Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

mercoledì 16 febbraio 2011

L'insostenibile consapevolezza di essere

...più ci son dentro meglio comprendo i miei limiti, allora vorrei venirne fuori, anzi, non aver mai iniziato, perché alla fine, come sempre accade, mi faccio prendere la mano, esagero e completamente mi spendo, ma in ultimo non sono mai davvero soddisfatta del risultato acquisito.
Ambisco alla perfezione.
A questa recente consapevolezza aggiungo anche quella antica della mutevolezza del mio umore, per cui ciò che il momento prima andava bene nell'attimo successivo è tutto da rifare, col risultato catastrofico che le  istanze perentorie della mia mente affannata non trovano più corrispondenza nelle energie fisiche già abbondantemente spese e, non potendo soddisfare questa ineluttabile necessità, non mi rimane che prender atto dell'ennesimo fallimento da cui, in qualche modo, devo pur riprendermi.
L' insostenibile consapevolezza di essere.
Ricomincio quindi di nuovo ad analizzarmi, promettendomi di cambiare atteggiamento, di non farmi prendere più la mano, di limitare tutto all'essenza di un gioco, leggero e superficiale, da prendersi come viene, propedeutico alla mia esasperata maniacalità per i dettagli, per cui sono capace di sprecare ore nella ricerca ossessiva del tono di un colore o di un aggettivo o di un particolare, e di non smettere finché io non l'abbia scovato e fatto perfettamente aderire, perché nutro il convincimento che, nella pur infinita gamma dei colori, della grammatica e dei dettagli, ne esista solo uno per ogni oggetto e soggetto, quell'unico in grado di definirlo perfettamente.
Rifiuto così i surrogati, le attinenze e gli aggiustamenti.
Preferisco inventare un aggettivo piuttosto che adattarne uno.
Oppure usare un termine palesemente inattinente, un colore stridente, un dettaglio incongruo.
Ad una perfezione ipocrita contrappongo una virtuosa imperfezione.
Marilena

30 commenti:

  1. cosa sarebbe la bellezza senza l'imperfezione ?

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  2. Ank'io, purtroppo sono così..... al di fuori dei canoni o al di là della ragione, x me forse è simile la ricerca ma diverso l'imput da cui parte. Non sono proprio giusta di testa eh eh eh eh!!!!
    Però, come si dice:ammazza...ammazza siamo tutte due della stessa razza!
    Un bacio con la consapevolezza dell'essere proprio tua sorella!
    Elisena

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  3. Condannate entrambe all'eterna insoddisfazione della consapevolezza dell'essere!
    Aribacio

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  4. La perfezione è soggettiva ......
    L'imperfezione è un punto di vista.
    Sono lo squilibrato equilibrio dell'essere.
    Un bacio mia Escura miaooooooooooooooo

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  5. Hai ragione, Antoine, ma quello che io intendo per perfezione (il riferimento è, in questo post, alla scrittura) non è un fattore squisitamente estetico, ma molto di più: "l'elemento vitale".
    Le parole, e le immagini che da queste ne scaturiscono, per essere perfette devono contenere l'embrione di un'anima, che è da ricercarsi negli elementi del linguaggio e della grammatica.
    Un bacio, Antoine
    Marlene

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  6. Purtroppo siamo così......
    Quante volte quel "purtroppo sono così" me lo sono ripetuta volendo davvero non essere così.
    Sono convinta che si campa molto più facilmente senza tutti questi sofismi che, oltretutto, alla fine della vita pratica sono davvero superflui.
    Eppure, nonostante tutti i tentativi compiuti nel corso degli anni, tesi al raggiungimento di una più accomodante visione delle cose, non ci sono mai riuscita.
    Nonostante continui a ripetermi può andar bene anche così......
    Un bacio, stregotta, anche tu incontentabile
    Amerilna (mi firmo col mio nome di strega :)
    P.S. - La perfezione non la esigo dagli altri, ma da me stessa.

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  7. La perfezione è soggettiva e l'imperfezione è solo un punto di vista......quanto hai ragione, Lucy, e quanto farei bene, io stessa, a ricordarmene nei momenti in cui mi sembra di essere in un impasse.
    Forse, questa ossessione per la perfezione che cerco nella scrittura, è una sorta di compenso alle mie stesse, evidentissime, imperfezioni: un riscatto, una gratificazione, un affermazione.
    Un bacio, Luce
    Escura

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  8. Ciao Marilena,capisco quello che vuoi dire,la ricerca quasi spasmodica della parola che faccia da tramite alla sensazioone che ti porta a scrivere,una ricerca molto faticosa,ma non sempre penso io,e che porta a te ottimi risultati,io quando scrivo con me ho una bella serie di lime e molte volte le uso,ne prendo una e vado di lima,una bella limata nei punti giusti,ma altre volte scrivo di getto,senza limare,sono lime speciali fatte con le nuvole d'argento.
    Un post il tuo, molto bello.
    Buona giornata Marilena.
    Un bacio.

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  9. Una volta, Massimo, ti mostrerò la mia magnifica collezione di lime e cesoie e tronchesi :)
    Se non avessi quelle con cui limitare l'eccesso di parole scriverei post chilometrici, colmi d'inutili dettagli, appunti, ripensamenti, disquisizioini, critiche, autocritiche, incisi, citazioni, sproloqui, illuminazioni e quant'altro.
    Taglio, limo, e piallo: dai riccioli sfarzosi del rococò alla linearità sobria del minimalismo.
    Dovresti prestarmela una di quelle tue lime fatte con le nuvole d'argento.
    Prometto di averne cura :)
    Un bacio, Massimo
    P.S. - Scrivere d'istinto è il metodo migliore perchè le idee non vanno perse.
    Lo faccio anch'io......ma poi ho bisogno di correggere ed organizzare, controllare la scorrevolezza, che non vi siano ripetizioni, che tutto abbia senso, che ci siano collegamenti logici tra i vari periodi, che l'esposizione sia quanto più chiara possibile, c'è poi la ricerca del verbo o dell'aggettivo giusto, la documentazione sul signifcato di un termine o di un concetto, l'inevitabile espansione della ricerca scaturita sul flusso delle curiosità che vengono, via via, sollecitate......

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  10. pazzesco, scrivi davvero benissimo, immagino quanto impegno ci sia nella ricerca di ogni aggettivo, si sente che nulla è lasciato al caso, nemmeno l'aggettivo inventato.

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  11. Scrivo da maniaca, Ady, se mettessi la stessa cura nell'acconciarmi i capelli e nell'imbellettarmi la faccia, sarei sicuramente molto più in ordine io invece che della frase all'interno di uno scritto :)
    A volte, mi dico, che non è sano, che dovrei disintossicarmi......
    Ma poi, ineluttabiulmetne, ricado nel vizio :)
    Un bacio, Ady
    Marilena

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  12. Concordo in pieno con Giardigno. Cosa sarebbe la bellezza senza l'imperfezione?
    Arriveremmo al sublime, ma è necessario arrivarci? Essere imperfetti porta, io credo,a interrogarci su noi stessi. Se tu scrivessi il romanzo perfetto ci si limiterebbe a leggerlo e basta.
    Ovviamente io so a cosa ti riferisci, a quella maniacale ricerca del termine e dell'aggettivo appropriato o, il più delle volte, che ti soddisfi.
    Beh io credo che non sia togliere le imperfezioni in questo caso e nemmeno una ricerca del perfezionismo, ma è un piacere proprio per la caratteristica sperimentale del tuo tipo di scrittura.
    Direi che questa tua " imperfezione" è un dono che dai a tutti noi, perchè se questo attaccamento alle cose che uno fa riuscissimo a trovarlo tutti noi credo che questo mondo sarebbe migliore.
    Ma siamo esseri viventi, imperfetti ma perfetti nella ricerca di un miglioramento. Per questo non dovremmo assomigliare al migliore dei pittori, ma nemmeno troppo a noi stessi....quel tanto che basta.
    Lorenzo

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  13. Per questo non dovremmo assomigliare al migliore dei pittori, ma nemmeno troppo a noi stessi....quel tanto che basta.

    Io ho trovato questa frase magnifica e davvero molto appropriata al tema, anzi, un di più alla materia.
    Premesso che " somigliare" non è essere.
    Premesso che, forse, nel campo della letteratura quasi tutto è stato detto e scritto, sostanza e forma, abbondantemente sperimentati ed applicati, come la provocazione anarchica del dadaismo, quale esempio su tutti.
    Poi c'è stato il grande Joè Saramago, nobel portoghese, che ha sconvolto l'uso della punteggiatura, strutturandola alle esigenze del suo linguaggio invece che a quelle della grammatica, e la forma ci ha grandemente guadagnato.
    Premesso che chi scrive non vorrebbe somigliare a nessun altro ma solo ed esclusivamente a se stesso,(lo stile, quindi, come copyright e marchio di riconoscimento) perchè la megalomania di tutti, ma proprio tutti, poeti, romanzieri, narratori, parolai, sceneggiatori, giornalisti e......blogger, è proprio questa: essere riconosciuti per il proprio stile.
    E non è impresa facile.
    Poi ci sono gli allucinati, i visionari, i geni dalla mente oscura come Phil Dick, ad esempio, che pur non possedendo uno stile di scrittura rilevante, emergono in virtù dell'originalità, della genialità, delle loro intuizioni.

    Per quel che mi riguarda la ricerca maniacale non è finalizzata puramente allo stile ma a qualcosa di più: all'espansione di me stessa.
    Megalomane anch'io, eh!
    Un bacio, Lò
    ed assolutamente grazie di questo commento per me così lusinghiero
    Un bacio
    Mari

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  14. Nell'arte l'imperfezione è soggettiva, spesso è la firma dell'autore. Un po' come nell'amore, le imperfezioni sono parti di noi stesse e ci caratterizzano come le cose belle di ognuno di noi.
    Esiste però il metodo, quelle regole di comportamento che noi stesse ci siamo scritte o che ci hanno insegnato in famiglia. Queste ultime sono quelle che ci permettono anche il rispetto degli altri e nel tuo caso è lampante.
    C'è una frase che mi ha colpita nel commento di Lorenzo, che giustamente, secondo il mio modo di pensare: la tua " imperfezione" è un dono che dai a tutti noi......"
    Credo che inglobi, questa sua frase, anche la tenacia della tua ricerca di perfezione, quindi una tua firma. e visto che non si raggiugerà mai essa, le lievi imperfezioni sono la tua nota caratteristica.
    Un post davvero bello Marilena e bello il commento di Lorenzo e la tua risposta.
    Doriana

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  15. La perfezione, Doriana, ovviamente è valutata in base allo stile, al carattere ed anche alla cultura, di ognuno di noi.
    La perfezione, a cui si può dare una sorta di riconoscimento generale, è solo quella attinente alla forma della grammatica e della punteggiatura, valutazione che tiene conto della conoscenza che abbiamo dei suoi fondamenti e delle sue regole e la sua giusta impostazione all'interno dello scritto.
    Ma neppure questo è poi così lampante, nel senso che possiamo benissimo invadere il campo della grammatica e della punteggiatura e stravolgere tutto in nome della sperimentazione.
    In effetti, Doriana, la perfezione è un concetto sfuggente, elusivo ed assolutamente......bastardo :)
    La perfezione è mutaforma e mimetica, mai soggetta alle mode nè schiava degli stili.
    Talvolta si mostra incoerente, spericolata, disinibita, folle.
    Si maschera.
    Altre volte, invece, si palesa al primo colpo d'occhio.
    Capita, perfino, che si nasconda dietro la bruttezza, perchè chi lo ha decretato che alla perfezione è attinente solo al bello??????
    Per questo la perfezione è così difficile da raggiungere :)
    Grazie, Doriana, per questo tuo commento che, tirando in ballo "la sua soggettività" e "le regole di comportamento" mi ha spinto a questo approfondimento.
    Le regole, ovviamente, non sono quelle della grammatica, ma il nostro modo di essere, di palesarci......la nostra firma, nella vita come nella scrittura.
    La sua soggettività è il nostro modo, personalissimo ed inimitabile, di vedere il mondo e di viverlo.
    Il dono più grande dell'uomo è quello del pensiero ma, subito dopo, c'è quello della parola, orale e scritta.
    Grazie infinite, Doriana, di questo tuo commento davvero molto profondo
    Un bacio
    Marilena

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  16. La perfezione, per me non esiste nell'arte. E bada bene che nella parola arte io ci metto in questo caso i tuoi scritti.
    Immagina cosa ( e dico apposta cosa non come) potrebbe essere " il post perfetto". A mio giudizio non esiste, come non esiste la " giusta forma grammaticale" pur tenendo ferme alcune regole dell'italiano, che appunto sono regole e il contrario sarebbe l'incomprensione.
    Soggetto, verbo, predicato o complemento, queste regole fanno da cornice all'arte dello scrivere, tutto il resto è frutto dell'autore.
    La perfezione quindi ha senso solo se ci si rifà alle poche regole su scritte e di questo io credo tu l'abbia raggiunta ed è a questo che io intendevo al dono che ci dai.
    Esiste poi lo scrivere, dove qui concordo pienamente con te, lo sperimentare, il ricercare combinazioni uniche, aggettivi e molto altro. ma è qui che viene in gioco " l'imperfezione" ed è ricerca anche questa, forse molto più faticosa, ed è anche a questa " perfetta ricerca dell'imperfezione" che ci fai dono con i tuoi scritti.
    Il post perfetto quindi non esiste e, forse, sarebbe anche bruttino:)))))
    Esistono però i canoni della bellezza e qui andiamo nella soggettività del lettore o dello spettatore. Io per esempio non sopporto gli scritto sgrammaticati, la punteggiatura palesemente errata. In Saramago è tutt'altro invece, è ricerca è libertà di linguaggio.
    Io penso che sia più controllata una mancanza di punteggiatura di Saramago che non alcuni scritti che si vedono in giro dove ques'ultima più che ricerca mi sembra che sfugga di mano all'autore:DDDD
    Ma tornando a te penso che i tuoi post siano il frutto di un lungo lavoro e di questo ti ringraziamo.
    Doriana

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  17. Sai Doriana, da quando sto in Blogosphere è avenuto un fatto strano: ciò che non capivo ora riesco a capirlo, ciò che, invece, pensavo mi fosse chiaro......non è più così chiaro.
    Per cui continuamente m'interrogo (bada bene, questo non è una "sintomatologia derivata dalla mia troppo assidua frequentazione della rete" , una sorta di Poltergeist ma, quello di pormi domande, analizzare, vagliare e congetturare fa, purtroppo, parte del mio modo di essere :), quindi parto da punti interrogativi concernenti il variegato mondo della rete, sopratttutto l'universo blogger, e cerco di capire quanto davvero ci sia di "intellettualmente partecipato" e quanto, invece, di "emotivamente partecipato" , partendo dai miei scritti e dalle reazioni che suscitano, (commenti e mail)e, con uno sguardo attentissimo, a quelli degli altri.
    Uno scritto "intellettualmente partecipato" è, dal mio punto di vista, uno scritto ben riuscito: coinvolge, nella sua proposizione, al di là della tematica trattata; coinvolge, senza l'ausilio di fattori estetici quali ad esempio, l'avvenenza di chi scrive; coinvolge, avendo la certezza di non poterne ricavare null'altro che il piacere della lettura.
    Di tutt'altra natura è, invece, il coinvolgimento emotivo che genera, sicuramente, dall'argomento trattato (ai due poli troviamo le catastrofi personali e le esuberanze del sesso)altro fattore che concorre è l'avvenenza fisica di chi scrive e, poi, quello che noi immaginiamo di poterne ricavare oltre la lettura.
    Il "coinvolgimento emotivo" è quello principale in Blogosphere, basato più che altro non su un vero interesse per gli scritti, ma su chi scrive.
    Elogi solenni e magniloquenti a commentare la povertà di espressione, la banalità di certi scritti, la penuria d'idee, la retorica e la demagogia, se non addirittura gli scopiazzamenti.
    Non è cultura questa di Blogosphere ma totale mancanza di senso critico, di discernimento, e superficialità d'insieme.
    Purtroppo, qui, manca la voce vera dei lettori, di quelli che comprano i libri, che leggono senza poter interagire con lo scrittore, quindi scelgono senza essere condizionati da fattori quali la simpatia, la solidarietà o, magari, solo per provarci :)
    Non è da leggersi come un commento amaro o totalmente negativo, Doriana, questo mio, ma sono una serie di constatazioni che mi vengono di frequente alla mente, giungendo alla conclusione che, in qualunque modo qui si scrive, si è sempre "sublimi".
    E' una consapevolezza acquisita :)
    Vedi, si parte da un punto e si arriva......dove?
    Grazie infinite, Doriana, soprattutto se avrai la pazienza di leggere questa mia risposta lunghissima che contiene più che altro interrogativi.
    E gli interrogativi sono parre fondamentale della ricerca.
    Qualunque sia la nostra ricerca.
    Un bacio
    Marilena

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  18. @Doriana
    La mancanza assoluta di critica vera, costruttiva e strutturata, in Blogosphere, rende tutto idilliaco e perfetto, falsando quella realtà intellettuale che pur dovrebbe reclamarla, esigerla.
    Ma qui è solo un gioco, un passatempo, ed i libri, quelli che contano, sono ancora fatti di carta.
    E' come voler credere che il Golem abbia un anima e per questo sia vivo, ma non può essere se prima non gli diamo una mente.
    Ancora grazie
    Marilena

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  19. I miei due commenti si potrebbero riassumere in queste poche parole: Tu per me scrivi molto bene e ciò che scrivi è arte e l'arte è continua ricerca della perfezione senza mai arrivarci.
    Ho cercato di dire la mia sul senso del titolo del tuo post, che per me proprio perchè a volte è insostenibile quella consapevolezza ti ringraziavo per le fatiche che fai nello scrivere.
    Forse mi sono spiegata male.
    Grazie a te per le risposte e per la pazienza.
    Doriana

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  20. Doriana, non è mica riferito a te.
    Mannaggia.
    Oggi è giornata di fraintendimenti.
    Sono solo mie riflessioni in generale, come ho già fatto altre volte, non di certo riferite al tuo commento.
    Sono interrogativi che mi pongo in riferimento ai blog in generale, al mondo che li circonda, a quello che i blog potrebbero essere e, purtoppo, a quello che mai saranno.
    Le occasioni mancate, da parte soprattutto di chi legge, di contribuire all'espansione di questo strumento che io trovo meraviglioso per quel che riguarda la scrittura.
    Uno sguardo generale, il mio, partendo da me, ma senza pormi in alcun modo a giudice di niente nè, tanto meno, avere la presunzione di stabilire regole.
    Era un voler ampliare l'argomento, partendo dalla ricerca, seppur personale, fino a giungere al modo interpretativo, a mio avviso troppo spesso acritico e subordinato da condizionamenti, simpatie o antipatie, amicizia, solidarietà......tacchinaggio (perchè c'è anche quello) che impoveriscono questo mezzo, limitandolo.
    Non era contro di te, Doriana, ma figurati!
    Ma proprio in virtù dei tuoi commenti, così articolati, ho preso l'adito per espandere il mio post anche a costo di scrivere cose antipatiche o apparire presuntuosa ma, i miei interrogativi sono reali e vanno oltre i miei scritti.
    Una ricerca, la mia, non solo riguardo i post ma volta al mondo che li ospita.
    Ti chiedo scusa se la forma sfortunata della mia risposta ha generato confusione e, da parte tua, giusto risentimento.
    Ma non era un contro di te, anzi......era cercare, tramite le tue risposte, e la tua esperienza, un approfondimento.
    Scusami ancora (ho riletto e convengo che mi sono espressa male)
    Un bacio
    Marilena

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  21. Cos'è la perfezione? e l'imperfezione?
    Forse sulla seconda posso dire qualcosa. La martellata che Michelangelo diede al ginocchio del Suo Mosè perchè non aveva il dono della parola.Un'opera dal vigore, perfezione anatomica e imponenza da togliere il respiro, tanto da suscitare la follia nello stesso autore che la colpì ritenendola imperfetta!
    Maniacale Michelangelo nel perseguire la perfezione nelle Sue opere, non aveva fatto i conti con la folle imperfezione.
    Dare il meglio di se stessi per le cose che si amano, affinchè riflettano fedelmente l'essenza dell'autore, è propria di chi ha un carattere forte e deciso. Non per questo non si cade nello sconforto, è vero il contrario, vi si cade spesso.
    Nella scrittura la perfezione è molto più difficile. La ricerca delle parole che spiegano esattamente il pensiero, spesso porta chi vi si cimenta a ritrovarsi perso in un deserto di parole inutili. Non di rado si cancella tutto perchè non va! Quando vi si riesce... inevitabile arriva la "martellata" che rende stile all'opera, ed è proprio quell'imperfezione a raccontare perfettamente l'intera storia.
    Consentimi il gioco di parole, ma meglio non avrei saputo dire :)

    Un bacio "perfezionista"

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  22. L'imperfezione, Francesca, è ciò che ci sollecita alla ricerca della perfezione, e proprio perchè quest'ultima è "nebulosa", nel senso di soggettiva, quasi mai sappiamo se l'abbiamo davvero raggiunta, semmai si possa raggiungerla ed ammesso che realmente esista.
    Io sono persuasa dell'idea che questa ricerca sia dettata più da una nostra esigenza di ritrovare il "prototipo originale" del concetto di perfezione: quello che avvicina l'uomo al divino, e che è alla base di ogni forma artistica.
    Non importa,alla fine, davvero trovarla, quello che conta è la ricerca.
    Un bacio, Francesca, e grazie di questo commento.
    Marilena

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  23. et bien, ma chère Marlene,
    Tu as répondu parfaitement à mien commente...
    era ciò che volevo mettere in evidenza.
    Un bacio e Buona Domenica

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  24. Buona domenica anche a te, Francesca:)
    Un bacio
    Marilena

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  25. Passo per salutarti Marilena
    Buona domenica.
    Maurizio

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  26. Un pensiero davvero carino, Maurice
    Contraccambio con un Buon Lunedì :)
    One Kiss

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  27. scrivo quì perchè credo che tu abbia impedito i commenti all'ultimo post. nonostante a crisi di cui parli, mi sembra che tu sia riuscita ad anallizzartimeravigliosamente e a regalarci paole che sembrano versi...

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  28. è importante "pensarla" la salvezza

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  29. Inannzitutto, Ady, chiedo scusa per aver impedito l'accesso, tramite boxino dei commenti al mio ultimo post, ma non ce l'avrei fatta a rispondere.
    E' un momento brutto questo in cui nemmemo la scrittura mi è di supporto, per questo i vuoti nella mia testa, l'apatia, la mancanza d'idee e di quella fantasia che ti trasporta in un mondo diverso distaccandoti, almeno per un pò, da quello reale.
    Ma è forse del mondo reale che dovrei cominciare a parlare......ma di quello proprio non ce la faccio.
    Un bacio, Ady
    Grazie della tua vicinanza
    Marilena

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  30. Mai frase fu più giusta, di questa tua, Antoine.
    Pensare la salvezza......com'è possibile quando è già difficile solo pensare?
    Eppure so bene che è da lì che si deve ripartire.
    Un abbraccio e grazie
    Marlene

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