Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

venerdì 14 dicembre 2012

La cicatrice

 Il mio tatuaggio l'ho voluto visibile, in primo piano sulla mia faccia, e scioccante come un urlo, perché non sono di quelle che pensa che un tatuaggio deve essere discreto o segreto.
Né tanto meno silenzioso.
A cosa serve un opera d'arte se non può esser vista?
A cosa serve un'opera d'arte se non trasmette alcun messaggio?
Il mio urlo, di voce e di gola, si sarebbe alla fine perso tra le mille altre grida che azzittiscono il mondo, quando invece la mia insondabile angoscia implorava l'eterna visibilità della maschera.
Pierrot ha per sempre impressa la sua tristezza in quella lacrima nera, indelebile nel suo viso di biacca, la mia disperazione esistenziale...qualcosa di  molto più grande e profondo, che ha prodotto il tatuaggio di questa cicatrice frastagliata che mi taglia la faccia e muore all'angolo della bocca con una goccia rossa di sangue.
Una lacrima vivida che mai, per tutto il resto della mia vita, si rapprenderà.

Eppoi, un giorno, ho ricominciato a sorridere nonostante quel fulmine nero che m'attraversa il volto.
Quando sorrido i miei estimatori vanno in estasi, meravigliati della particolarità inedita di quella linea sottile che demarca il confine tra la bellezza e l'orrore.

Sei bella, nonostante questo.
Il mio ammiratore ha accarezzato con dita lievi la cicatrice, timoroso che sfiorandola potesse farmi  male.
Apprezzava me e non l'opera del tatuatore.
Se Pierrot ha per un'unica volta sorriso deve essere stato allora.



4 commenti:

  1. bisogna sempre ritrovare il sorriso... soprattutto quando arriva il weekend.
    grazie dolcissima per l'onore che mi hai concesso con il tuo commento. se ti sono d'ispirazione, inserisci il mio nome dove vuoi, magari posso portarti un po' di fortuna anche se confesso di essere piuttosto sfigata, ma non voglio lamentarmi perché potrebbe anche andare peggio.
    ti abbraccio e ti auguro un meraviglioso weekend

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  2. Ma grazie Pupottina di questo commento :))))
    Nel tuo blog hai posto un quesito molto stuzzicante
    "Quale scrittore o scrittrice vi piacerebbe inserisse il vostro nome in uno dei suoi romanzi?"

    E qui mi si è aperto un lunghissimo elenco di nomi rutilanti e leggendari, però...... però, una vera storia dove io avessi voluto essere protagonista no, non c'era, ancora mai scritta.
    Perchè?
    Perchè la sto scrivendo io.
    E dove?
    Su questo blog, no? :))))))))))

    E se clicco su altri blog trovo mondi meravigliosi, universi inesplorati, basta attraversare una strada e

    ...... ed ecco ai miei occhi, emerso come Atlantide dalle acque inquiete dell'Oceano, questo emporio favoloso, megagalattico, rutilante di voci e di colori e di parole e di note, che a tutta prima, colta di sorpresa, ho scambiato per un grande luminoso faro poi, mi è apparso nella sua concretezza materiale: una vetrina sfavillante su una strada chiassosa ed affollattissima.

    Questo l'incipit che nella mia fantasia si è materializzato a proposito del tuo blog.

    Eppoi......eppoi ecco, tu poni domande con tono innocente, "easy questions" che toccano da vicino i piccoli, devastanti o stuzzichevoli quesiti della nostra quotidianeità di "gente comune" (ehy, ehy, guarda che lo so che nessuno di noi poi è "davvero così comune", come alla prima apparenza sembra perchè ognuno di noi reca la magia personale di una favola inedita, di sogni e speranze e delusioni che non possono appartenere a nessun'altro e che nessun'altro, all'infuori di noi stessi, saprebbe mai davvero raccontare con i toni giusti).

    Mi è piaciuto immensamente questo tuo commento perchè è un atto di fiducia e di condivisione.

    ......eppoi io ti vedo un pò come Carrie Bradshaw di Sex and City, fotografata nel gesto di digitare sulla tastiera l'ennesimo, e niente affatto innocente quesito, che ci farà dannare l'anima :))))

    Grazie Pupottina
    wow

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  3. Le imperfezioni sono attraenti, quelle su qualcosa di perfetto sono addirittura affascinanti, streganti, rompono una simmetria e allo stesso tempo l'esaltano, rendendola unica. Racconto atrettanto interessante questo tuo Amaranta, che come sempre sai narrare storie oltre ogni confine. miaaooooùùùù

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    1. Quando l'angoscia prevarica e sommerge e non esiste più luce e neppure la bellezza ha senso, così l'estremo bisogno di rendere visibile quel dolore sconfinato e mortale che porta la protagonista a tatuarsi una cicatrice sul volto: una deturpazione autoinflitta

      Il mix, orrore e bellezza, mi sà però che funziona solo in letteratura!

      Un bacio, Lucy, e grazie :)

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