Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

giovedì 23 giugno 2011

Requiem per un poeta (capitolo 6)


Azioni e reazioni
Oliviero Piscopo era in procinto di partire o, per dirla giusta, fuggire, quando alle prime luci dell'alba due poliziotti bussarono al suo appartamento con un mandato d'arresto per l'omicidio di Jacopo Imperiale.

- Non l'ho ucciso io. Perché l’avrei fatto se nemmeno lo conoscevo? - aveva protestato, sentendosi perduto.
- Avrete modo di raccontare la vostra versione al commissariato. Seguiteci, per favore.

I due erano poliziotti compunti, professionali, di quelli col sangue freddo: agenti della omicidi.
Oliviero Piscopo, gelato dal tono che non ammetteva repliche, smise di protestare e pianse.

Ed è pur vero che ognuno agisce secondo il proprio modo e la propria natura cosicché, quanto spontanee furono le lacrime di Oliviero Piscopo, altrettanto spontanea fu la loquacità baldanzosa con cui Mariana Malavento rilasciava interviste. Questa donna tremenda andava infilzando, senza batter ciglio, lunghi spilloni nel cadavere ancora caldo del poeta, delineandolo in una fisionomia inedita quanto sconcertante. Il fantasma scarnificato del poeta s'aggirava, privato della sua anima sensibile, come uno zombie orrendamente corroso dalla lebbra della morte, a cui nessuno osava dare rifugio per paura del contagio. Nessuno si espose in difesa della sua memoria oltraggiata  per evitare che la gragnola di proiettili, tali erano le parole che Mariana Malavento andava sparando con mira da cecchino, colpisse, anche solo di striscio, tutti quelli che del poeta, ancora in vita, si erano qualificati amici, ma che poi davanti alle sprezzanti esternazioni della Malavento nei riguardi del morto andavano specificando “mai  davvero intimi”.
Parlava la suocera, con rancoroso disprezzo, del genero e delle sue frequentazioni con un mondo dove la poesia era, non solo dileggiata, ma bandita.
Quella del poeta era una maschera, l'inganno con cui era riuscito a circuire il mondo intero, fino all'ultimo atto dove andava interpretando il ruolo, magnificamente recitato, dell'anziano marito rimbambito dall'amore.
Interpretazione da oscar per la regia, la recitazione, la sceneggiatura e gli effetti speciali. Concludeva inviperita senza però mai entrare nel dettaglio specifico, ma lasciando intravedere scenari inquietanti, pervasi da un alone di mistero, atti a fomentare interrogativi ed ipotesi d'ogni tipo.

Ad arginare, con una difesa legale, quel fiume in piena che era Mariana Malavento, tentò la casa editrice di Jacopo Imperiale che, ironia della sorte, si chiamava "La Zattera Del Poeta", allertata dalla paura del naufragio delle vendite della raccolta postuma di poesie.
Così "La Zattera Del Poeta" s'incaricò di ristabilire l'onore del nome più illustre del suo catalogo, affinché quel cadavere trascinato alla deriva dal vento malevolo delle illazioni della Malavento (e mai cognome si rivelò più appropriato) non fosse preda inerte dei falchi pescatori, ma continuasse ad esser traghettato dal dolce soffio degli alisei sulle sponde sicure dell'immortalità.

10 commenti:

  1. Ed ecco che siamo ai primi arresti, come ogni buon giallo esige. Un sospettato dalla polizia, altri sospettati dai lettori, incredulità o creduloneria, in ogni caso seguamo una storia avvincente dove i personaggi sono "perlustrati" soprattutto nelle emozioni dalla matita di una scrittrice di rango.
    Doriana

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  2. Ehy, Doriana, mi piace immensamente quel "altri sospettati dai lettori", come accade con i fatti della cronaca vera quando le opinioni del pubblico si dividono tra colpevolisti ed innocentisti, adducendo sperequazioni ed analisi personali, dettate dalla logica o dalla fantasia o, come più spesso accade, dalla simpatia o dall'antipatia.

    Immagino lettori con la lente d'ingrandimento e la mantellina di Holmes, a seguire le tracce del colpevole, sulla traccia di questo post, per esclamare alla fine: elementare, Watson!

    Grazie per la lode finale ma io sono una dilettante che si diverte, questo si, e molto, a descrivere caratteri e situazioni.
    Un bacio
    Marilena

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  3. Ma....la Malavento...verrà interrogata controvento?
    :)))))))
    E cmq, diamo a Cesare quel ke è di Cesare......Jacopo Imperiale un tempo era stato un grande. Giusto ke la sua casa editrice (soprattutto x i profitti) ne rinverdisca l'onore!
    Ma...sono aperte le scommesse su chi è l'omicida? anzi, il poeticida?
    Un bacio da Regina Cieli!
    Elisena

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  4. Ci stai conducendo nel labirinto degli intrecci del poeta e delle persone a lui intorno. Forse il poeta fa parlare di sè più da morto che da vivo.
    A questo punto tocca a noi lettori fare bene il nostro lavoro perchè ogni testo narrativo contiene sempre dei buchi che devono essere colmati da chi legge. Questo è il bello dei bei racconti.
    " Non è la voce che comanda la storia, sono le orecchie" Italo Calvino

    Lorenzo

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  5. .... e chi sa come vende il libro dopo un fatto di cronaca così ....... la chiacchera della malavento sortirà effetti ......
    bene o male ... purchè se ne parli .... è l'anima del successo mediatico ......
    Miao stregotta giallo-nera - il calcio non c-entra una volt atanto - fffffffrrrrrrrrrrr

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  6. Perchè no?
    Apriamo pure le scommesse sul nome del poeticida, e già che ci siamo anche sul movente: siamo nel tuo campo, no?
    Un bacio, che è pure un alibi
    Marilena

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  7. Capita, spesso, che sui morti si possa dire molto di più di quando erano in vita, grazie alla mancanza di un contraddittorio.
    Ancora più facile, se parliamo di personaggi illustri trasformare, nel bene o nel male, la loro storia in leggenda.
    Ed hai perfettamente ragione, Lò, quando scrivi che il lavoro del lettore è quello di colmare i buchi della narrazione e, credimi, un lettore attento ne sa scovare.
    Ovviamente, ognuno scova buchi in righi diversi, così là dove uno vede una verità definita, un altro può vederci una frase irrisolta, un buco, appunto, da colmare.
    La citazione di Calvino è stupenda, oltre chè verissima.
    Un bacio, Lò, e grazie infinite
    Mari

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  8. Eh già, Lucy, il contributo mediatico, nel bene o nel male, ma se è di quest'ultima specie ancor di più sortisce effetto, molto influisce nel successo di botteghino.
    Non sono le parole dell'opera, cioè il contenuto, a decretarne il successo nelle vendite, ma quelle scritte fuori, da altri.
    Triste, ma vero.
    Un bacio, Lucy, giallo e rosso, tanto per citare il futbol :)
    Marilena

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  9. Che ricambio con uno enorme rosso-blu assolutamente calcistico miaoooooooo

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  10. Meraviglioso questo scambio di baci e di colori, Lucy!

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