Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

giovedì 23 aprile 2009

Strisciando nell'ombra

L'anonimo, che stamani si è preso il disturbo di postare un commento dal tono offensivo e provocatorio, deve appartenere alla categoria di "quegli uomini che hanno il dono della parola non per nascondere i pensieri ma per nascondere il fatto che non li hanno" (Kierkegaard). Se si fosse firmato lo avrei pubblicato e gli avrei anche risposto
Educatamente. E con ponderazione.
Perchè sicuramente apparteniamo a scuole di pensiero molto diverse.
Sono rimasta dapprima stupita.
Poi, dopo aver realizzato la pochezza dell'evento, ci ho sorriso su e la stupidissima missiva (molto breve, perchè l'insulto gratuito non appartiene alle menti pensanti, e quindi non è mai troppo elaborato) l'ho cestinata.
Traggo però spunto da quel commento idiota per riflettere sulla facilità estrema con cui intelligenze minori, giocosamente, ricorrono alla vigliaccheria dell'anonimato.
Innanzitutto la certezza di non essere individuati fomenta in loro l' illusione di avere "quelle palle" di cui in realtà sono sprovvisti, perchè altrimenti apporrebbero una firma, sia pur in calce ad un commento sgradevole. Questo si chiama assunzione di responsabilità. Ma non sono in grado di sostenere un confronto, e quindi si nascondono. Per non essere smascherati.
Sono adulti che, però, continuano ad agire come bambini con la paura di essere colti in fallo, con le dita nella marmellata o mentre ripetono, sottovoce, le parole sporche.
Temono di essere puniti.
Per questo, al cospetto degli adulti, strategicamente si adeguano.
Ma quando i grandi non ci sono eccoli pronti a sgranare tutto il rosario delle parole proibite.
O a procurarsi una indigestione di marmellata.
Gli anonimi sviluppano unicamente nella loro identità di bambini, forse, duramente repressi.
Adulti, mai affrancati dal trauma di quei divieti eccessivi. Perentoriamente imposti.
Ecco allora che, se scoperti, farfugliano.
Negano l'evidenza. Negano se stessi.
Si coprono la faccia con le mani.
Retrocedono nel loro angolino.
Forse si pisciano ancora addosso.
Ma poi di nuovo, nel buio, riprendono ad eccitarsi ripetendo all'infinito e, senza prender fiato, la filastrocca di parole proibite. Mentre si masturbano con le dita appiccicose di marmellata. Strisciando nell'ombra.
Dove nessuno può vederli.

Povero anonimo, anche stavolta ti sei lasciato sfuggire l'opportunità di provare almeno una volta, nella tua grigia e miserevole vita, la virile sensazione di possedere i giusti "attributi".
E la fantastica sensazione di poterli, finalmente, mostrare al mondo.
Occasione perduta.
Perchè hai sbagliato sito. E bersaglio.
Qui ti viene negato l'accesso.
E il diritto di replica.
Marilena

4 commenti:

  1. Salve! Ormai mi sto appassionando ai tuoi scritti.
    Non c'è che dire, riesci a scrivere cose belle e appassionanti perfino da un insulto. Sta qui la vera genialità, il saper trarre ispirazione dai fatti più miseri, piuttosto che da eventi che si "scrivono da soli". Saluti!

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  2. Ciao Andrea, grazie per la magnificenza di questo commento.
    E per la solidarietà che ne trapela.
    Sono convinta che i miei post non possono aver offeso la sensibilità di nessuno.
    Possono non piacere ed essere criticati. Ed io non avrei alcuna difficoltà ad accettare il confronto qualora fosse richiesto. Possono non piacere e liberamente non essere letti. Perchè qui non è contemplato nessun onere che pretenda l'obbligo della lettura. Quindi se qualcuno si sente disturbato dai miei post può sempre andare su altri siti.
    O spegnere il computer.
    Grazie ancora, Andrea
    A presto
    Marilena

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  3. ciao non dare peso a queste scemenze,un bacio vai che sei forte.

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  4. Hai ragione achab, sono solo scemenze. Per le quali non vale la pena sprecare altre parole.
    Sarebbe dare eccessiva importanza e visibilità a chi adotta comportamenti di questo tipo.
    Grazie
    Marilena

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