Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

sabato 21 marzo 2009

Progressive tracce di cambiamento.

Rileggo, a volte, i miei vecchi post. Per correggere una virgola, togliere una parentesi, aggiungere un punto esclamativo. Sono maniacale in questo. Aspiro alla perfezione. Anche se sono consapevole che ci sarà sempre un meglio al quale io non potrò mai giungere.
Rileggo così i miei vecchi post, apportando piccole correzioni ortografiche e di punteggiatura, ma niente di più. Anche se ogni rilettura mi conferma nella convinzione che molti passaggi avrei potuto scriverli diversamente, mi sono comunque imposta di non modificare niente.
Sono la sceneggiatura, in tempo reale, di un periodo della mia vita.
E scritta nel modo e nei termini dettati dalle urgenze del momento.
Fotogrammi nitidissimi. Memorie.
E progressive tracce di cambiamento.

31 Dicembre 2008 ore 24,00
Questa è la data simbolica della mia rinascita.
E del mio primo importante cambiamento, avvenuto nell'illusorio passaggio dal vecchio al nuovo anno, quando la strega ha dispiegato, per l'ultima volta, la potenza universale della sua voce.
In quel suo ultimo, memorabile urlo, ha riversato tutto il suo infinito amore per me.
Mi riconosceva come sorella.
Mi elevava sua pari.
Evacuava dall'antro.
Non dalla mia memoria.
Così, la sua profonda voce di Sibilla, si è innalzata sopra lo scompiglio irrazionale dei fuochi d'artificio. Dilagando, con note frastagliate di risacca marina, e allertando i timpani dei cani cittadini intorpiditi nelle loro cucce. E quelli dei coyote, randagi in lontani territori desertici.
La sua acutissima eco ha scosso, con barrito di tsunami, l'intera geografia mondiale.
Causando scompiglio nel regno della flora.
E in quello della fauna.
E nella galassia. Già curva sotto il peso dell'eccedenza delle stelle fittizie sparate, con rinnovato vigore, nel culmine della festa.
E, mentre andava malinconicamente smorzandosi l'eco della sua voce, affiorava sulle mie labbra il residuo di uno sputo.
Il suo ultimo dono.
Dolce. Come rigurgito di champagne.
Marilena

Nessun commento:

Posta un commento