Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

lunedì 19 settembre 2011

Auguri mamma


"Io ho nelle mie mani un piccolo papavero rosso raccolto domenica al palazzo dei Cesari. E' un fiore intensamente semplice, intensamente floreale. Tutto seta e fuoco, un calice scarlatto tagliato perfettamente tutt'intorno, si vede da lontano in mezzo alle erbe selvatiche come un carbone ardente caduto dagli altari del cielo. Non è possibile immaginare un tipo di fiore più completo, più genuino e assolutamente puro; dentro e fuori tutto fiore. Nessuna limitazione di colore, nessuna esteriore volgarità, nessun segreto interiore; aperto al sole che l'ha creato, finemente rifinito sopra e sotto, fin giù al più estremo punto di innesto"
John Ruskin


PER MIA MADRE
Per il tuo compleanno, mamma, ti vorrei portare in un campo di papaveri, farti ritrovare il profumo dell'aria e della terra che tu, ormai da anni confinata in una stanza da dove ti è imposssibile fuggire, avrai forse dimenticato.
Nella tua quotidianeità fatta di pareti bianche e di luci al neon, non ricordi neppure che esistono i fiori e le coccinelle e le farfalle e le rondini e che il sole, ad una certa ora, s'oscura, e diventa luna.
Nella lunga  prigionia della malattia hai dimenticato l'alternanza delle stagioni,  mentre i tuoi nipoti sono diventati adulti ed i tuoi figli stanno invecchiando, che le realtà della nostra vita, come tu le conoscevi, sono da anni, ormai, stravolte.
Chi è andato via per non tornare più.
Chi ha sostato più a lungo, chi solo a breve.
Chi è giunto per restare.
Ma di tutto questo tu non ne hai più consapevolezza.
Quell'universo, di nomi e di persone, che ti era noto, è finito da tanto tempo e, forse, in questo recente, non ti ritroveresti neppure.
Ottant'anni, di cui gli ultimi dieci trascorsi in un lungo estenuante braccio di ferro con la malattia, con la nostra non sempre giustificata impazienza, non sempre giustificata impotenza: è la malattia, non è colpa di nessuno, avremmo potuto capirlo prima, forse avremmo potuto far meglio, forse......
Non mi sarei dovuta arrabbiare con te come mi accadeva spesso, irritata e nevrotica io stessa, presa dai miei problemi che erano davvero piccoli in confronto a quello che ti stava accadendo.
Ora comprendo che nessuna solitudine è stata simile alla tua.
Perdonami, mamma, di non riuscire sempre ad' imbrigliare le mie intemperanze, la mia fretta, la mia ansia di lasciare la tua stanza appena mi è possibile, per fuggir via e ritrovare l'odore della vita.

Il paradiso io lo immagimo come uno sterminato campo di papaveri rossi, i miei fiori preferiti, quando papà, nei pochi momenti famigliari mi cantava "Papapveri e Papere", ed io ero così piccola, e pensavo, al colmo della gioia, che la felicità la si potesse raccogliere in un fiore e in quella mano adulta che teneva la mia.

Ma so che il paradiso, mamma, è così lontano in questa tua lunga, dolorosa agonia, che forse ne avresti perfino paura, che allo scoperto, senza la protezione delle pareti della tua stanza e lo splendore delle luci al neon, ti sentiresti perduta ed istintivamente mi cercheresti la mano ed io, canterei a te, madre divenuta mia figlia, quella canzone di una epoca ormai remota.
Un ritrovarci, che forse a te non serve più, che hai di sicuro dimenticato le nostre passate incomprensioni ma che io, invece, ricordo e ne porto rimorso, ne sento il peso di cui  nessuna parola, o giustificazione, può sgravarmi.
Chissà se il rosso fastoso di questo fiore di seta e di fuoco, questo carbone ardente caduto dagli altari del cielo, possa solo per un attimo penetrare il tuo buio.
Così, per farti questi auguri, mamma, ho scelto immagini allegre, colorate, perchè un compleanno è sempre una data importante, una festa, ed il tuo più di tutti, perchè è un giorno, questo, ancora strappato alla morte
 Ti voglio bene
Marilena

17 commenti:

  1. Strega mia, non trovo parole.
    Ti sono vicino, sento il profumo dei papaveri.
    Un abbraccio con tutto il mio piccolo, ma sempre acceso, calore.
    Matteo

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  2. Non rimproverare a te stessa ciò ke il dolore ci spinge a fare. Un amore così bello e grande verso nostra madre potevi esprimerlo soltanto tu, con questo post, con questi papaveri...con le tue lacrime!
    TVB e lei te ne ha sempre voluto!
    Grazie x ciò ke lei hai dedicato.
    Elisena

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  3. Anch'io voglio fare gli Auguri a mamma, mi piacerebbe scriverli seguito questo tuo bellissimo pensiero, del quale condivido molti stati "d'animo".
    Ora che ho 49 anni i miei rimpianti verso mamma sono rivolti al fatto che avrei dovuto capirla di più, intravedere in certi suoi comportamenti l'inizio della sua malattia.
    Ora che ho 49 anni...ma quando sei poco più di una ragazzina, quando la tua prima figlia ti muore nel grembo, quando non sai se il tuo secondo figlio per vivere superi il suo primo anno di vita, quando la cerchi perchè hai paura,fuori quella fredda sala operazioni (ben 15 interventi per Valentino), quando la vorresti vicino perchè l'uomo che hai scelto e sposato scopri una "bestia", quando ho avuto veramente bisogno di Mamma, lei quella mano non me l'ha mai data, ed a quei tempi non c'era ancora nessuna malattia, solo mamma ed il suo modo di trattare i figli.
    Io amo mamma come la mia vita, ho tantissimi sensi di colpa che come te non dovrei avere, perchè Marilena quando noi abbiamo sofferto mamma non era Malata,di questo ne siamo tutti a conoscenza.
    Per i suoi 80 anni anch'io vorrei un regalo bellissimo per mamma, dolce, luminoso, ma non posso comprarlo e neppure esporlo attraverso un disegno perchè è nel mio cuore: Vorrei che stanotte mamma nel chiudere gli occhi cadesse in un sonno profondo, eterno, senza dolore, con un'ultimo respiro come non può da tempo, a pieni polmoni,quel respiro LIBERO per sempre.
    AUGURI MAMMA. P.S. Inutile dire che mi manchi da morire.
    Tiziana

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  4. Ho letto molte volte questo tuo post e ogni volta un senso di vuoto e di mancanza mi ha attanagliato la mente, la certezza che tua madre non potrà leggere queste frasi. Non è un bel post, non ha senso dirlo, ma queste tue parole sono straordinariamente vere e ci sei tu con tutta la sensibilità e amore di madre e di figlia. Io credo che come madre non ti permetterebbe nemmeno di iniziare a chiederle perdono, ti abbraccerebbe e direbbe: figlia mia non hai nulla da farti perdonare, hai solo lottato per intraprendere il tuo percorso di vita, e un figlio o figlia così deve fare,
    Ti direbbe, cara Marilena, figlia mia, vorresti tu le scuse da tuo figlio? No, non le vorresti perchè fra madre e figli c'è un legame talmente forte e vero che basta uno sguardo per capirsi.
    Io la vedo tua madre, la vedo sempre che attende i suoi figli fra quelle bianche mura, ed a ogni carezza che date il caldo raggio del sole penetra dentro di lei, e ogni volta un petalo di papavero rosso si posa sul suo cuore.
    Auguri signora, grazie di aver condotto i suoi figli in un giusto percorso di vita.
    Lorenzo

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  5. Ciao Marilena,auguri da parte mia alla tua mamma,dai un bacino a lei e digli lo manda un caro amico.
    Alle volte ci sentiamo in colpa per vari motivi e questo rimane dentro come un mostro che non ci dà pace solo il tempo aiuta,io credo che la tua mamma abbia capito la tua intemperanza,non pensare a questo cara Amica,questo post ha toccato il mio cuore e ti ammiro molto per come sei riuscita a descrivere le tue sensazioni,tu vuoi molto bene alla mamma e questo è quello che veramente conta,lei sente la tua presenza e anche il tuo amore anche se alle volte è assente,come tu sai,amare,non comporta il porsi delle domande ma solo il puro gesto della comprensione che la vita richiede e tu lo fai benissimo con lei.
    Con infinito affetto ti abbraccio mia cara.
    Buona serata.

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  6. E' talmente bello questo scritto Marilena, così pieno di consapevolezza, di affetto , sincerità, dolore e dolcezza e vita, una vita che scorre malgrado ogni nostro sforzo, malgrado il tempo , malgrado le prigioni che ci costruiamo, malgrado la morte stessa.
    Un fiore di campo delicato per la tua mamma che lotta forse inconsapevole per rubare ancora un giorno, un giorno da papavero rosso.
    Un abbraccio fortissimo a te ed Eli mie adorate amiche, e un bacio gentile sulla fronte della vostra mamma che sta sognando distese di verde e di rosso contro il cielo.

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  7. Grazie, Matteo, non sai quanto bene faccia al cuore quello che tu definisci "un piccolo, ma sempre acceso, calore".
    Un bacio
    A presto
    Marilena

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  8. Eli, la storia della nostra famiglia l'abiamo vissuta assieme per un lungo tratto di vita.
    Ognuno di noi arriva coi propri tempi e le proprie modalità a capire ciò che in passato è stato, ciò che nel presente è.
    Le voglio bene, oggi, come gliene volevo ieri, forse, nel presente, in maniera più consapevole e adulta.
    Un bacio,Eli
    Marilena

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  9. Hai ragione su tante cose, Tiziana, ma che senso ha ormai?
    Le storie delle famiglie sono fatte di luci ed ombre, non sempre si è coesi e solidali come sempre bisognerebbe essere, ma ognuno è preda dei propri demoni, delle proprie iatture, delle proprie necessità.
    Ed anche delle proprie paure.
    Nulla scusa, nulla giustifica.
    Ma è la vita.
    E i rapporti non sono mai facili, nè idilliaci, soprattutto nelle storie delle famiglie, eppure permane sempre un fondo di sentimento, di bene, che comunque si continua a sentire, seppur in maniera dolorosa.
    Le tue parole ne sono esempio.
    Si vuole bene nonostante tutto.
    A me c'è voluto tanto tempo, non per perdonare o chiedere perdono, ma semplicemente per prendere atto che la vita è questa, che non esiste nulla di perfetto, neppure il bene, e che quello che si riesce a dare vale molto più di quello che si riesce a prendere.
    Vorrei mille volte litigare con lei, arrabbiarmi e farla arrabbiare, piuttosto che vedere quegli occhi mansueti, senza più luce, che solo la malattia ha potuto domare.
    Un bacio, Tiziana
    Marilena

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  10. Ciao Loremzo, tu hai conosciuto mia madre che era già malata, ma non aveva un carattere facile.
    Mia mamma non ha mai incarnato, negli atteggiamenti e nelle parole, la classica figura della madre, però bene, a modo suo, ce ne ha voluto.
    Ci sono tanti modi per voler bene: quante volte ha saltato la cena, quando noi eravamo piccoli, per dare di più a noi :)
    Un carattere puntuto, drammatico, bellissima da giovane, delusa lei stessa dalla vita, solo fatica, e tanta.
    Nevrotica, lunatica, umorale (le somiglio tanto in questo)drammatica, eternamente depressa, ma quando voleva sapeva essere istrionica, ammaliante, seducente...... alla sua maniera, senza sentimentalismi o languori.
    Grazie, Lorenzo, di aver condiviso questo momento
    Marilena

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  11. La vita scorre nostro malgrado......
    Hai ragione, Lucy, ed anche la morte alla fine devi conquistartela.
    Sono circa sei anni che non esce più, non sente il vento, nè la pioggia, nè il sole, e di sicuro proverebbe spavento a stare all'aperto.
    Ma io vorrei portarla davvero in un campo di papaveri e farle sentire di nuovo la brezza del vento, l'erba che solletica i piedi, il profumo dei fiori, i colori, soprattutto i colori, quel rosso intenso che infrange il buio come l'occhio di un sole benigno per scaldarla di vita.
    Grazie, Lucy, per gli auguri a mia mamma e per quel bacio che le porterò da parte tua
    Un bacio
    Marilena

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  12. Strega mia... i bidoni erano nel cortile di una ex fabbrica di non so che produzione, a pochissime centinaia di metri appena fuori città. E sono certo, più che certo, che con il contenuto da te descritto, non li avresti mai e poi mai lasciati incustoditi come li ho scovati e immortalati, quindi si tratta di sicuro di bidoni simili. Ad ogni modo, non ho bevuto e, per sicurezza, non berrò il contenuto, almeno fino a che tu non abbia scovato il giusto dosaggio e scoperto il beneficio che vuoi ottenere. Spero che tu mi svelerai quale sarà e che un boccettino (o una bottiglia da 75 cl, come un vino pregiato - e vista la quantità prodotta), me lo spedirai. In contrassegno va benissimo. :)
    Sono altresì curioso di sapere gli effetti ottenuti sulla cavia, descritta nel suo genere, età e costituzione, così da poterti regolare in caso di modifiche di dosaggio tra i vari ingredienti. Alcuni sono difficilissimi, tra l'altro, da reperire, ma tu sei un'esperta e c'è da apprendere. Se non li avessi letti, non ci avrei nemmeno pensato.

    Grazie, come al solito, per dedicarmi il tuo tempo, trasformato in parole, nelle tue parole, che derivano dallo dentro tuo, luogo affascinante per un giovane mago.

    Schiocca la mezzanotte. Buon 21/09.

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  13. Se volevi travolgermi con quelle che io ritengo le emozioni più vere, date dall'Amore per eccellenza "Madre-Figlio", ci sei riuscita alla grande.
    Vivo i Tuoi stessi tormenti, e dirTi che ogni parola da Te scritta è la nota costante nei miei pensieri, è solo per testimoniarTi che non sei sola a vivere quel senso di "colpa", che non ha ragione di esistere, eppure c'è, palpabile in Noi. Come madre so che saprei solo ringraziare le mie figlie per avermi fatto mamma, come figlia non riesco ad assolvermi, pazzesco ma è così.
    Un abbraccio Marlène e Auguri cari alla Tua mamma.

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  14. Ehila Matteo, ebbè sembravano proprio i miei, distratta come sono......
    No, no, quelli elencati sono gli ingredienti più facili da reperire, sono gli altri, quelli sotto la voce "ed altro ancora" più difficili da trovare.
    Le cavie, pare abbiano gradito il trattamento, c'è stato solo un unico, ed alquanto trascurabile, episodio di rigetto, ma sto già elaborando una variazione alla formula affinchè possa essere ben tollerata da tutti.
    Insomma......elisir universale.
    Venghino, siori e siore, venghino, un assaggino di quest'ambrosia e cambierà la vita.
    La tipologia delle cavie è topo secret, però
    stamani, tutti avevano grandi sorrisi :)))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))
    Un bacio, Matteo
    E' sempre un piacere colloquiare con te
    Marilena

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  15. I rapporti tra madre e figlia spesso sono burrascosi, fatti d'incomprensioni, di ribellioni.
    Quando si è giovani si è impazienti, non tolleranti, ci sfugge la metodica che regola il mondo, quasi noi volessimo precederlo.
    Ma le incomprensioni non sono solo d'attribuirsi all'intemperanza della gioventù ma sono dovute anche alle individualità del temperamento e, ad ogni modo, il rapporto con la madre è il primo, il più importante, quello formativo.
    Una madre come la mia, con un carattere non facile, e che tendeva ad inchiodare gli altri ai sensi di colpa, parlava spesso di suicidio, me la ricordo chiusa nella stanza da letto al buio preda di forti emicranie (consumatrice di Piramidone, allora si usava molto)Ho convissuto, da bambina, con la paura che lei potesse morire da un giorno all'altro e questo ha acuito il mio senso di solitudine desolata che, tutt'ora, mi porto dentro.
    L'ho amata, da picola, con la disperazione di chi non arriverà mai a sentire di esser contraccambiato dal soggetto del suo amore.
    L'ho contrastata, poi, in tutti i modi, durante l'adolescenza, quando ho iniziato a staccarmi da lei, quasi rifiutandola, alla fine, per cercare una mia identità specifica che ho trovato, soltanto ora, in età matura.
    Con mio figlio è stata tutt'altra storia, almeno questo è il mio punto di vista :)
    Un bacio, Francesca, e grazie per gli auguri alla mia mamma.
    Masrilena

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  16. Ora sorrido. Che grandi battaglie quelle della nostra generazione contro una cultura, quella delle nostre madri, radicata in convinzioni castranti per le donne.
    Erano imbevute di una teatralità dove la morte era il loro asso nella manica, lontane a loro volta dalla semplicità rurale delle loro madri. Penso che le donne nate negli anni '30/'40 hanno un denominatore comune, forti e decise, e al contempo fragili nelle loro stesse convinzioni da renderle contraddittorie e disperate. Usavano la coercizione per ottenere quanto sognavano, perchè sognavano alla grande.. Guerriere del volere, e generose nel donare fino ad abnegarsi. Erano le nostre madri, e spero tanto che un giorno i nostri figli saranno clementi con noi... Lo spero, io ce l'ho messa tutta :))
    Un bacione Marlène

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  17. Hai tracciato, con questo commento, il ritratto di una generazione di donne: le nostri madri.
    Contraddittorie e disperate, hanno conosciuto l'orrore della guerra, pur coltivando, nel segreto del cuore, sogni magnifici, forse troppo grandie forse neppure troppi chiari a loro stesse.
    In collisione i sogni e la durezza dells vita quotidiana, mi mamma ha sofferto di depressioone solo che, allora, era etichettata come esaurimento nervoso (la parola stress non era stata ancora coniata).
    Noi urlavamo nelle piazze LIBERTA', cone sinonimo di parità dei sessi, del diritto alla maternità consapevole, all'aborto......abbiamo lottato per avere quello che a loro era stato negato, concetti impensanbili,impronunciabili.
    Un sogno al femminile.
    Un bacio enorme, Francoise, che i tuoi commenti, arguti ed intelligenti, sono un'appendice che completano questo post.
    Grazie infinite
    Marlene

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