Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

giovedì 2 febbraio 2012

Tradimento

- Lui è arrivato, cercava te ma ha trovato lei. -
Lui è il Portoghese, lei è Amaranta.
La voce fuori campo, invece, è quella dell'Imperatrice Camilla.
- Quindi? - obietto io
- Quindi...niente, te l'ho solo fatto presente - Ribatte la mia biografa, con tono rassegnato. -
- Mari, se ce la fai a scendere nell'antro sarebbe  meglio per tutti - Aggiunge persuasiva
- Perchè? - Chiedo io, allarmata da questa sua inusuale dolcezza
- Perchè Iggy è fuori controllo ed Amaranta pare non preoccuparsene affatto: ha occhi solo per lui.- Sottolinea ironica
- Dovevi esserci tu. Doveva essere la tua occasione. Era già tuo ma ora lei te lo porterà via - E' sulla soglia, immobile, senza decidersi a varcarne il confine
- Ma di cosa parli...il Portoghese non esiste e nemmeno questa stanza e neppure tu. Non esiste nulla. E' tutto, e solo,  nella mia testa - Lancio un cuscino contro la porta laddove immagino lei dovrebbe essere
- Vattene. - Le ingiungo.

Mi trascino a fatica verso l'armadio dei vestiti.
Lo spalanco: m'assale l'odore di confetto delle stoffe ed il tintinnio d'ossa delle stampelle
A tentoni cerco la scala che scende nel cuore dell'antro.
C'è buio e silenzio.
Incespico nel tappeto.
Le solide braccia dell'Imperatrice mi sostengono prima che io ruzzoli a terra.


- Come fai a vedermi? - Le chiedo stupita
- Ma che domande fai, Mari. Perché non dovrei vederti? Mi stai facendo spavento. -
-  Ti dico che nessuno di noi esiste. - Insisto, ostinata.
- E' colpa della febbre, torniamo di sopra, e per aiutarti a dormire ti racconto una storia e rimango con te, te lo prometto. Non ti lascio. Ma non dire che non esistiamo, per piacere, non dirlo più -
- Tu non conosci altre storie se non quelle che invento io. Mi stai prendendo in giro? -
- No, te lo giuro, ti racconterò una storia che nessuno ha mai narrato e che tu non hai mai scritto. E' un racconto bislacco, di quelli che piacciono a te, che non hanno un finale e rimangono sospesi come palloncini sul filo della biancheria, affidati all'imprevedibilità del destino: quel palloncino giallo, ad esempio, richiama una cornacchia curiosa che lo becchetta, quasi fosse un enorme grano di mais, facendolo allegramente scoppiare; eccone, invece, un altro rosa che, planando placido sulle inferriate di un cancello, ne rimane  infilzato, ed ora giace come una pelle morta, senza speranza di resurrezione; e quest'altro, rosso, si è posato sul davanzale della finestra dove ondeggia languido, simile ad un grosso fiore, accarezzato dal vento.

- Voglio la storia del tradimento che va perpetrandosi alle mie spalle tra Amaranta, la mia bellissima alter ego, ed il Portoghese, il filibustiere che io ho ammantato d'onore e di sentimenti. Non voglio sapere altro. Non cercare d'irretirmi, Camilla, con storie di palloncini e finali illusori,  che io delle parole son maestra e, se volessi, potrei distruggere questo mondo di cartapesta, che pur ho amato e vivificato coi miei istinti ed il mio fervore immaginativo. Raccontami di questa storia affinché io, nei fumi della febbre, possa avvampare come una torcia consunta, con l'unica funzione di fiamma e non più di calore. Voglio quella verità che tu mi hai fatto intravedere spronandomi all'azione quando io, invece, giaccio preda della febbre e del tradimento. Questa è la sola storia che a me interessa. -

STORIA DI UN TRADIMENTO
Il Portoghese è giunto nell'antro, preannunciato dalle festose campane del mezzogiorno, seppur il suo arrivo non fosse atteso proprio per questo giorno nè un altro meglio definito, ma come tutto quello che lo riguarda, accade in base alle sue caotiche prerogative personali, dove tutto è precariamente affidato al capriccio della casualità e dell'umore.
E così quel giorno, mancando di ogni tempestività, il magnifico uomo è venuto da te non sapendo che tu, invece, eri ancora a Roma, prostrata dalla recidiva del morbo influenzale.
Cercava te ma ha trovato lei, e ne è rimasto stregato.
Iggy, reso folle dalla baraonda delle loro vibrazioni sessuali, provocato nella sua paranoica gelosia, è andato completamente fuori controllo.
Eccolo che armato della sua pistola giocattolo ha iniziato la recita delle sue patetiche litanie, mentre Lizard ha tentato, nella sua maniera suadente, di riportarlo alla ragione, ma non c'è stato verso, e l'unica che potrebbe riuscirci è Amaranta, se non fosse così coinvolta nella recita del suo idillio shakespiriano, da non avvedersi della minaccia fatale che pende sul capo del Portoghese.
Ora, se ce la fai, Mari, se le tue dita non ardono troppo per la febbre e, se vuoi salvare la storia, dovresti impugnare la penna e condurre tu, la vicenda, verso un finale possibilmente indolore.
Potresti addirittura cassare questo capitolo e riscriverlo nuovo, a te più favorevole e, generosamente fornirmi, persino, di materiale aggiuntivo alla tua scarna biografia.
Potresti...ma immagino che non lo farai.

2 commenti:

  1. Manco Pirandello giunse a tanto ( cancerino pure lui )dialogare con i propri personaggi, con il proprio alter ego, con uno dei tanti volti che ti traveste la stori<a che dovresti aver pensato, che però puoi modificare, reinventare .......
    Ok è frutto tutto ciò della tua febbre
    ok è frutto tutto ciò della mia disperata stanchezza ormai cronicizzata

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    1. Almeno, Lucy, i miei personaggi mi stanno ad ascoltare a differenza di quelli in carne ed ossa che, a tutta prima sembra empatizzino con te, stiano dalla tua parte e, poi, invece, si cambia la storia.
      Gli abitanti dell'antro sono di sicuro più sinceri, più affidabili ed assolutamente più coerenti di quelli di superficie!
      ......e la mia febbre non è delirio, ma saggezza :))))))))))

      Un bacio grande e consolatorio per la tua stanchezza
      Marilena

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