Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

giovedì 16 febbraio 2012

Il martire dell'amore

Mari - Non voglio entrare in competizione con te quindi mettiamo subito in chiaro le cose e, visto che sono io quella in carne ed ossa, ti conviene farti da parte senza troppe obiezioni!
Amaranta - E chi lo dice che sei proprio tu quella vera?
Mari - La realtà dello specchio. Tu non hai ombra, non hai contorni, esisti solo nel mio sguardo. Soprattutto nella mia testa
Amaranta - Ti sbagli, lui mi vede eccome. C'è quell'enorme mazzo di rose ad attestarlo!

Nell'antro troneggiano due bouquet  imperiali di rose: rosse per lei, screziate per me, accompagnate da un unico biglietto, a firma di Cristiano Diogo De Santos, martire dell'amore.

E' ciò che reca scritto il biglietto: Cristiano Diogo De Santos, martire dell'amore.
 Nel rigo sottostante c'è il suo invito a cena.

Amaranta -  Di sicuro un uomo non banale
Mari -  Io lo conosco.
Amaranta - Davvero?
Mari - L'ultima volta l'ho visto a Parigi, poi, di lui, ho perso le tracce. Cristiano Diogo De Santos altri non è che il Portoghese. Di sicuro ne avrai sentito parlare.
Amaranta - Ma certo, il matematico ed avventuriero, protagonista di uno scandalo epocale, quando una sua amante, incinta di lui ed infuriata per il suo tradimento, ha tenuto in ostaggio, per una notte intera, gli avventori del bistrot dove erano soliti incontrarsi.

 Stupefacente come Amaranta riesca, col pragmatismo evirante della sintesi, a far sembrare ordinaria quella storia di follia e di perdizione.

Mari - Cristiano è un'anima persa, un irrecuperabile. Un martire dell'amore.
Amaranta - Un uomo da conoscere, allora.
Mari - E' un incantatore che ha subito una malia. Irrimediabilmente perso per il mondo, e per i sentimenti. Un Ulisse che conserva un solo, palpitante ricordo: quello del suo naufragio. Un vero peccato, perchè l'uomo è davvero magnifico.
Amaranta- E' un tuo amico, non possiamo certo rifiutare il suo invito.
Mari - No, non possiamo.

E così, all'ora convenuta, ci poniamo entrambe in attesa di Cristiano.
Amaranta, vestita di lussurioso rosso rinascimentale ( lei potrebbe benissimo, per amore o per odio, tenere in ostaggio non solo un bistrot ma l'intero mondo e senza lo scrupolo del gran casino che scatenerebbe) ed io, nel sempiterno tubino nero, che ha pur visto altri splendori.
Altri inviti a cena.
Altri batticuori.
La donna nera.
La donna rossa.
E, nel destino del Portoghese, ancora una volta, due donne al suo seguito.
Ma forse, questa provocazione, è contemplata nei suoi calcoli, nel mettersi alla prova, per riemergere dal pallore di un  ricordo, ritornare a rivivere ciò che egli un giorno è stato e, forse, potrebbe ancora essere: uno sperimentatore, un pioniere, un erudito della filosofia della matematica e di quella del sesso, prima di essere traslato, dal teoretico limbo del calcolo delle probabilità direttamente allo Stige del martirio.
Un apostolo errante.
Un fuggitivo.
Consapevolmente, Amaranta ed io, sappiamo di prender parte ad un'esperimento, assistenti al processo di trasmutazione della sua anima metallica in anima aurea.
Testimoni della riuscita, o del fallimento, dell'opus alchemicum, di Cristiano Diogo De Santos, conclamato martire dell'amore.

Il Portoghese, questa notte, deve aver cavalcato una stella, o un frammento di meteorite, perchè il cielo di Blogosphere si è magicamente tinto d'indaco, quando è giunto avvolto, come nella seta di una donna gelosa, nelle strette pieghe della tagelmust che gli corona il capo, e gli vela il volto, dove brillano febbrili i suoi occhi di martire.
E nessun altro, stanotte, sulla faccia della terra, è più affascinante di quest'uomo tormentato che erra, affannato, con i suoi stupefacenti peccati, ed i suoi inestricati incubi, nascosti nelle pieghe turchine della sua tagelmust.



4 commenti:

  1. Un bellissimo racconto, un inizio per un'altra avventura di questto portoghese che non trova mai pace, ma sa regalare fiori e fare eleganti inviti.
    Ma secondo me ha poco del lusitano in base alla foto, forse le due streghe lo hanno mandato prima in esilio fra le popolazioni berbere? :)))
    Complimenti per il blog
    Un tuo lettore fedele

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    1. Ma grazie di questo commento!
      Eh si, il Portoghese, è destinato a non trovare mai vera pace ma, non è forse questa l'aspirazione dei martiri?

      Touchè, per quanto riguarda l'immagine.
      In realtà speravo che non se ne accorgesse nessuno :))))))))

      Difficile reperire in Google immagini maschili, significative ed anche stilose, in quanto abbonda di foto stereotipate di culturisti, ragazzotti, attori, gente famosa ma, di uomini comuni (seppur il Portoghese, è tutto tranne, che comune)dotati di fascino, ahimè, purtroppo scarseggia.
      Così, presagendo la difficoltà di questa mia ricerca, ho velato il Portoghese con una tagelmust, e sono andata a cercare un volto tra le popolazioni del deserto.
      Hai ragione, di lusitano ha poco, però ha uno sguardo così profondo e magnetico!

      Google mi ha costretto a barare!!!!!

      Grazie ancora per il passaggio e per il garbo della tua ironia.
      A presto
      Marilena

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  2. Ollalà Mr. Portoghese ancora tra noi ... inutile Marilè non riesci a dimenticarlo...
    ma con un finale così neppure noi ......
    Baci trangolari miaooooooùùùù

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    1. Il Portoghese mi ha stregata e non ne faccio mistero :)))))))
      Ora, poi, ha anche un nome ed uno sguardo, sia pur più arabo che mediterraneo, come si evince dal commento precedente.
      Ma è un bellissimo sguardo!

      Un bacio, Lucy
      P.S. - Prossima tappa sarà una capatina nel deserto.Ho troppo bisogno di sole, in questo periodo!

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