Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 9 febbraio 2010

L'ultima frase

Cammino tra la folla, compressa nei miei intimi pensieri.
Residui della notte e degli incubi che l'accompagnano.
Ho voglia di non essere.
Ma questo è impossibile.
Così cammino con passo veloce, sempre in corsa con il tempo, pressata da necessità che vorrei ignorare.
Ma che il mio ferreo senso del dovere m'impone di rispettare.
L'ultima frase incompiuta sul mio pc, un abbozzo velleitario ed agguerrito.
Il boato delle parole.
La sua ineluttabile urgenza esplosiva.
Dovrei trasformare, invece, le mie esternazioni, in lente lumache guardinghe.
Una processione di gusci di madreperla che si snoda sullo sfondo nero del monitor.
Come piccole suore ordinate. E caste.
Monde da ogni peccato, immaginario o reale, che avanzano piano, sciorinando sottovoce il loro rosario asessuato.
Vorrei possedere quella loro indubitabilità di un paradiso celeste e di un inferno tetro.
Vorrei poter scegliere tra queste certezze.
Accelero il passo, senza guardare.
La strada è nota. Ed il paesaggio invariato.
Posso compiere questo tragitto ad occhi chiusi.
Sono solo una passante fra i tanti che di fretta vanno.
E questo mi rassicura.
Nessuno può leggere i miei intimi pensieri.
E quella frase, incompiuta, sul mio pc.
Marilena

18 commenti:

  1. Un diario dell' impotenza e, al contempo, della forza interiore.
    "Ho voglia di non essere"
    Bellissimo questo pensiero.
    Rivela forza, passione e desideri.
    Vorremmo " ignorare"...ma la nostra "natura",forse seconda natura, ma che ha il sopravvento su quella primordiale, fatta da una serie di strutture mentali costruite nel tempo, immerse nelle meteore culturali, ce lo impedisce.
    E l'impedimento è dato dalla forza e dal coraggio e dal "dovere".
    La frase incompiuta sul pc, insieme alla certezza che nessuno può leggerci nel pensiero rappresentano i nostri meccanismi di difesa... uno dei quali, la sublimazione, ci permette di andare avanti, proseguire il cammino tra la gente, tra i tanti "passanti" che vanno di fretta.
    Un bacio!
    P.S.
    Mi compenetro sempre nei tuoi testi e ci trovo delle incredibili similitudini con il mio essere o... con il mio "non essere".
    Scusa il gioco di parole, sono sicura che intendi benissimo.

    RispondiElimina
  2. "Ho voglia di non essere.
    Ma questo è impossibile"!
    No, non è impossibile, Mari, io spesso quando voglio essere "invisibile" ci riesco. E' chiaro, la cosa è relativa.
    Però, sarebbe meraviglioso se nella vita potessimo fare solo ciò che più sentiamo dentro di noi.
    E le tue esternazioni sono improvvise, impulisive, intrattenibili. Degne di un genio.

    "Vorrei possedere quella loro indubitabilità di un paradiso celeste e di un inferno tetro"
    ....lo vorrei anch'io. Chi crede ha la fortuna
    di mettere la propria anima al sicuro. Noi no!

    Nessuno può leggere i tuoi pensieri più intimi, neanche quelli di quelle suore caste e pure e chiocciolate, ma sta attenta per la frase incompiuta sul tuo PC perchè un impavido guerriero hacker potrebbe leggerla:):):):):)

    C'ero anch'io stamattina tra quei passanti che vanno di fretta, ma ero invisibile. Un bacio!

    RispondiElimina
  3. Questo post mi ricorda un pò Pirandello...l' uomo che è UNO, NESSUNO E CENTOMILA. Un pò quello che stai passando tu. Il tuo passato rappresentato dalla tua forza, l'affermazione della tua unicità, che ora si sta lentamente trasformando in un sentirti sola, nessuno, anche se questa situazione ti permette di mantenere privati i tuoi pensieri. Non puoi non essere carissima Marilena, proprio no. Tu puoi arrivare a credere nell'esistenza di un paradiso o di un inferno, affrontando la vita di petto, e buttandoti con animo agguerrito anke nelle cose che vorresti evitare. Non sentirti sola...non lo sei e non lo sarai mai, anke se fosse solo per i lettori del tuo blog, ai quali regali tante emozioni.
    Un bacio
    Francesca

    RispondiElimina
  4. Essere da un'altra parte ..... in alternativa almeno essere invisibili, non esserci per un po'...... solo per un po' ...... un bacio cara

    RispondiElimina
  5. E' vero, Miryam, si costruiscono meccanismi di difesa, per andare avanti, espletare i doveri imposti dalla vita o dalla nostra stessa coerenza.
    Essere tra la gente, consapevoli di come ci mostriamo, di come in realtà siamo e di come vorremmo, invece, essere.
    Siamo passanti tra altri passanti.
    Ognuno con i suoi pensieri segreti.
    Le sue frasi incompiute.
    La voglia di esplodere e la priorità, invece, di adeguarsi alle esigenze del mondo.
    Solo che avendo la consapevolezza di tutto questo non possiamo fingere di recitare rosari o credere in una storia diversa.
    In un paradiso, o in un inferno.
    Non possiamo semplicemente scegliere.
    Siamo impotenti eppure c'è un qualcosa che ci spinge ad andare avanti, una forza interiore, come tu scrivi, che per me, ad esempio, è l'esigenza di terminare una frase incompiuta, dargli un senso.
    E non potrò fare altro fino a che non avrò terminato quella mia frase.
    Capire perchè d'un tratto mi sono ritrovata con una frase spezzata, senza riuscire di terminarla.
    Grazie Miryam, mi fa davvero piacere poter condividere con te le mie parole e le mie sensazioni. Sei davvero una persona meravigliosa. Sensibile.
    E molto profonda.
    Un bacio
    Grazie
    Marilena

    RispondiElimina
  6. Elisena io voglio che tu, per me, resti visibile sempre :)
    Ma è vero che ci si può rendere invisibili.
    E' un gioco che ben conosco.
    Solo che è differente dal "non essere".
    Il "non essere" è un rigetto di quello che appariamo essere, seppur leggittimati da nobili motivi, imposti o autoimposti.
    Il "non essere" accettato è l'invisibilità eterna, conclamata. Irreversibile.
    Deve rimanere sempre sguainato il pungiglione della nostra vera essenza.
    Graffiarci con quello le mani e la faccia, se serve a non farci perdere di vista la nostra intima realtà.
    E la fede certo aiuta.
    L'accettazione del dogma non impone troppi interrogativi esistenzialisti.
    Esalta ciò che è giusto
    Condanna ciò che è ingiusto.
    Sulla base di parametri indiscutibili.
    Eppure non sento la mancanza di una fede.
    Non l'ho mai vista come un privilegio.
    Ma come un abuso.
    Preferisco il mio "non essere" e le mie frasi incompiute, a cui cercare di dare un senso.
    Un bacio, streghetta rossa, dato con tutto l'amore del mio ESSERE.
    Marilena

    RispondiElimina
  7. Ciao Francesca, è sempre un piacere ritrovarti e leggerti.
    Uno, nessuno, centomila......ma noi siamo davvero tutto questo.
    Anche quando quell'uno rischia di diventare zero, noi continuiamo, comunque, ad essere.
    Uno zero pensante.
    Magari incazzatissimo. O depresso.
    E' proprio questa nostra capacità di analisi, di ausculto di noi stessi, che ci dà la forza di reagire, in maniera positiva o negativa.

    Tu puoi arrivare a credere nell'esistenza di un paradiso o di un inferno, affrontando la vita di petto, e buttandoti con animo agguerrito anke nelle cose che vorresti evitare

    Ma è proprio quell'animo agguerrito che a volte manca. Soprattutto se le guerre durano anni, anche i migliori soldati rischiano di logorarsi ed io, Francesca, non sono assolutamente un buon soldato. Ho sempre voglia di disertare. Di gettare il fucile.
    Non una resa. Nemmeno una fuga.
    Ma semplicemente dire: ho fatto la mia parte, vi riconsegno stellette ed arma e mi prendo un congedo illimitato.
    Ma so che non lo farò mai.
    Ma un pò di animo agguerrito sicuramente aiuterebbe.
    Molto più di una fede.
    Grazie, Francesca, davvero del tuo commento e del tuo incoraggiamento.
    Un bacio
    Marilena

    RispondiElimina
  8. Essere introvabili......solo per un pò
    Il tempo di completare una frase incompiuta.
    In fondo è solo quello che a volte chiediamo.
    E' solo quello che, spesso, necessita.
    Un bacio, Lucy
    Grazie :)
    Marilena

    RispondiElimina
  9. A volte succede anche a me ciò che hai così ben descritto, quella voglia d'essere come coloro che avendo fede hanno convinzioni certe, negazioni senza domande, routine scontata, lineare, nella certezza di un paradiso incerto di cui sono convinti.
    Non fa per me, nemmeno io ho mai sentito la mancanza della fede. La ricerca di una risposta ad ogni mia domanda, se pur sofferta, è l'unica certezza che ho d'essere viva.
    Voglia di non essere, capita, ma quella frase sul pc. fortunatamente ci aspetta ogni giorno per non restare incompiuta.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  10. Quella frase incompiuta sul pc, Francesca, che aspetta di essere completata, che ci sprona ad analizzare, capire. Essere.
    Essere noi stessi e non qualcun altro.
    La strada più difficile.
    E, così, capita di desiderare di "non essere", per trovare un pò di riposo. Cullarsi nelle illusioni di certezze indubitabili, per non soccombere alla brutalità dell'esistenza.
    Trovare una ragione alla sofferenza.
    Al dolore.
    Per potersi più serenamente rassegnare.
    E trovare anche motivo di esaltazione nell'assolvimento di queste dure prove.
    Io, invece, cerco ragioni.
    Contesto. Analizzo.
    Critico. Confuto.
    E non mi rassegno.
    E quando l'apatia, la stanchezza mi crollano addosso, so che ancora non posso arrendermi, perchè devo prima terminare quella frase.
    Grazie, Francesca, di questa condivisione che enormente apprezzo.
    Contraccambio il tuo abbraccio
    A presto
    Marilena

    RispondiElimina
  11. Ciao Marilena,bello il tuo scritto,si vede una notevole voglia di vita senza ostacoli,forse in un mondo nuovo e meno stanco.
    Come sempre grandiosa.
    Buona serata.
    Un bacio.

    RispondiElimina
  12. Nonostante la cupezza dei miei scritti, Massimo, io amo la vita.
    L'amo intensamente.
    Vorrei soltanto non provare questa angoscia che spesso mi taglia il respiro e che non mi da tregua, neppure di notte.
    Quando si trasferisce nei miei sogni.
    Vorrei solo riuscire a vivere in maniera più leggera.
    Un bacio, Massimo
    Grazie del tuo passaggio, sempre gradito
    Marilena

    RispondiElimina
  13. La tua capacita' di esprimere con le parole la sensazione di un brivido che vive sulla pelle e' di un eccezionale talento.
    Amo le tue forme e il tuo forbito linguaggio.
    L'anima dei tuoi scritti inonda le parole.
    Che bello leggerti.
    Ti penso
    Alessia

    RispondiElimina
  14. Chissà se un giorno potremo smettere di essere dei semplici passanti e cambiare questo schifo di mondo!
    Ciao.

    RispondiElimina
  15. Alessia, è così bello ritrovarti e sapere che continui a leggere il mio blog.
    Ti ho sempre voluto bene e di te ho una stima immensa, e così questo tuo commento mi riempie di ulteriore gioia.
    Farai parte della mia vita, sempre.
    TVB, una delle certezze più vere, tra le mie tante insicurezze.
    Un bacio ed un abbraccio nel quale avvolgerti tutta.
    Marilena

    RispondiElimina
  16. Non lo so, Matteo, se questo sarà possibile.
    Non nell'immediato, a quanto pare :)))
    Un cambiamento così equivarebbe avvicinarsi ad Utopia.
    Ma essere passanti che non distolgono lo sguardo potrebbe essere già questo un miglioramento!
    Un bacio, Matteo
    E grazie del tuo commento
    Marilena

    RispondiElimina