Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

domenica 14 giugno 2009

Nuove generazioni: l'applicazione dell'ideologia











16 commenti:

  1. La frase era: "Quando un uomo col fucile incontra un uomo con la pistola, quello con la pistola è un uomo morto", la diceva Volontè a Clint e non viceversa

    Ciao Amaranta sto continuando a leggerti e stavolta sono partito dagli albori.
    Dicevi di più e forse anche in una forma più semplice e più comprensibile.
    A presto

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  2. Ciao drummer, partire dagli albori....è lunga!
    Sì, è vero, avevo un modo diverso di scrivere. Ed anche cose diverse da dire. Ho iniziato questo blog in una fase difficile della mia vita. Un lungo periodo di depressione.
    Scrittura come terapia. Mi ha aiutato molto.
    Ricontrollerò il post per correggere l'errore.
    La leggendaria frase, se non ricordo male, è citata due volte (a parti invertite) all'interno del dialogo fra Ramon e Joe. Forse deriva da lì la confusione.
    Grazie
    A presto
    Marilena

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  3. La differenza di generazione si vede, eccome. Non do tutti i torti ai giovani di oggi, Sono più immediati, più attenti ai fatti e alle persone che non alle idee. Anche se, secondo me, sono pochi quelli impegnati, la maggior parte seguono miti vuoti.
    Chiara

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  4. Eh si Chiara, i giovani d'oggi sono molto più pragmatici e, come tu giustamente scrivi, molto più attenti ai fatti e alle persone, che non alle idee.
    Noi siamo stati, invece, la generazione delle ideologie.
    Una generazione generosa.
    Di cui orgogliosamente rivendico l'appartenenza.
    Ma sono anche consapevole che ogni generazione è geneticamente diversa dalla precedente.
    Ed è quest'ultima una generazione oscura.
    Bambini concepiti nel benessere che si ritrovano adulti a vivere costantemente precari, in una società aleatoria.
    In cui forse il pragmatismo è d'obbligo.
    Buona giornata Chiara
    Marilena
    PS. - Mi rendo conto che la mia è solo una considerazione parziale e che il discorso ha più ampio spettro.

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  5. In ogni caso secondo me non è una generazione peggiore delle precedenti. Prende comunque spunto da quella antecedente che quindi ha fallitto nell'1 "educarla".
    Poi anche le preedenti non sono sante, di problemi ne hanno causati in tutto il mondo. Più che le generazioni, sono gruppi di persone, impegnate o meno, serie o sceme, nobili o no, che però sono presenti sempre, indipendentemente dall'annata di nascita. Forse mi sono sentito un po' tirato in causa essendo un così detto "giovane", senza offesa ai miei antenati ovviamente. Saluti.

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  6. L'antenata risponde!
    Ciao Andrea, ovviamente scherzo.
    Questo post non è assolutamente una critica negativa, o pregiudiziale, nei confronti di questa generazione.
    Che io in qualche modo trovo perfino coraggiosa.
    L'intento di questo post era quello di sottolineare il pragmatismo dei giovani, come modus operandi, per oltrepassare le sottigliezze dell'ideologia.
    Grazie per questo tuo intervento
    A presto
    Marilena

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  7. No no tranquilla era tanto per dire la mia, nulla di personale o chemi abbia infastidito. Saluti e sempre complimenti.

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  8. Andrea scrive:
    "Più che le generazioni, sono gruppi di persone, impegnate o meno, serie o sceme, nobili o no, che però sono presenti sempre, indipendentemente dall'annata di nascita....."

    Su questo punto concordo pienamente con te
    Marilena

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  9. Chiara, hai centrato il problema

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  10. Interessante come a volte le foto dicano più delle parole.
    Da un post di sole immagini ne è scaturita una discussione sulla generazione di oggi( Le foto sono eloquenti), brava Marilena.
    Le idee, contrariamente a quanto diceva Platone, non sono lì perennemente a disposizione dei saggi. Sono elaborate dal pensiero umano e sviluppate a seconda della storia. Questa è stata la dinamica fino a ieri.
    Noi, forse, siamo state l'ultima generazione a vivere con questi ideali che ci hanno dato la forza di cambiare, di combattere per qualcuno e qualcosa.
    Dico apposta qualcuno perchè oggi non è più così. Non si lotta e nemmeno si pensa per " un qualcuno", che può essere se stessi o un gruppo. Oggi prevale il giudizio affrettato, la sentenza, tutte cose acritiche che portano al disfacimento di una società civile, o, nel migliore dei casi, a una resa della storia.
    Non lo chiamerei pragmatismo, esso è seguiro dall'agire oltre che dal dire, la chiamerei attesa. I giovani stanno aspettando d'essere ascoltati, da noi ovviamente.
    Federica

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  11. Ciao Federica, ho usato di proposito il pragmatismo in contrapposizione all'ideologia.
    Io non credo neppure che questa sia una generazione in stand by.
    In attesa di risposte.
    E' semplicemente una generazione che ragiona in termini diversi.
    Lontana dai periodi storici in cui noi, generazione dell'ideologia, siamo invece maturati.

    L'ideologia è caratterizzata da una mentalità dogmatica e dottrinaria, da una forte componenete passionale, e da un alto potenziale attivistico.
    Il pragmatismo, di contro, s'incentra sull'accettazione di compromessi e transazioni utilitaristiche. Una mentalità meno dogmatica, ed una emotività più bassa.

    La nostra politica è ancora molto incentrata sullo scontro ideologico, che radicalizza i conflitti. Un sistema di credenze associato ad una mentalità chiusa.

    Forse i giovani è questo che rifiutano.

    Grazie Federica della tua visita e del tuo intervento.
    Con amicizia
    Marilena

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  12. Ciao BibieBibò.
    Grazie del tuo passaggio
    Marilena

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  13. Concordo sulla visione pragmatica che possono avere i giovani di oggi. Io però lo chiamerei pragmatismo utilitaristico. Perchè si differenzierebbe dal pragmatismo anglosassone in quanto la loro filosofia si basa su un fine, quel fine potrebbe essere la libertà o altro, insomma c'è una meta da raggiungere.
    Quello sei giovani d'oggi è diverso, utilitaristico perchè si consuma nel giro di pochi giorni, non è basato su fondamenta solide.
    Ma, qui viene il bello, non è colpa loro, bensì colpa nostra. Non siamo stati ad ascoltarli quando era ora.
    Io parlo di idee e ideali, non ideologie, è molto diverso. L'ideologia, nel senso politico, è una fede, ed io sono contraria alle fedi.
    Le idee sono frutto invece del ragionamento, della discussione, dell'innovazione.
    Tutto questo non c'è perchè manca il confronto fra passato,presente e futuro.
    Ciao e grazie dello spazio che metti a nostra disposizione.
    Federica

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  14. @ Federica

    "Io parlo di idee e ideali, non ideologie, è molto diverso. L'ideologia, nel senso politico, è una fede, ed io sono contraria alle fedi.
    Le idee sono frutto invece del ragionamento, della discussione, dell'innovazione.
    Tutto questo non c'è perchè manca il confronto fra passato,presente e futuro."

    In questo pienamente concordo.
    Ma, secondo il mio punto di vista, questo mancato confronto tra passato, presente e futuro, è dovuto al fatto che noi, pur avendo elaborato idee nuove,a causa dei limiti dell'ideologia di cui la nostra generazione era permeata, non siamo riusciti ad avere un dialogo costruttivo con le nuove generazioni.
    Non siamo riusciti a trasmettere quelle idee e a fornirli di strumenti per elaborarne di nuove.
    E'in questo il nostro fallimento.

    Grazie Federica, nel mio blog sei sempre la benvenuta
    Marilena

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  15. Concordo con te Marilena, sulla tua conclusione, il fallimento è nostro in quanto troppo ideologizzati.
    Ma ti faccio una domanda:
    Lo siamo ancora imbottiti di ideologie?
    E se no perchè non riusciamo lo stesso a comunicare con loro?
    Questo io vado a chiedermi da qualche tempo. Anche dovuto al mio lavoro nella asl.
    I giovani soffrono di incomunicabilità, in poche parole non sanno a chi rivolgersi, con chi sfogarsi, con chi esternare le loro paure.
    Io penso che sia dovuto a parecchi fattori, dalla strutura delle società moderne che richiedono efficienza e dedizione totale al lavoro, famiglie troppo impegnate appunto sul lavoro, scuola non all'altezza.
    La famiglia delega molto, a chi non sono ancora riuscita a scoprirlo.
    Un abbraccio Marilena e complimenti ancora.
    PS:
    Vedo in questo post molte analogie con certi post di Logos (Lorenzo), Avete due blog diversissimi, ma avete molto in comune.
    Federica

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  16. Ciao Federica, ho trovato bellissimo, seppur amaro, questo tuo commento. E non posso che darti ragione su tutto quello che hai scritto. E' un analisi lucida la tua e pone interrogativi verso i quali ognuno di noi dovrebbe seriamente impegnarsi a trovare una risposta.
    Dare una spiegazione.
    Per capire. Riparare. Cambiare.
    Ma la nostra è una società di adulti che non vuole assumersi responsabilità.
    Hai notato che gli sbagli sono sempre colpa di qualcun'altro?
    E di giustificazioni per discolparci delle nostre mancanze ne troviamo a iosa: troppo lavoro, troppo stress, troppi impegni (il più delle volte assolutamente inderogabili!)
    Quindi, non siamo noi per primi un esempio da seguire.
    Proponiamo, noi adulti, un modello sbagliato. Superficiale. Carente di sostanza.
    La famiglia (e non la intendo in senso arcaico, ma faccio riferimento a tutto le possibili combinazioni di famiglia) semplicemente non c'è.
    Perchè sono spariti gli adulti.
    Perchè nessuno più vuole esserlo.
    E' questo il passato che è sparito.
    Gli adulti.
    A chi si rivolgono i giovani? Sinceramente non so rispondere.
    Sai, da quando ho questo blog, mi è capitato un paio di volte di ricevere e-mail di ragazze che chiedevano un consiglio, o che rivelavano un disagio. Tutte con la stessa nota: la mancanza di un adulto vicino a cui rivolgersi.

    Forse i nostri limiti comunicativi derivano dall'ipotesi di non essere stati noi capaci di colmare quegli spazi lasciati improvvisamente vuoti dalla caduta delle certezze ideologiche.
    Destabilizzati.
    E balbettanti.

    Lorenzo è una persona molto attenta alle problematiche sociali, capita di discuterne insieme. E, positivamente m'influenza.

    Grazie Federica per i complimenti, ma anche io apprezzo moltissimo i tuoi commenti e la sensibilità con cui li esponi.
    Dialogare con te è davvero un piacere.
    Con amicizia contraccambio l'abbraccio
    A presto
    Marilena

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