Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

mercoledì 12 marzo 2008

Una donna rallentata

Rallentata, ecco come mi sento.
Una donna rallentata.
Eppure questo rallentamento è mascherato dalla rapidità delle mie azioni, dalla velocità del mio passo, dalla fluidità delle mie parole mentre, invece, dentro la mia testa tutto è lento e confuso: sballato il grande schema dell'imprinting e così sballo anch'io, sperimentando maldestramente sui miei meccanismi inceppati con " strumenti chirurgici" di cui non conosco assolutamente l'uso.
Ma occorre operare per impedire che il male avanzi. Occorre proiettarsi al di là del grande schermo nero dell'oblio e del sonno indotto. Operare senza anestesia: il dolore è la certezza della reazione ancora in vita.
L'analisi mi ha aiutato, mi aiuta (grazie doc.....infinitamente grazie), l'amore e l'amicizia mi danno la certezza di una coperta calda sotto cui rifugiarmi, la mia fantasia (quanto devo alla mia fantasia?) mi ha sempre dato una mano a sopravvivere. L'annaffio ogni mattina la mia fantasia, come un fiore perennemente a rischio che basta una leggerissima corrente d'aria a far sfiorire. L'annaffio perchè germogli forti radici sotterranee e perchè sono cosciente che la sua vita è legata a quel viluppo esile e contorto che si propaga nel buio umido della terra.
Una donna rallentata.
Ho fissato troppo a lungo uno schermo nero sul quale scorrevano parole che non riuscivo più a leggere e immagini che mi sforzavo, invano, di mettere a fuoco.
Per questo il mio blog ha le pagine nere, a ricordo di quello schermo muto e ostile, solo che ora le parole sono io a scriverle ed anche le immagini, che scaturiscono a volte lente altre inarrestabili, sono sempre io a proiettarle, a decidere cosa mandare in onda.
Decido. Sono rallentata ma decido. Wow
Decido vagliando ogni possibilità, gran lavorio di testa e sbaglio spesso, ma il mio cervello è in moto, instancabile mentre pensa....la potenza del pensiero, della concentrazione, del non perdere di vista il punto. Nessuno può davvero capire l'importanza della necessità vitale del pensiero se non l'ha mai smarrita.
E' normale pensare. I sassi, le piante, le macchine non hanno pensieri, gli umani si. Davvero così scontato? Cosa accade quando si smarrisce la facoltà di "pensare davvero" e si riduce la propria esistenza alla luminosità inconsistente di un pixel isolato su un gigantesco schermo nero?
Io ho avuto paura. Tutto quel nero rischia d'inghiottirmi, è l'entrata dell'antro, la bocca enorme di un pescecane o di un Dio cannibale.
Immobilizzata dalla paura, gli occhi fissi nel nero, incapace di muovere un passo, di mimare un gesto, di emettere un suono. Un pixel che nessuno vede sul grande video buio.
Quanto tempo è passato affinchè prendessi di nuovo coscienza?
Chi mi ha scosso con gentilezza ma con forza per risvegliarmi da quel mio coma?
Come descrivere il passaggio dal nero assoluto all'azzurro chiarissimo degli occhi di mio figlio?
Non esiste solo il nero, ho visto prima ancora di pensare, ( ecco, dopo tutto quel tempo vissuto in stato comatoso, il mio primo pensiero è stato visivo) ma c'è anche quell'incredibile azzurro.
Ed è azzurro il fiore che coltivo, perché è quello il colore della fantasia e del mio risveglio, e mi piace immaginare che nel fondo della terra le sue radici siano dure come acciaio ma palpitanti come vene vive.
Forse anche le donne rallentate hanno qualche possibilità di farcela.
Marilena

4 commenti:

  1. Cara Marilena, forse ti stai preparando ad un cambiamento, spesso si ha la percezione di essere rallentati anche se si agisce ma forse è come se ci stessimo preparando ad un nuovo passaggio evolutivo e di crescita interiore..un altro mattone da mettere sopra un altro, un nuovo passo verso noi stessi...ora sei tu che nell'immagine "scura" scrivi le tua parole, parole bianche...come un contrasto che ti appartiene ma che stai comprendendo...ti sono vicina nel tuo cammino interiore, dolce creatura viva e vera...con immenso e sincero affetto
    Altraepoca

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  2. Grazie altraepoca, per la tua vicinanza. In queste pagine di diario scrivo alla rinfusa e, senza un'ordine preciso di tempo, di momenti della mia vita. E' stata una mia scelta questa di non seguire un vero ordine nel raccontarmi e, all'inizio credimi, ho faticato molto a far si che questo fosse il mio metodo di scrittura.
    Sono una persona molto analitica e metodica, una di quelle che seziona lo spazio nei cassetti e odia il disordine e tende a seguire sempre gli stessi schemi.
    Ma qui ho deciso di dar retta al mio psicologo, essere meno atttenta alla forma e più istintiva.....la creatività non sempre sposa il buon gusto!!!
    Questo di cui parlo è un cambiamento già avvenuto, il mio passaggio dallo stato "vegetativo", dovuto alla depressione, al risveglio, lento e
    difficile, che ne è conseguito.
    In questo blog parlo di questi cambiamenti perchè scrivendone mi sembra di tracciare un grafico visibile e in ascesa dei miei progresssi.
    Grazie ancora della tua amicizia
    Marilena

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  3. Le tue radici sono forti come l'acciaio, i tuoi fiori portatori del più bel nettare, i tuoi frutti ,di un colore azzurro caldo, la continuazione della tua anima.

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  4. Grazie Lorenzo, vorrei che fosse davvero così....vorrei non dover sempre lottare per mantenermi stabilmente ancorata alla mia piccola zolla di terra.
    Apprezzo molto il tuo commento
    Marilena

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