :)))))))))

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