Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

giovedì 25 marzo 2010

Ad Evelyne

Mia cara Evelyne, ti scrivo mentre sto ultimando i preparativi per quel mio viaggio che dall'Europa mi porterà fino alla lontana Australia, dove credo permanentemente di stabilirmi.
E' dunque questa una lettera di addio.
Ma anche una confessione.
Una confessione che posso farti solo adesso che so, con certezza, che la distanza materiale di un'oceano eviterà a me l'imbarazzo della voce e a te quello dello stupore.
E' una fuga la mia.
Ed una rivelazione.
Sto fuggendo da te, Evelyne, e dall'intensità di quel sentimento dirompente che sempre più spesso mi pervade alla tua presenza.
E al tuo pensiero.
Un desiderio lucido.
Vibrante.
Che non conoscevo prima di averti incontrata.
Nella consapevolezza di una passione univoca.
Inconfessabile.
Mi è capitato d'innamorarmi altre volte, ma non così.
Non con questo vitale, eppur doloroso, impeto.
Ti ho posseduta nei miei sogni.
Tante volte mi sono destata, dopo il tumulto di un delirio, da immaginarlo come davvero avvenuto.
Cercavo allora, ossessiva, tracce di te.
Il tuo sottile profumo.
Una forcina dei tuoi capelli.
Un guanto abbandonato su una poltrona.
Ma nulla.
Il giorno, impietosamente, sempre cancellava i tuoi passaggi notturni.
Cosicché avrei potuto vivere per sempre in una lunga, eterna notte, solo per sognare di sentirti respirare accanto a me.
Mi sono innamorata senza cercare i pretesti dell'amore.
Mi sei naturalmente entrata dentro come un soffio d'aria.
Ti ho inalata nei miei polmoni e così ho iniziato a respirare il tuo stesso ossigeno.
La ricordi la gita al lago?
E' stata quella la volta che ho capito quanto davvero ti desiderassi.
Avevi un abito bianco, leggero come garza.
La falda del tuo cappello, nella controluce, aveva occultato metà del tuo viso in un cono d'ombra, e solo la tua bocca, color di geranio, spiccava vivida.
Carnalissima e luminosa.
Quanto ho desiderato baciare quelle tue labbra.
Un impulso forte, che mi ha fatto male.
Ma che pur mi ha eccitata.
Un brivido, che mai prima avevo provato.
D'allora ho cercato quel color di geranio in ogni fiore.
Nel miraggio di un prisma.
Nella tinta di una seta.
Oh Evelyne, come ci rende estranei, eppur terribilmente presenti a noi stessi, l'amore.
E più è inibito, impossibile a realizzarsi, più scava profonde radici nel nostro animo.
Diventa pensiero continuato.
Desiderio.
E delirio.
Ti ho talmente tanto agognata che nessun uomo, forse, lo farà mai con la mia stessa intensità.
Spogliare dell'abito bianco il tuo corpo di donna.
Stringerti tra le mie braccia.
Giocare coi tuoi capelli.
Accarezzare la tua pelle tutta, fino al limite di quelle tue caviglie così sottili che ben avrei potuto cingere con braccialetti di bimba.
O con la mia mano stretta a pugno.
Il mio amore mai ti avrebbe ferita.
Né fatto piangere.
O desiderare un uomo.
Ma sono solo io a provare questa passione.
E, di questo, nessuna colpa posso farti.
Nessun rimprovero.
Nessuna amarezza di amante respinta.
Non a tutti è concessa l'attrazione dello stesso sesso.
E così mai avrei potuto biasimarti se alla fine rivelandomi avresti provato imbarazzo o, peggio ancora, repulsione nei miei confronti.
Sarei potuta partire senza lasciare traccia alcuna di questa mia passione, tenertene all'oscuro e lasciare intatto quello che, nello scorrere del tempo, sarebbe diventato sempre più il remoto ricordo di un'amicizia che solo a causa della distanza non è stato possibile consolidare.
Ma no.
Il mio amore per te rifiuta l'entità di ricordo sbiadito.
Una delle tante casuali presenze di passaggio nella tua vita.
Vorrei, però, lasciarti qualcosa di mio.
Di pulsante e di vivo.
Voglio lasciarti il mio cuore.
Non gettarlo via, Evelyn, perché nel coraggio di questo mio amore confessato non c'è nulla di spregevole.
O peccaminoso.
E' il mio cuore nudo, quello che ti lascio.
Non gettarlo via, ti prego, come un orpello disgustoso.
Un oggetto immondo, di cui disfarsi.
Ma serbalo in quel cassetto segreto che ogni donna possiede.
Tra i tuoi nastri ed i tuoi pettinini.
E le lettere dei tuoi ammiratori.
Tua, per sempre
Clea


18 commenti:

  1. Se io fossi stata Evelyne credo che ne sarei rimasta lusingata di una così bella dichiarazione d'amore.
    Noi non possiamo obbligare nessuno ad amarci, ma nessuno può vietare a noi di innamorarci e non per questo dobbiamo provare vergogna nell'esternare un così grande amore, anche se rivolto ad una persona dello stesso sesso perchè l'amore, quello vero, quello puro, non ha sesso, non ha età è solo il sentimento più nobile che possiamo nutrire verso un'altra persona. Questa lettera è anche piena di tristezza, di rinuncia che lascia un gran vuoto.
    Clea è destinata a soffrire nonostante abbia le ali per volare, per lei e per tutti coloro che sono definiti diversi, la società bigotta nega loro uno spazio anche nel cielo.

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  2. Ciao Marilena,quello che ho letto è bellissimo,
    una dichiarazione d'Amore senza barriere e ostacoli,ancora una volta sei riuscita a portarmi lontano con la tua arte,a tratti quello che si legge è molto sensuale e pieno di dolcezza.
    Buona giornata.
    Un bacio.

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  3. Eli, io non aggiungo nulla al tuo commento, è talmente perfetto ed esterna appieno il senso del mio post che, aggiungere altro sarebbe solo superfluo.
    Dico solo che un amore di questo genere implica una grande sofferenza ed una inevitabile rinuncia.
    Ma la grandezza di Clea sta nell'aver trovato il coraggio di rivelarsi.
    Perchè l'amore vero mai si nasconde.
    Un bacio
    Marilena

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  4. Una dichiarazione d'amore, Massimo, che nasce da una lucida consapevolezza.
    Un equilibrio di pensiero che non maledice, nè impreca, contro la crudeltà del destino ma che, con dolcezza, prende realisticamente atto dell'impossibilità della sua realizzazione.
    Un bacio, Massimo
    Marilena

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  5. Una splendida dichiarazione, sensi e cuore.
    Evelyne può non ricambiare, perchè al cuor non si comanda, ma spero per lei non sarà mai solo perchè è una donna ad averla scritta. Abbiamo così poche occasioni di felicità che è veramente inutile sprecarli seguendo trite convenzioni e pregiudizi ..... ci si chiede mai se la trota che abbiamo nel piatto è maschio o femmina ? no la gustiamo e basta.
    Un bacio rosso mia streghessa

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  6. Concordo con te, Lucy.
    L'amore è amore sempre.
    Il suo profumo inebria comunque, se a pronunciare "ti amo" è la voce di un uomo o quella di un'altra donna.
    L'amore è un sentimento che vive nel cuore di tutti, a prescindere dal sesso e dalle inclinazioni sessuali.
    Clea è consapevole che non potrà mai essere ricambiata di quell'amore completo a cui lei aspira. Ne soffre. Ma non ne è amareggiata.
    Sa che non è colpa di Evelyne non poter contraccambiare.
    Come sa che non è una colpa provare amore e desiderio per un'altra donna.
    Eppure Clea, con squisitezza tutta femminile, sa esaltare il suo amore.
    E ne fa ad Evelyne il suo ultimo, meraviglioso regalo.
    Le donne, Lucy, possono questo ed altro ancora.
    Un bacio
    Marilena

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  7. Ti scrivo da vicino, come se la mano
    ti fosse oggetto breve affiorato,
    come se dalla strada ti arrivasse
    la piccola certezza per l'acquisto dei minuti seguenti. Da vicino
    come il sole, come la cicala.
    Come un silenzio pieno
    che ti venisse agli occhi di mattina
    e amarti fosse l'abito
    scelto al cominciare del giorno".

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  8. Quanti fogli di lettera hanno raccolto confessioni d'amore?
    Forse perchè è più semplice raccontarsi nell'amore attraverso le parole.
    Non c'è il tremolio della voce.
    O l'ingarbugliamento del pensiero.
    Forse perchè un foglio di lettera rimane come testimonianza del nostro giuramento, del nostro impegno.
    O, nel caso di un amore non corrisposto, l'altro non vedrà le nostre lacrime e la nostra disperazione.

    Ti scrivo da vicino, come se la mano ti fosse oggetto breve affiorato......

    Un bacio, Antonio
    Grazie infinite per la meraviglia di questa poesia
    Marilena

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  9. Amare è andare oltre noi stessi a volte, come tu hai scritto, meravigliandoci del fatto di non riconoscerci.... senza barriere, distanza, sesso...amore non è legame ma libertà! Quando si comincerà a capire questo, forse, saremo sulla buona strada per un modo migliore!
    Dolce e commovente!!!
    Tutte vorrebbero essere Evelyn!!
    Un abbraccio amica mia!

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  10. E' vero Claudia, l'amore non ha barriere ed è, soprattutto, libertà.
    Ci si innamora di una persona semplicemente perchè è lei.
    Clea si è innamorata di Evelyne e, pur consapevole che il suo amore non sarà corrisposto, non ha potuto farci nulla.
    Il suo cuore batte per lei.
    Ed io penso che questo sia meraviglioso.
    Penso che esistano davvero donne come Clea, capaci di essere fino in fondo se stesse.
    Di non abiurare alla propria identità sessuale ma, al contrario, di esaltarlo proprio attraverso di essa.
    Clea, pur nella consapevolezza dell'impossibilità di essere contraccambiata, offre da Evelyne il suo amore come un dono.
    Perchè è questo, alla fine, l'amore: un dono, di cui sempre dovremmo ringraziare.
    Un bacio, Claudia
    Grazie davvero di questo commento
    Marilena

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  11. L'amore è "amore" senza se e senza ma.
    E' una luce che rischiara il buio,
    una candela che si consuma nell'attesa,
    la tramontana che nasce all'improvviso,
    la marea nei suoi alti e bassi,
    è il filo sottile tra la mente ed il cuore,
    l'amore è desiderio che nasce senza bisogno di "fecondazione" ...
    A chi dovrebbe importare se è etero o se è omo?
    L'amore è limpido sempre quando è tale, quando è genuino,quando è vero e non ha secondi fini.
    L'amore per Evelyn è l'AMORE, il desiderio incessante che nasce dentro un cuore di un'altra donna in piena libertà, così, normalmente, come da sempre, da quando è nato il mondo, si palesa l'innamoramento per un altro essere umano.
    Può essere corrisposto oppure rifiutato,esattamente come accade spesso.
    Perchè allora, in questa nostra società, un amore così,secondo i "benpensanti" dovrebbe essere deriso,messo alla berlina, discriminato?
    Perchè l'uomo è una vittima di uno dei mali della società: il conformismo.
    E il conseguente,temibile,giudizio "morale" della società adeguata ai conformisti.
    Molto bella questa lettera,genuina, reale,sincera.
    Ma io credo che sottenga anche una velata "denuncia" di come,oggi,vengano trattati coloro che non si adeguano alle "regole morali" stabilite dalla società e che pagano,purtroppo,un prezzo molto alto,soprattutto in termini di libertà individuale.
    Bravissima!
    Baci!

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  12. Si Miryam, nel mio post c'è anche una denuncia contro il modo in cui, ancora oggi, la società si pone nei confronti dell'omosessualità.
    Per esaltare il coraggio di questa dichiarazione d'amore ho immaginato questa lettera scritta in una epoca più remota, quando rivelazioni del genere avrebbero comportato catastrofi morali e materiali nella vita delle persone con inclinazioni sessuali diverse ma che a tutt'oggi, ugualmente sono costrette a vivere nell'ombra, o a costruirsi vite fittizie.
    La rivoluzione sociale del pensiero, a mio avviso, Miryam, con un suo stravolgimento positivo sarà quando, uscendo fuori dalle stretture imposte soprattutto dalla malafede della religione, inizieremo a prendere atto che è sbagliato immaginare una società costruita solo sul modello etero.
    Grazie infinite, Miryam, per l'apporto sempre molto lucido e validissimo che porti coi tuoi commenti.
    E' sempre un piacere leggerti.
    Un bacio
    Marilena

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  13. dichiarazione d'amore bellissima.
    un saluto
    S.

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  14. Grazie S. del tuo passaggio e del tuo commento.
    A presto
    Marilena

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  15. Il mio pensiero è andato subito a tutti quegli amori impossibili, non per il sesso appartenente, ma perchè non contraccambiati.
    Il coraggio di dichiararsi pur sapendo che finisce li con quella lettera.
    A volte bisogna anche avere molto coraggio per scappare.

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  16. E' verissimo, Chiara, questa lettera non ha, alla fine, appartenenza di sesso.
    E' la storia di un amore impossibile, così come spesso acade nella vita.
    Ovviamente il coraggio di Clea è ancora più grande perchè nel dichiarare il suo amore dichiara anche la sua identità sessuale.
    Ho immaginato queste due donne appartenenti agli inizi del secolo passato, quando la società era ancora più chiusa e l'intolleranza ancora più feroce.
    Abbiamo fatto solo dei piccoli passi, oggi.
    Ma il cammino è davvero lungo verso l'accettazione totale di quelli che, a torto, percepiamo come diversi.
    Clea direbbe: il mio amore ha diritto di esistere come quello di qualsiasi altro.
    E come quello di qualsiasi altro, essere accettato o respinto.
    Ma non umiliato.
    Grazie Chiara
    Un bacio
    Marilena

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  17. Cara Marilena,
    da poco ho scoperto il tuo blog e quando il tempo mi permette di poterci entrare, assaporo un po' del tuo talento.
    Non posso aggiungere niente altro di quello che già è stato postato dai tuoi amici-ammiratori, ma con la tua "Ad Evelyn" tocchi un argomento così delicato che la nostra ruvida società non riesce a comprendere. La parola chiave è AMORE; i pregiudizi la trasformano in qualcosa di sporco. Io lavoro nel campo della moda e quotidianamente convivo con persone omosessuali. E' vero, sono esuberanti ed esibizionisti (creatori di bellezza) ed allo stesso tempo delicati e sofferenti. Sicuramente più di me. Soprattutto sono PERSONE. Io auguro ad ogni individuo bigotto e mentalmente occluso, di avere la fortuna che ho avuto io, cioè di conoscere ed apprezzare la purezza che vive nel cuore di queste "Ali di Farfalle".
    Ancora grazie mia cara Marilena.
    Un abbraccio grande.
    Boudicca '67

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  18. "Ali di Farfalle".
    E' vero, Boudicca, sono "ali di farfalle" che vorrebbero, però, camminare sulla terra, ed avere fisionomia, corpo, anima, sentimenti e diritti, esattamente come tutti gli altri.
    Solo che più degli altri, e per colpa della pochezza umana, sono stati costretti a sviluppare una sensibilità anche esaperata, per prevenire, per intuire, per arginare, il male e l'ostracismo di cui sono stati da sempre vittime.
    Parliamo della persecuzione degli ebrei, troppo spesso dimenticandoci del prezzo di sangue che hanno pagato gli omosessuali durante il nazismo.
    E, mentre i vincitori "dalla parte del bene" nel corso della storia hanno riconosciuto i diritti, di terra e di appartenenza al popolo dell'olocausto, non hanno altrettanto fatto per quello ignorato degli omosessuali.
    Quella, Boudicca, è stata un occasione storica amancata.
    Con la liberazione anche il riconoscimento del diritto d'identità di tutti quegli uomini che sono stati torturati ed ammazzati in nome della purezza razziale, e a cui, a tutt'oggi, e a malapena, riconosciamo lo stato di persone.
    Quella purezza che vive nel loro cuore, Boudicca, purtroppo non vive in quello della maggior parte degli altri.
    Grazie di questo tuo bellissimo commento, che mi ha dato modo di approfondire ulteriormente quest'argomento.
    E benvenuta tra i miei amici :)
    Marilena

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