Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 27 novembre 2012

Piccola Cla (cap 2)




Nella pasticceria di Mangiafuoco e poi l'entrata in scena di una querula capretta
Ma, in Piazza Dell' Amor Perfetto, Piccola Cla scomparve o, per meglio dire, venne  inglobata in quell'umanità irregolare e caotica che popolava la strada, divenendone parte.
E fu amore a prima vista fra la bambina vestita di rosso e la folla variegata che disordinata e chiassosa irrompeva dai portoni e vociava dalle finestre in quella domenica mattina, turchese e smeraldo, della città di Genova, dove l'impeto festoso della campane della chiesa della Maddalena accresceva quel trambusto da luna park.
Tutti quei colori e tutti quei rumori prodotti nello stesso momento, Piccola Cla, abituata a vivere in un mondo  ordinato, programmato, e per volontà materna estremamente soffuso, non li aveva mai sperimentati prima di allora, così le sembrava di stare dentro un grande carillon e di girare ad un ritmo vorticoso ed inebriante, sicura che seppur fosse caduta non avrebbe riportato danni perché la folla avrebbe attutito l'impatto.
Nessuna escoriazione.
Nessuno strappo al cappottino rosso.
Nessun motivo per cui la mamma avrebbe potuto recriminare.

Irresistibilmente attratta, in egual misura, dalla vetrina della pasticceria e da quella del fiorista, i negozi strategicamente posizionati l'uno vicino all'altro, perché entrambi vendevano dolcezze, l'uno nella glassa minuta e friabile di un pasticcino e l'altro nei teneri petali sfumati, arancio e mandarino, di un tulipano.
Piccola Cla sostava tra i due usci, indecisa su quale per primo sarebbe entrata  semmai avesse avuto la possibilità di qualche moneta per fare acquisti, quando una voce possente dall'interno della pasticceria la invitò ad entrare e, ad accoglierla dietro il bancone, c'era il fratello di Mangiafuoco, mezzo zingaro e mezzo pirata, tale e quale il protagonista della favola di Pinocchio, con la bocca larga come un forno e gli occhi che parevano due lanterne di vetro rosso, che le porgeva un cartoccino profumato di frolle e meringhe: un gigante brutto ma dall'animo tenero, proprio come quello della versione originale di Collodi, non ancora incattivito, oltremisura e senza speranza, di quello della  Disney (ma questo, Piccola Cla, lo avrebbe scoperto solo in età adulta, svelando anche che la trasposizione materna della fiaba aveva di molto contribuito ad accrescere la cattiva fama di questo personaggio).
- Con questi non rischi di sporcare il tuo bel cappottino e la mamma non avrà di che rimproverarti. E ti garantisco che sono buoni, anzi di sicuro più buoni di quelli esposti nella vetrina che paiono più golosi ma, in realtà, servono ad invogliare la gente ad entrare, un pò come un'esca, invece questi sono speciali, provengono direttamente dalla mia cucina e non sono  in vendita, sono per la famiglia e per gli amici -

Piccola Cla, per via dell'età, non poteva capire ancora che quello che le era veniva offerto non era solo un semplice cartoccino di dolci ma qualcosa di più grande, una regola morale che un giorno, diventata adulta, avrebbe ben saputo comprendere: l'apparenza non sempre corrisponde alla sostanza, e i giudizi stabiliti solo in base a questo sono assolutamente da evitare perché pericolosi e danneggianti.

Piccola Cla educatamente ringraziò "il signor Mangiafuoco", gratificandolo di un luminoso sorriso (non più solo una falce, ma una luna a tre quarti) predisponendosi ad assaporare la dolcezza casalinga contenuta nel goloso cartoccetto... quando da un vicolo, belando querula, sbucò una capretta.

5 commenti:

  1. Ecco, mi sarebbe piaciuto scrivere in dialetto genovese il breve monologo del pasticcere Mangiafuoco.......

    Dovremmo inventare un Google/dialetti italiani bè, che però traduca e non distorca, come accade con i traduttori on line :))))))

    RispondiElimina
  2. Sai cara i vicoli hanno veramente qualcosa di magico come tu racconti .......
    oohhhhh arriva una capretta , quasi una parente, senz'altro un'amica per Piccolacla . miaoooùùùùùùùùùù

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sono inoltrata nei vicoli, li ho esplorati, ne ho assaporato la magia: indimenticabili.

      E quella capretta puntuta ed un pò rigida......è tale e quale alla portinaia di uno stabile qui vicino!
      Una portinaia che parla, parla, parla......
      Appunto, querula e loquace!

      Baciotto da una Roma, oggi, intensamente autunnale :9

      Elimina
  3. ciao Amaranta.
    questa bambina vestita di rosso sembra quasi di vederla. le tue parole stimolano l'immaginazione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Pupottina, questa favola la devo ad una mia dolcissima amica, è lei che me l'ha ispirata.
      Ciao
      A presto

      Elimina