Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 24 novembre 2009

Profanazione

Mi sono svegliata e lui mi guardava. I suoi occhi erano vicinissimi al mio viso.
Prigioniera del suo sguardo.
La nausea mi ha serrato lo stomaco.
Per quanto tempo era rimasto nel buio a fissarmi?
Come mi aveva vista nell'arrendevole inconsapevolezza del sonno?
Mi sono sentita oltraggiata.
Ho urlato, respingendolo con violenza.
Mi sono ritrovata a correre in strada, sommariamente vestita.
Respiravo a fatica. Poi il freddo della notte mi ha calmata.
Ho ritrovato il ritmo del mio respiro. E quello dei miei passi.
A casa mi sono seduta sotto il getto tiepido della doccia.
Sono rimasta così, per un tempo infinito, ad annusare l'odore della mia pelle.
Quando tutta quella densa nebbia si sarebbe diradata mi sarei forse ritrovata.
E' stata quella, l'unica volta, in cui ho dormito con qualcuno.
E' stata quella, l'unica volta, in cui mi sono sventatamente concessa alla profanazione.

Anteprima

15 commenti:

  1. Il sacrilegio compiuto sul corpo di una donna!
    Qualcosa che ormai fa tristemente parte della quotidianità.
    Non esiste alcun "detergente" in grado di "ripulire" ciò che la mente, oltre al corpo, ha violentemente subito!
    Nè l'odore della "bestia" svanirà mai nel nulla!
    Un forte abbraccio a tutte le donne che hanno subito violenza e, alle quali, la giustizia non ha mai reso abbastanza.
    Quei corpi, spesso, restano profanati per l'eternità.
    La vergogna e il disprezzo albergheranno per sempre nei loro ventri.
    Elisena, la strega che ha le mani di forbici!

    RispondiElimina
  2. Sempre la strega con le mani di forbici:
    Ma, mi domando, il genere maschile si è mai evoluto?
    La differenza e la verità è che spesso noi donne cerchiamo in un solo uomo tutte le qualità, l'uomo, invece, cerca in tutte le donne una cosa sola........

    RispondiElimina
  3. Bello il tuo scritto,ha qualcosa di rituale,una fuga senza voltarsi e sparire. Come sempre mi sai stupire.
    Devo anche dire che nelle tue scritture sei sempre molto sensuale e questa è una cosa che mi piace molto.
    Buona serata Marilena.
    Un bacio.

    RispondiElimina
  4. Da strega minore a strega maggiore,
    ho approfittato del tuo racconto per ricordare a tutti che oggi e' il giorno dedicato alle donne che subiscono vari tipi di violenze.
    Un solo giorno per le violenze di un'eternità!
    Meglio le cesoie che le forbici!
    Ma che buon profumo..... che pozione stai preparando?
    Un bacio e....Accidenti...che buio in questo antro!

    RispondiElimina
  5. Ciao, sorella strega mani di forbice, concordo pienamente con quanto tu hai scritto. La violenza su una donna è la vigliaccheria peggiore che un uomo possa perpretare.
    Una ferita dalla quale mai si guarisce.
    Nel mio racconto, la profanazione a cui faccio riferimento è di carattere visivo.
    Non violenza fisica, quindi.
    La profanazione, in questo contesto, è quella dello sguardo che indugia nel buio, su un corpo che dorme.
    E' un racconto, ma è anche una mia idiosincrasia.
    Pensare che qualcuno possa fissarmi mentre sono incosciente è una sensazione spiacevolissima.
    Per questo dormo con la faccia affondata nel cuscino o, con un braccio che mi copre il viso.
    Un bacio, sorella strega minore
    Marilena

    RispondiElimina
  6. Ciao principe achab, eh si, quella della protagonista del racconto è una fuga a tutti gli effetti.
    Fuggire da uno sguardo esterno, vissuto come invadenza. Come profanazione.
    E' una sensazione spiacevole davvero.
    E' sentirsi alla mercè di qualcun'altro.
    Totalmente indifesi. Esposti.
    Una fuga, quella della protagonista, da ciò che vive come una violenza.
    Grazie, Massimo, per i complimenti riguardo ai miei scritti.
    Un bacio, da una portatrice del vento
    Marilena

    RispondiElimina
  7. Hai ragione Eli, oggi è la giornata dedicata alle donne che hanno subito violenza.
    Un solo giorno per millenni di violenze non basta, certo, ma è comunque importante che ci sia. Un riconoscimento, almeno quello, visto i continui regressi della nostra società.
    Marilena

    RispondiElimina
  8. E se un giorno ci fidassimo di essere guardate anche quando non lo sappiamo, quando non ne abbiamo coscienza, quando siamo indifese, forse vorrà dire che quella persona è davvero speciale per la nostra vita, per il nostro cuore, per il nostro esistere, da permettergli l'impossibile. Ma fidarsi è così difficile ....... un bacio mia antrosa streghessa con l'arte magica di trasformare parole in testi indimenticabili.

    RispondiElimina
  9. Quello, Lucy, sarebbe di certo un giorno bellissimo. Riuscire a fidarsi è meraviglioso.
    Perchè è pur vero che tutte le paure, le fisime, le paranoie che spesso albergano nella nostra psiche sono dovute alle esperienze del nostro vissuto. E, quasi sempre, le coltiviamo di nascosto, cercando di non farle mai troppo trapelare per paura del giudizio del mondo.
    Buona giornata, Lucy
    un bacio
    Marilena

    RispondiElimina
  10. E' come il timore di essere osservate nell'interiorità mentre non siamo padrone di noi stesse.
    Non è , secondo me, paranoia e neanche insicurezza.
    Difesa, forse,di quelle essenze profonde che appartengono solo al nostro intimo sentire.
    E' la simbolizzazione della nostra psiche che, perennemente, trasla,dall'inconscio, il nostro corpo in spazi senza tempo ove emergono i contesti esperenziali che ci hanno segnato in negativo o positivo...ed in questi andirivieni interiori vogliamo essere sole ... soprattutto quando siamo coscienti di essere nella più completa inconsapevolezza.
    E, forse, è anche giusto, per la propria soggettività.
    Questa, ovviamente, è la mia chiave di lettura.
    Un componimento scevro dalle solite retoriche, profondo ed originale.
    Un caro saluto.

    RispondiElimina
  11. Ciao Miryam, mi fa davvero piacerti averti in questo spazio. I tuoi commenti sono sempre assolutamente molto lucidi, ed attenti.
    La tua chiave di lettura è perfetta.
    Hai ragione quando scrivi che è una difesa, più che una insicurezza. Ma non sempre, gli altri, riescono a leggere nel giusto modo quello che può sembrare, a priori un atteggiamento, magari eccentrico, al quale tu, invece, con molta sensibilità hai dato una causa ed una ragione. Atribuendo a motivazioni psicologiche, alle esperienze, al vissuto. Ti confesso che io ho diverse "paranoie" che non racconto per timore di non essere capita. Per evitare che ci si ironizzi sopra o, peggio, che possano essermi rivoltate contro. E' un disagio col quale alla fine ho, con molta difficoltà, imparato a coesistere.
    Anche se, a volte, è davvero difficile.
    Un bacio, Miryam
    E grazie ancora del tuo passaggio.
    Marilena

    RispondiElimina
  12. Carissima Amaranta noi donne siamo sempre state nell'arco dei secoli oggetto di soprusi da parte maschile, dall'età della pietra quando l'uomo sapiens ci trascinava per i capelli, al medioevo "ius prime noctis"... all'inquisizione " ragazze torturate sessualmente con l'accusa di stregoneria"... solo qualche esempio e nel mezzo una miriadi di ombre, stragi, violazioni, la maggior parte taciute, oscurate e simbolo (per assurdo) di vergogna per chi le ha subite...
    Il mio cuore di fata e strega si ribella fortemente...
    Un bacio grande
    Giulia

    RispondiElimina
  13. Stiamo vivendo un moderno medioevo, Giulia.
    L'inquisizione ha armi più raffinate.
    E metodi di tortura molto più sottili.
    Non evolve l'istinto primordiale dell'animale maschio.
    La ragione stenta a penetrare l'oscurantismo.
    Essere donna è sempre difficile.
    Ma è straordinariamente esaltante esserlo che, se dovessi rinascere, sempre e solo donna rinascerei.
    Un bacio sorellesco, di donna e strega
    Marilena

    RispondiElimina
  14. Prigioniera del suo sguardo.

    Ciao Amaranta, questa è la frase che mi ha rapito.

    Solo uno è il mio rammarico, conoscerai un giorno colui che guardantoti negli occhi,vedrà la luce? Non quella affievolita del timore, ma quella ardente della condivisione.
    Sono sicuro di si.

    RispondiElimina
  15. Una bella domanda per una "paranoica" del mio stampo. Poni il quesito in maniera così carina e poetica che non vorrei rovinarlo con la pura verità.
    E' un fastidio fisico, il mio.
    L'ossessione dell'intrappolamento.
    A mala pesa sopporto gli specchi.
    E, spesso, l'ignoro.
    Non mi piace essere fotografata.
    Nè ripresa.
    Nè fissata.
    Vorrei non avere immagine come gli angeli.
    O come i vampiri.
    Grazie Ingranaggio, di questa bellissima domanda e, del garbo, con cui l'hai posta.
    Grazie di questa visita.
    A presto
    Marilena

    RispondiElimina