Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

giovedì 8 settembre 2011

L'albero Lucifero

Dedico questo scritto a me stessa, come possibile ipotesi di sopravvivenza, affinché smetta di dannarmi l'anima alla ricerca di una verità e di una giustizia.

L'ALBERO LUCIFERO
Stamani mi è impossibile accedere al mio antro perché un immenso tronco traverso sbarra lo stretto imbocco tramite cui mi calo nei suoi visceri.
Un albero cresciuto in orizzontale.
Come è potuto sviluppare così rapidamente ed assumere proporzioni ciclopiche quel rametto striminzito, senza per altro troppe possibilità di sopravvivenza in questo terreno così arido, che io stessa avevo piantato per più facilmente ritrovare l'accesso alla strettura strategica, naturalmente mimetizzata, del passaggio dentro il mio antro?
Non solo è cresciuto, ma i suoi rami strisciano come i serpenti sulle teste di Idra, dipanandosi verso i quattro punti cardinali, attorcigliati, riccioluti, o puntuti come lance, che non ce n'è uno uguale, benché tutti generati per un unico scopo: impedire l'entrata.
Un albero supino che avrebbe, invece, potuto svettare superbo verso il cielo e sfiorare, con la punta dei rami più arditi, perfino le nuvole.
Sarebbe stato, in un altro destino, l'albero più bello del mondo.
Il castigo capita sovente alla troppa bellezza, così come fu per Lucifero, plagiato, forse, dallo stesso Dio, il quale amava circondarsi di subordinati e non d'intelligenze indipendenti, e da lì la storia dell'angelo caduto, che ha un suo fascino, lo riconosco, ma è palese il monito con la proibizione ad agire di testa propria e accettare i diktat imposti.
Una morale cristiana in una leggenda pagana.
Lucifero non ha negoziato, ha agito di sua iniziativa, ed ha duramente pagato.
D'allora è sempre stato additato come il male.
La crudeltà vera, quella razionale, pianificata a tavolino, la trovo piuttosto in  Dio, il cui scopo, è ora acclarato, sarebbe stato quello di creare automi e non uomini pensanti.
In questa strategia divina deve essersi verificato un errore, una disconnessione, cosicché nella coorte degli angeli schierati sull'attenti è uscito fuori lui, Lucifero, che gli si è avventato contro.
Quest'albero, che chiamerò Lucifero, merita di essere amato come tutti gli alberi del mondo, perché giace qui a terra in punizione ad espiare in vece mia.
Spesso sono gli innocenti a scontare pene per gli altri innocenti.
Perché io, lo giuro, non ho commesso peccati di rilevanza così grave da giustificare il supplizio inflitto a questo povero albero costretto a strisciare a terra quei suoi rami che mai svetteranno verso l'alto.
Avessi la forza di issarlo e sostenerlo, lo farei, novella Ercole, domerei l'Idra e sfiderei Dio.
Lucifero è talmente magnifico che oscurerebbe il sole con le sue fronde nere, compatte come ombrelli, e che d'estate si andrebbero a coprire di foglie sontuose, laccate come unghie di donna.
Ma l'albero Lucifero non sarà un intralcio, così come era predisposto nei piani di Dio.
Né per me, né per le formiche, che già s'avventurano tra gli arzigogoli dei rami, sorprese di ritrovarsi in una geografia nuova, sicché ieri era tutto monotonamente piatto ed oggi, invece, c'è la novità di questo mondo frastagliato, movimentato, un labirinto d'intrecci e di trabocchetti, che alcuni rami sono invitanti, ma insidiosi, come dita di strega.
Eppure gioiscono le formiche per questa nuova attività esplorativa, che richiede tutta l'agilità del loro piccolo corpo e quello della loro grande intelligenza, per evitare l'inganno dei rami protesi, trovare il varco dove poter accedere, pazientemente scavalcare là dove occorre, discendere dove è possibile, e mai perdersi d'animo, perché stamani la caccia è più fantasiosa per quest'attrattiva geroglifica che esalta la fantasia della sopravvivenza.
Esattamente come sarà per me.
Marilena

6 commenti:

  1. non tutti i popoli riconoscono un dio, di sicuro hanno visto un diavolo

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  2. Il tuo commento, Antoine, è giunto mentre stavo ancora correggendo: emozionante.
    Merci, mon chèri ami.
    Marlene
    P.S. - Il male facilmente lo vediamo, è il bene, quello più difficile da intercettare :)

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  3. Hai un modo unico per descrivere le tue emozioni ed i tuoi dolori. Sembra una fiaba, invece è realtà. Realtà ke vuole escluderti dal tuo mondo, dai tuoi rifugi dal tuo esser.
    Se avessi un'ascia gigante farei di quell'albero legna x il fuoco d'un camino ke sappia scaldare il gelo ke ora ricopre la tua anima e se avessi braccia forti isserei con te quell'albero verso il cielo, per farne la tua casa, per non farti rientra nel tuoa natro ma vivere alla luce splendida e calda del sole, tra profumi e colori di foglie che variano con le stagioni e per esser sempre al di sopra del male!
    Un abbraccio grandissimo!
    Elisena

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  4. Basta il caldo caminetto di casa tua, Eli, a far scoppiettare la legna dell'altruismo e dell'allegria. E nessun altro fuoco può scaldarmi così tanto.
    L'albero orizzontale, l'albero Lucifero, è un albero amico, farò parte ormai integrante del paesaggio del mio antro e, contrariametne a ciò che immagini, anche lì c'è luce e vita, solo, a differenza di quella di superficie, meno caotica e più intima.
    I raggi del sole s'insinuano tra i serrametni sconnessi e disegnano sul muro arabeschi e geroglifici.
    Quando riesco a tradurli diventano post.
    TVB, stregamonella e rompiscatole
    Marilena
    P.S. - Alla fine oggi andrò dal parrucchiere :)))))

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  5. Miao anche i gatti randagi come me riescono a sgaiattolare tra le sue strane fronde : nulla mi può far star lontana dal tuo antro miaooo
    Lucy-Fer

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  6. Lucy-Fer, tu sei la testimonianza vivente che il diavolo è donna ed anche felino!
    Sono certa della tua amicizia e della tua consapevole presenza, sia pur in un antro angusto come il mio e, al momento, anche ostruito!
    Grazie, Lucy-Fer (non suona mica male :))))))))))))

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