Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

sabato 10 marzo 2012

Le interazioni dell'amore (cap.4)


« Mi accingo infatti a mostrarti quale sia quella forma di causa su cui mi sono a fondo impegnato e, perciò, torno su quelle cose di cui molte volte si è parlato, e da esse incomincio, partendo dal postulato che esista un bello in sé e per sé, un buono in sé e per sé, un grande in sé e per sé, e cosi via 
(Platone - Fedone)

 LA MONJA DE PIEDRA
Nelle lunghe e tediose ore di cui l'eternità è composta, Angelica non ritrovava nella sua mente, e nel suo cuore, nessuna memoria che la riportasse al ricordo di un'altra vita, all'immagine di un mondo che  non  fosse circoscritto da pareti di muro o di pietra.
Era come se lei fosse nata dalla pietra e, nella pietra, costretta a consumarsi.
Per mero istinto di preservazione aveva smesso, ormai tempo, di tormentarsi con interrogativi ed ipotesi a cui mai avrebbe potuto dare una risposta.
 Presupposti vaghi, neppure troppo fantasiosi, di quel mondo esterno le cui meraviglie e bizzarrie ed atrocità erano destinate a rimanerle per sempre sconosciute, per volontà umane e divine, e poi definitivamente precluse dal sacro sigillo dei voti.
I lunghi anni della clausura avevano reso Angelica una donna intransigente e solitaria, capace di crudeltà assolute mai davvero, però, scaturite da una esigenza personale o da propositi persecutori, piuttosto dalla cieca applicazione delle leggi.
Di suo non c'era nulla, perché mai aveva penetrato gli abissi dell'odio o la serenità dell'amore, così come mai aveva sperimentato la disperazione della colpa ed il conforto del perdono.
Della lordura del peccato, delle nefandezze di cui era capace di macchiarsi il genere umano, se ne era fatta un' idea teorica attraverso lo studio delle Sacre Scritture, nelle quali ritrovava i moniti di sua madre ed i suoi indirizzamenti esistenziali, la ferocia con cui l'aveva preservata da qualsiasi pensiero impudico, la costanza con cui s'era s'infervorata a censurar termini che pure erano già stati, dagli autori stessi, preventivamente epurati.
Ricordava i libri con le cancellature delle parole peccaminose.
Le cancellature erano nette, fitte ed impenetrabili.
Sua madre depennava i nomi dei peccati per preservare la purezza dei suoi occhi e delle sue labbra, impedendone la lettura e la pronuncia, perchè già nei nomi era contenuta l'essenza stessa del peccato.
Così, Angelica, assolutamente sprovvista di una qualsiasi elementare obiettività personale, dirigeva il suo convento seguendo alla lettera le impostazioni dei Comandamenti e le direttive della Chiesa, applicandole senza mai essere sfiorata dal dubbio.
Questa sua ignoranza, grazie alla quale poteva dispensare senza un sussulto, un tentennamento, punizioni terribili a chi nel suo convento trasgrediva, era paradossalmente valsa a crearle la fama di giudice intransigente ed integerrimo, ammantandola di santità, per cui, sovente, veniva consultata nei casi più controversi dai magistrati togati come da quelli talari ma, soprattutto, era la stessa regina, Isabella di Castiglia, ad avvalersi prevalentemente dei suoi consigli.
Fu lei a suggerire alla sovrana l'adozione dell'instrumentum regni, per consolidare il potere e controllare il popolo.
Angelica, la monja de piedra, come era in segreto dispregiativamente chiamata, badessa del convento di clausura di Nuestra Señora del Consuelo, era diventata una delle donne più potenti di Spagna.

7 commenti:

  1. Il sonno della ragione genera mostri avrebbe dipinto Goya - per rimanere in zona iberica -
    Eppure i "cattivi ", anche innocenti come Angelica, sono sempre i personaggi più interessanti di solito ........ ma un buon narratore sa creare anche fantastici eroi positivi non tediosi .......
    Un bacio tenebroso cara

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    1. Non tuttto sembra quel che appare, non tutto appare quel che è.
      Integrando, in questo, il postulato di Platone, col quale ho iniziato questo racconto.

      Mi piaceva far risaltare, attraverso Angelica, come il male non sempre nasca dai mostri ma anche dagli innocenti (e lei è, sotto questo aspetto, la più pura di tutte le creature se, per purezza, intendiamo non una scelta ma un condizionamento, dal momento che le è stato impedito, dalla nascita, ogni libero arbitrio)

      Un bacio, Lucy
      Grazie

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  2. Andrò off topic rispetto al racconto, solo per dirti che tu puoi scrivere quello che vuoi nei miei spazzi. Che sia geiger o geyser. Mi lasci sempre pensieri che mi fanno sentire accanto a te e non hai idea di quale meravigliosa sensazione sia per me.

    Grazie mia strega, sono sempre più fiero di esser mescolato nel tuo calderone.

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    1. Geiger.......geyser, ehehehehheh, c'è una bella differenza.
      E, stavolta, il commento era venuto bello pulito, senza troppi errori, e che ti vado a scrivere? geiger :(

      Grazie, comunque, Matteo, per la tua disponibilità e gentilezza.
      Contraccambio nominandoti, seduta stante, APPRENDISTA STREGONE.
      Un bacio
      A presto
      Marilena
      P.S. - I tuoi post sono sempre molto sulla mia lunghezza d'onda.

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    2. Non aspettavo altro!! Insegnami tutto ciò che sai. E quando dico tutto, intendo niente escluso. :)

      SPAZZI APERTI!

      (ma forse volevo scriverlo senza la S iniziale...?)

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  3. Spazi con una Z sola.
    A volte, avendo studiato sui tamburi, mi partono dei doppi colpi naturali. :)

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  4. Spazzi, con due zeta
    Noi a Roma pronunciamo così.
    Quindi non te lo conto come errore :)))))))

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