Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 6 dicembre 2011

Hotel Zeta (cap. 3)


CLARA
Clara, da sotto la frangia piratesca, guardava il mondo con due visuali diverse e a volte contrastanti, secondo se a scrutare fosse il suo occhio visibile o l'altro, quello nascosto dalla cortina dei capelli.
Raramente le due visuali combaciavano e non c'era di che stupirsi perché l'occhio sotto la frangia, enigmatico, provocatorio e sensibilissimo, era stato, fin dall'infanzia, in grado di esplorare quei mondi paralleli, fantastici, poetici, spesso incoerenti, che non a tutti è consentito visitare.
Così Clara aveva iniziato il suo viaggio nel mondo gattonando, con l'incoscienza dei bambini, sui lucidi specchi di Wonderland; i primi passi, quelli sperimentali, li aveva invece intrapresi sull'Isola del Tesoro; adolescente, aveva scalato in solitaria, le Cime Tempestose e da lì aveva proseguito, diretta verso la Luna, sulla palla di cannone del Barone di Munchausen. Giovane donna, aveva poi circumnavigato il mondo sulla mongolfiera di Phileas Fogg, per atterrare nei tormentati universi ciberpunk della Los Angeles di Blade Runner.

Ed ora è giunta qui, a Nuevo Eldorado, dove i fiori degli abiti sbocciano come fossero vivi, il taxi funziona in retromarcia e l'Hotel che la ospiterà è situato all'interno di un tronco ciclopico, ed intorno, all'apparenza, non c'è null'altro che natura.
Su questa sintesi concordano entrambi gli sguardi di Clara seppur, da sotto la frangia, l'occhio piratesco è entrato in allerta.

L'INTERNO DELL'HOTEL ZETA
 Avevano preso alloggio, ognuna in una stanza singola di quello strano albergo ricavato all'interno del tronco più grande del pianeta terra.
Nicchie essenziali dove non c'erano finestre ma la luce vi penetrava attraverso rami/tubi, le cui estremità, interne ed esterne, erano naturalmente cave.
I rami erano ancorati al tronco da radici laterali delineate in geometrie stravaganti, ma corpose e solide, che ben ottemperavano alla funzione di arredo e mobilio.
Sullo scrittoio, fornito di carta da lettere e quaderni, campeggiava un pennino obsoleto immerso nel liquido violetto di un calamaio.
Niente televisore, né cellulare e né computer.
Ma fu la mancanza di quest'ultimo a suscitare reazioni diverse secondo l'indole, la propensione e le aspettative individuali delle ospiti dell'Hotel Zeta.

Niente computer, e adesso come faccio?
Il disappunto di Amaranta.

Niente computer, meglio, approfitterò per scrivere lettere d'amore a Tony.
L'ottimismo di Eli Joe.

Niente il computer, ma non importa, ho la macchina fotografica.
Il pragmatismo di Lucy.

Niente computer.
Clara non ci aveva neppure fatto caso.

4 commenti:

  1. Quando capirò perchè sono giunta così lontano e senza avere con me il mio PC piccolino e costretta a stare tra insetti e zanzare e a scrivere senza poi poter imbucare le mie preziosissime lettere d'amore, allora, forse, t'avrò perdonata:)))))))
    Dov'è il mio Tony??????????
    TVB
    Elisena

    P.S.:bellissime le foto della Cla/Monn

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  2. Le tue lettere saranno imbucate, Eli, Nuevo Eldorado possiede un efficentissimo sistema di posta celere.
    Il fatto, ormai, che ci piaccia o no, il pc, per moltissimi di noi è diventato uno strumento di cui difficilmente si può fare a meno: nemmeno un cavetto in questa meraviglia di Hotel :(
    E, Tony, starà contando i giorni fino a che tu non torni a casa :)))))))))
    Un bacio
    TVB anch'io

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  3. Miao siamo troppo così , ci vedo tutte noi in sto delirio naturalistico senza pc, non è male però estraniarsi da tutto in un mondo parallelo lontanissimo. Comunque io ho la macchina fotografica. Miaoooooooo
    Un bacio tra le fronde mia carissima Escura
    ps
    prosegue la lettura in diretta ffffrrrrr

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  4. Ehilà, Lucy, il tuo commento mi è arrivato mentre io pubblicavo il capitolo 4 di sta storia che, diventerà, alla fine, una saga, dove ci perderemo, ci ritroveremo, non vorremo più venir via e c'imbarcheranno a forza sull'aereo verso casa :)
    Tu hai la macchina fotografica e sai egregiamente servirtene!
    Un bacio
    P.S. - La lettura in diretta......dobbiamo progettare dei video, con del parlato insomma.
    Ma io ho troppo l'accento romano, non potrei farlo, finirebbe tutto in risata :))))

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