Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

domenica 20 giugno 2010

Tutte le notti

Tutte le notti mi vieni a cercare quando la voglia oscura t'assale, e tu l' assecondi con l'istinto crudele di ringhio di denti e graffi di dita, e di un cenno imperioso che mi china la testa e m'intrappola il viso tra le tue gambe.
E' questo il tuo amore, un liquido opaco che m'irrora la bocca e mi riempie la gola, nessuna carezza, seppur rozza o dimessa, contatto umano che lega o dimezza, ma che non ignora.
Ma abbiamo bisogno di questa distanza per essere veri, tu il lupo perverso che strappa e dilania, io l'osso e la polpa da scarnificare.
Ed eccomi qua prona ai tuoi piedi, la tua mano cattiva sulla mia testa, padrona assoluta che ordina e sferza, senza bisogno di cinghie o di fruste, perché l'obbedienza è la mia parte d'amore.
Son quella che sono nella mia interezza, un corpo di carne e nemmeno un nome.
O una voce, una veste, una traccia d' odore.
Son quella che sono per farti godere.
Tutte le notti, quando arrivi e mi scegli, una tra tante, ma sempre la stessa, mi prendi e mi domi con capricciosa veemenza, mentre io recito il ruolo dell'obbedienza.
Chissà se mai ti sei chiesto il mio nome, o sotto la maschera il colore degli occhi, un indizio di bocca che non sappia di sesso, e che muta ripete ossessiva il tuo nome.
Ti ho battezzato e non lo sapevi, la prima volta che mi hai messo il collare, con quelle tue mani che sanno di tana, quando mi hai chiuso la bocca ed imposto il silenzio e sottomessa nuda ai tuoi piedi, perché mai m'illuda su un mio tuo possesso.
Tutte le notti ho sempre aspettato quelle tue mani crudeli e senza carezze, solo redini dure a cui obbedire, cinghie spietate a cui sottostare.
Tutte le notti, un piacere perverso perché tu mi scegliessi, una tra tante, ma sempre la stessa, un corpo di carne senza voce né nome, ma solo vivo di labbra e di pelle, perché null'altro abbisogna al padrone che impone.
Null'altro spetta alla cagna che serve.

12 commenti:

  1. Corpi che si parlano con il linguaggio del sesso. Un linguaggio con le sue regole che non sempre sono parole, ma atti e gesti in un dialogo sempre due sensi. Accettare questo dialogo è accettare il sesso nella sua parte più cruda.
    Le persone rimangono anonime, le loro anime e i loro pensieri messi da parte, sono solo i corpi e quella parte del cervello connessa ad esso ad essere attive.
    A volte può essere un gioco tutto questo ed allora io lo colloco nel gioco di coppia. Ma quando non è giocare ma soddisfare solo le proprie esigenze diventa allora diventa pena e solitudine e frustrazione. Nel gioco si ride e a tutto viene dato un nome, qui non si sa nemmeno che appellativo dare a se stessi.
    Brava come sempre a farci conoscere situazioni apparentemente estreme ma molto comuni.
    Lorenzo

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  2. Sono crudele, lo so,
    ma il gergo dei poeti è questo:
    un lungo silenzio acceso
    dopo un lunghissimo bacio.
    Alda Merini

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  3. E' vero Lorenzo, qui è in scena una rappresentazione solo nudamente sessuale.
    I sentimenti sono esclusi.
    Non c'entra l'amore.
    Non c'entra la coppia.
    E' solo un gioco di ruoli basato sulle proprie necessità sessuali, Master e Slave, dominatore e schiavo.
    Ho cercato di far emergere in questo post la cruda consapevolezza della slave nell'accettazione del suo ruolo che la configura solo come un corpo di carne, senza voce nè nome.
    La sola identità riconosciuta è quella interpretata del soggetto sessuale e dalla sua predisposizione a tramutarsi in oggetto di piacere.
    Ma, seguendo i pensieri della slave, la sola, seppur consapevole accettazione del ruolo, non sempre basta se, nel profondo di lei scaturiscono interrogativi così crudeli.
    Grazie Lorenzo di questo commento che ha davvero capito lo spirito del mio FRammento.
    Un bacio, tra un treno e l'altro
    Marilena

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  4. La protagonista del mio post amerebbe immensamente questi versi.
    E forse, quello che segretamente agogna, è solo quel lunghissimo bacio dato con bocca che non odora solo di sesso.
    Grazie di questi splendidi versi, Antonio
    Un bacio
    Marilena

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  5. Ehi, sorella, son qui....son tornata....più incazzata ke mai ma ci sono!
    Sei talmente brava nello scrivere che io, tra le righe, l'amore lo leggo lo stesso! Lo so che non c'entra niente come tu ribadisci nel commeno a Lorenzo "in scena una rappresentazione solo nudamente sessuale.
    I sentimenti sono esclusi.
    Non c'entra l'amore.
    Non c'entra la coppia."
    Ma io ci vedo una sorta d'equilibrio, di complicità di scelta, non solo d'accettazione ma anche di sentimento nascosto (ho forse la sindrome di Stoccolma?).
    CIAOOOOOOOOOO!

    P.S.: Stragrazie x il tuo post nel blog della Compagnia!

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  6. Ehilà stregaccia rossa, stasera immagino vada un pò meglio se fai zapping commentando tra i blog amici un pò d'incazzatura deve esserti, per fortuna, passata.
    E dove sta l'amore in questa storia, Eli?
    Ovvio che ci si può innamorare anche in questo contesto, ma non accade in questa storia.
    Più che complicità parlerei di scelta, perchè sono rapporti che nascono sul consenso e sull'accettazione dei ruoli.
    La complicità......no, non la vedo.
    Non può esserci, perchè snaturerebbe questo tipo di rapporto.
    Attinenze con la sindrome di Stoccolma......l'animo umano è predisposto alle sindromi :)
    Un bacio, e non cercare l'amore a tutti i costi fra le righe del mio racconto: non c'è!
    TVB
    Marilena

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  7. I tuoi racconti Amaranta, affascinano per la capacità di presentare ogni realtà anche le più ardue ed estrme da narrare, e farlo senza falsi pudori, senza ritegno, senza censure, senza fronzoli inutili, senza condizionamenti.
    Ogni storia ha diritto di scena , anche quelle che ci turbano, ci piacciono poco, ci ricordano che siamo fatti di carne e forse a volte solo di quello. Un abbraccio che ha il calore corporeo dell'esserci e la freschezza dell'amicizia che si rinnova ad ogni incontro - senza chiederci quale,come,perche, quando -

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  8. Ogni storia ha diritto di scena , anche quelle che ci turbano, ci piacciono poco......

    E' qui l'essenza dello scrivere, Lucy, guardarsi intorno ed esplorare.
    Non chiudere gli occhi per censurarsi la vista e la testa.
    E' un viaggio continuo, per me, che va dal noto all'ignoto.
    Con sguardo febbrile cerco sempre di scrutare una sponda che mi conduca da qualche parte e mi mostri paesaggi inediti su cui io possa poggiare il piede così come fece il primo uomo sulla luna.
    Semplicemente mi avventuro.
    D'altronde la luna è di tutti, ma diventa unica e privata attraverso il nostro sguardo personale.
    Un bacio, Luce, e grazie per la gentilezza con cui sempre mi commenti
    TVB
    Marilena

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  9. Ciao Marilena,complimenti per questo testo è bellissimo.
    Dove non esiste nulla ma solo la forza e l'istinto primitivo dell'atto,un gioco a due e una scelta da fare,sempre la stessa,lei.
    Mi piace molto il tuo testo è scritto in modo reale e per nulla scontato,sei riuscita a rapirmi anche questa volta.
    Buona giornata.
    Un bacio.

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  10. Grazie principe achab, mi cimento a parlare di erotismo cercando di sfumare le immagini nella scelta di un linguaggio non urlato.
    Non sono sempre convinta dell'effetto ottenuto ma sono invece convinta che esista una linea di confine tra erotismo e pornografia.
    E la scelta delle parole fa la differenza.
    Un bacio, principe achab, e grazie per la gentilezza che sempre mi riservi nei tuoi commenti.
    Marilena

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  11. Dipende Amaranta.
    Pornografia deriva da grafia porno, quindi non sono solo immagini, ma anche scrittura. Erotismo al contrario è tutto ciò che è erotico quindi parla di corpo, anima e sesso, indotto o esplicito.
    Ora quello che voglio dire è che non bisogna abbassare il livello della pornografia. Ci può essere eleganza anche in quello.
    Siamo abituati ad intenderla come una cosa sporca la pornografia, sempre correlata all'atto del sesso, virtuale o meno, invece la scrittura pornografica ha un valore culturale, molto particolare certo, ma sempre valore ha.
    Ho letto numerosi tuoi post, perchè non chiamarli arte pornografica? non ci trovo nulla di male se il fine è puramente artistico.
    Uno scritto erotico se ha secondi fini è peggio di uno scritto pornografico fatto per esercizio di scrittura.
    Ciao e complimenti per questo post

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  12. Ovviamente, Eleonora, io non mi riferisco solo alle immagini visive ma, soprattutto, a quelle costruite dalle parole.
    Concordo in via generale su quanto scrivi in questo commento, seppur la differenza tra porno ed erotico io la vedo.
    Ed il linguaggio fa la differenza.
    Premetto che io non sono una cultrice della letteratura erotica, nel senso che non ho mai colmato questa lacuna, quindi tutto quello che scrivo è farina del mio sacco, sempre alla ricerca di uno stile personale ma, assolutamente facendo attenzione al tipo di linguaggio.
    E non perchè sono una ipocritica ma solo per gusto personale, dandomi fastidio l'uso facile e straordinariamente sfruttato di certe parole che, invece, fioriscono in abbondanza di fotocopia sulle righe di molti scritti, femminili e maschili.
    Il porno è facile.
    L'erotico, no.
    E' questa la differenza.
    Non mi sono mai eccitata davanti ad un film pornografico, anzi, dopo un pò mi è subentra anche la noia. E' come assistere ad una esposizione chirurgica dei particolari anatomici di organi genitali bene in vista.
    Anche nello scritto, è la stessa cosa.
    Ci sono molti blog che trattano di sesso, la maggior parte sono davvero penosi, oltre chè noiosi o infantili.
    Prova a leggerli e noterai in tutti lo stesso canovaccio basato sulla sequenza dei gesti e su un linguaggio modesto, dove il gergo sessuale viene ampiamente adoperato nell'errata convinzione che questo contribuisca al valore dello scritto ed accresca l'eccitazione in chi legge.
    Niente di più sbagliato, perchè le parole vanno sempre usate con criterio tattico e con intelligenza finalizzate, soprattutto quelle più nude, le più difficili da dosare e delle quali, invece, se ne fa uno spreco abnorme.
    L'eccitazione non si regala raccontando (o mostrando, nel caso di un film) la sequenza meccanica dei gesti:lui mi strappa le mutandine e mi penetra col suo cazzo gonfio e duro.......il suo spruzzo finale mi ha inondato la bocca.......lui eiaculava, e mentre io mi masturbavo titillandomi il clitoride mise due dita dentro la mia fica per farmi godere più intensamente......
    Insomma, penso di aver reso il concetto: questa è pornografia.
    Nei miei scritti non c'è nulla di tutto questo, almeno mi pare.
    D'altronde i miei scritti io non li considero nè erotici, nè pornografici, ma semplicemente racconti, in perenne ricerca di uno stile :)
    Grazie davvero Eleonora di questo commento che, intelligentemente, fornisce materia di riflessione ed approfondimento, per il post ed oltre.
    Un bacio
    Grazie
    Marilena

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